Estratto dell'articolo di Daniela Polizzi, Paola Pica per il "Corriere della Sera"
WeTransfer diventa italiana. La piattaforma globale di condivisione di file fondata in Olanda, divenuta negli anni anche una media company con un premio Oscar all’attivo della controllata WePresent produttore di “The Long GoodBye” viene acquisita da Bending Spoons, tech company milanese cresciuta a colpi di acquisizioni e che ora si candida a essere una delle principali realtà digitali europee.
Fonti di mercato indicano il valore dell’acquisizione a 700 milioni di euro, un numero che secondo gli analisti americani spinge la valutazione complessiva di Bending Spoons ben oltre i 3 miliardi di dollari. […] Del resto, un aumento di capitale da 150 milioni di dollari a inizio anno l’aveva già valutata 2,55 miliardi.
«Di questa società ci sono piaciute molte cose, ci siamo fatti in quattro per prenderla al volo — commenta Luca Ferrari, fondatore e ceo della tech italiana —. Un brand forte, grande qualità e 600 mila abbonati fedeli. Gestisce 2 miliardi di file condivisi da 80 milioni di persone ogni mese: è una base eccellente sulla quale costruire un piano ambizioso per il futuro».
[…] Bending Spoons, negli accordi di acquisto, si è impegnata tra le altre cose a donare almeno 3 milioni di dollari in due anni a The Supporting Act Foundation, la fondazione che si occupa di aiutare artisti emergenti. «All’apparenza WeTransfer può sembrare un’azienda di file-sharing — spiega Damian Bradfield, uno dei fondatori — ma è anche una piattaforma editoriale vincitrice di un Oscar, il più straordinario canale pubblicitario su Internet e un accanito sostenitore delle industrie creative».
Quest’anno Bending Spoon si aspetta «ricavi di quasi 700 milioni di dollari, un margine operativo importante, più di 200 milioni di utenti attivi al mese e milioni di abbonati in tutto il mondo». Da inizio 2023 sono state acquisite Evernote, Mosaic, Meetup, StreamYard, Issuu con investimenti di oltre un miliardo di dollari. Dice ancora Ferrari «per WeTransfer in particolare, è stato cruciale il supporto di Banco Bpm, Bnp Paribas-Bnl, Intesa Sanpaolo. È stato utile fare aumenti di capitale per circa 200 milioni di dollari negli ultimi due anni. Ci riteniamo fortunati ad avere la fiducia di investitori di calibro mondiale». Accanto a questi, ci sono alcuni soci italiani tra cui Renzo Rosso attraverso Red Circle Invstments, il gruppo Tip e una piccola presenza del rapper e podcaster Fedez.
Mentre tra gli investitori della prima ora figurava anche la H14 guidata da Luigi Berlusconi. Poi ci sono gli «spooner» come vengono chiamati i dipendenti. «Più di 200.000 persone ogni anno si candidano per lavorare con noi — racconta Ferrari — numero storicamente in rapida crescita».[…]
La società non è mai stata tentata dalla Silicon Valley. «In Europa ci sono tantissime persone brillanti e motivate — è la risposta — non è necessario essere in Silicon Valley. Vogliamo dimostrare che si può costruire un’azienda tecnologica ai massimi livelli su scala globale anche con radici in Europa e in Italia».
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