1 – UNA BOTTA ALLA FCA – ALCUNE SOCIETÀ DEL GRUPPO FIAT CHRYSLER SONO STATE PERQUISITE DALLA GUARDIA DI FINANZA PER UNA POSSIBILE FRODE SULLE EMISSIONI
2– SILURO TEDESCO AL PATTO FIAT-PEUGEOT LA FINANZA PERQUISISCE IL LINGOTTO
Nino Sunseri per “Libero Quotidiano”
Ci aveva già provato Gm a sabotare l'alleanza tra Fca e Peugeot sostenendo che il gruppo italo-americano, ai tempi guidato da Sergio Marchionne, aveva corrotto alcuni sindacati per ottenere un trattamento di favore al rinnovo del contratto di lavoro. I giudici Usa avevano rigettato le accuse. Ora la scena si sposta in Europa dove è nato il dieselgate costato a Volkswagen 10 miliardi di multe e risarcimenti oltre a sporcare l'immagine.
Proprio da Francoforte parte l'indagine per un presunto dieselgate italiano. La sponda è offerta dai giudici di Torino che hanno mandato la Guardia di Finanza in dieci sedi di Fca e Cnh. Cercano le prove dell'esistenza del software studiato per migliorare la qualità degli scarichi. Lo stesso sistema utilizzato da Volkswagen i cui dirigenti, evidentemente, non hanno voglia di passare per gli unici imbroglioni riconosciuti.
Un'applicazione che si attiverebbe quando il motore è accesso, le ruote girano, ma l'auto non si muove. Condizioni anomale, da cui il programmino "capisce" che è in corso un test, sia per l'omologazione sia per un banale tagliando, e riduce le emissioni, Appena il test finisce però, l'auto torna al regime ordinario.
Una truffa, se questo software esiste, che sarebbe la copia conforme di quella all'origine del dieselgate che ha travolto Volkswagen. Prendendo le mosse da quello scandalo fu aperta una procedura d'infrazione contro l'Italia da parte dell'Unione Europea nel 2017, che per ora non ha portato ad alcuna decisione.
Furono anche avviate delle indagini indipendenti da parte di vari enti tra cui la Motorizzazione tedesca che mise in dubbio l'omologazioni italiana I motori coinvolti sono i Multijet Euro 5 e 6 montati su Alfa Romeo, Jeep e Fiat, oltre a quattro motori sempre Multijet che equipaggiano mezzi commerciali e pesanti di Iveco. Un gruppo corposo di motorizzazione gestite, stando, alle accuse, da un gruppo di specialisti su cui sono incentrate le indagini tedesche.
Partendo da qui, Torino quindi ha ripreso in mano il fascicolo avviato nel 2017, e mai chiuso, in cui ancora non ci sono indagati. Le risultanze delle perquisizioni eseguite dalla Guardia di Finanza potrebbero cambiare questo stato di cose. Fca e Cnh Industrial hanno dato la loro disponibilità a collaborare.
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Non ci sono state altre reazioni ufficiali, anche se la tempistica dell'indagine tedesca, solleva qualche malumore dalle parti del Lingotto, visto il momento cruciale delle trattative tra Fca e Psa. Proprio in merito alla fusione, l'antitrust europeo ha sospeso la procedura sull'operazione, il cosiddetto "stop the clock", poiché i due gruppi non hanno ancora inviato alcuna documentazione. Una decisione, cui le due aziende hanno risposto che tutto quanto richiesto dalla commissaria Margrethe Vestager sarà inviato in tempi brevi. Slitta però a novembre il termine entro cui Bruxelles dovrà esprimersi, allungando i tempi del via libera definitivo alla nascita di Stellantis. riproduzione riservata.
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