Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”
C'era una volta uno Stato, nel cuore dell'Europa, considerato un vero e proprio paradiso (non solo fiscale) per le imprese. Ma oggi, tra instabilità politica, giro di vite in ambito fiscale, carenza di abitazioni disponibili e leggi sovraniste che respingono gli studenti e i lavoratori stranieri altamente qualificati, i Paesi Bassi non solo hanno perso la loro attrattività, ma si trovano di fronte al rischio di veder fuggire le più importanti aziende.
Dopo il recente addio dei giganti Unilever e Shell, ora è scattato l'allarme per il possibile ridimensionamento di Asml, il colosso dei chip che realizza i macchinari per la produzione dei semiconduttori. Una multinazionale strategica che ha il suo quartier generale a Veldhoven, vicino a Eindhoven, dove dà lavoro a più di ventimila persone.
Il governo guidato da Mark Rutte si è subito messo in moto per cercare di evitare questo scenario con un piano ribattezzato "Operazione Beethoven". Ma il governo Rutte rappresenta ormai il passato ed è in carica soltanto per gli affari correnti, in attesa che si formi il nuovo esecutivo frutto degli equilibri politici emersi dalle elezioni di novembre.
Il Partito della Libertà di Geert Wilders (Pvv), la formazione politica più votata, ha avviato un tavolo negoziale a quattro con il Vvd (Partito popolare per la libertà e la democrazia) e con le altre due forze che sono da poco sbarcate sulla scena politica grazie al forte vento populista che soffia sulle coste del Mare del Nord: il Movimento civico contadino (Bbb) e il Nuovo contratto sociale (Nsc), nato da una costola dei cristiano-democratici.
I primi round negoziali hanno convinto Wilders a gettare la spugna: non sarà lui il primo ministro, ma i quattro partiti stanno negoziando un accordo di coalizione che potrebbe sostenere un governo composto da un mix di tecnici e politici sulla base di un programma concordato.
Il profilo dei quattro leader fornisce già alcuni indizi su quali saranno i punti-chiave. Wilders non arretra e rivendica la sua linea anti-Ue e soprattutto anti-migranti. La nuova leader dei liberali, Dilan Yesilgöz-Zegerius, su quest'ultimo tema è molto in sintonia con Wilders, nonostante le sue origini (è figlia di un rifugiato turco). Caroline van der Plas ha portato i trattori a diventare il primo partito al Senato, lanciando di fatto il movimento paneuropeo che ha preso di mira il Green Deal Ue del suo connazionale Frans Timmermans.
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Sono proprio questi chiari di luna, uniti alla crescente incertezza dovuta ai rischi di instabilità politica, che preoccupano fortemente le imprese. Un sondaggio realizzato nelle scorse settimane dalla Vno-Ncw, la federazione degli imprenditori olandesi, ha raccolto i segnali d'allarme sul clima economico che secondo il 76% di loro si è «ulteriormente deteriorato» (un anno prima era il 62%). Quasi la metà degli interpellati (il 44%) ritiene che i Paesi Passi non siano attrattivi per chi vuole fare impresa e addirittura il 20% sta pensando di andarsene: un anno fa le percentuali erano rispettivamente del 28% e del 13%.
giorgia meloni e mark rutte a palazzo chigi
[...] «Anche se il clima economico resta tutto sommato buono – premette l'economista Henk Volberda, docente dell'Università di Amsterdam e direttore del Centro per l'innovazione aziendale della città olandese – ci sono cinque elementi che stanno rendendo il nostro Paese sempre meno attrattivo». Il primo riguarda la legge votata a settembre dalla Camera dei rappresentanti che introduce una tassa del 15% sul riacquisto delle azioni da parte delle società quotate e che dovrebbe servire a reperire le risorse (1,2 miliardi di euro) per finanziare l'aumento del salario minimo.
Il secondo riguarda la decisione di eliminare il regime fiscale agevolato per i lavoratori stranieri altamente qualificati che riduceva automaticamente del 30% il reddito imponibile: è una delle scelte più criticate dal colosso dei chip Asml, che ora rischia di trovarsi a corto di ingegneri e altre figure estremamente specializzate che sono solitamente "importate" perché non disponibili sul mercato del lavoro olandese.
manifestazione contro il razzismo a amsterdam - olanda
C'è poi un piano per rendere meno attrattivo il regime fiscale "Innovation Box" che ha sin qui favorito la nascita di molte start-up e incentivato gli investimenti in ricerca e sviluppo.
Ma soprattutto ci sono un paio di novità che presto potrebbero stravolgere il sin qui aperto mondo delle università olandesi che negli ultimi anni ha accolto migliaia di studenti da tutta Europa e da tutto il mondo, un terzo dei quali rimane a vivere e lavorare nel Paese: il ministero dell'Istruzione vuole ridurre notevolmente il numero dei corsi che vengono tenuti in inglese per promuovere quelli nella lingua locale e diverse università si preparano a fissare dei limiti alle iscrizioni per gli studenti stranieri. Inoltre, spiega l'economista Volberda «i 21 miliardi del Fondo nazionale per la crescita che servono per investire nella collaborazione tra università e imprese sono stati congelati». Secondo l'esperto, «la forza dei Paesi Bassi è sempre stata la loro apertura, ma questi recenti trend di chiusura non aiutano affatto il clima economico».
La questione immigrazione, nelle sue diverse sfaccettature, è stata l'assoluta protagonista delle vicende politiche più recenti. Basti pensare che ha provocato la fine degli ultimi due governi guidati da Mark Rutte, il premier che è in carica dal 2010 e che oggi è in pole position per diventare segretario generale della Nato.
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L'altra grande questione, che si salda alle polemiche sull'immigrazione, riguarda l'emergenza abitativa: secondo i calcoli degli esperti, nei Paesi Bassi mancherebbero circa 400 mila case. E questo a causa di un recente aumento della popolazione che non è stato accompagnato da adeguati investimenti nel settore immobiliare. Una situazione che ha visto schizzare in alto il prezzo degli affitti e aumentato il numero dei senzatetto che vivono per strada. A oggi ce ne sono circa 26 mila (su 17 milioni di abitanti) secondo le cifre ufficiali, ma le associazioni che li seguono parlano di numeri più alti.
OLANDA - PARADISO FISCALE geert wilders con manifesto nemmeno un centesimo all italia 2 GEERT WILDERS AMSTERDAM
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