1 - OK AL PATTO DI STABILITÀ PALETTI A DEFICIT E DEBITO MA PIÙ RISORSE PER LAVORO DIFESA E AMBIENTE
Estratto dell’articolo di Aldo Fontanarosa per “la Repubblica”
giorgia meloni ursula von der leyen vertice italia africa
Nella notte di venerdì, i negoziatori del Consiglio - voce degli Stati - e del Parlamento europeo si accordano sul nuovo Patto di Stabilità. […]
La Germania […] porta a casa dei paletti precisi in grado di indurre i Paesi più indebitati - come il nostro - a ridurre la loro esposizione, sia pure in un quadro più flessibile del passato. Le Nazioni dovranno sforbiciare il loro debito in media dell’1% all’anno (quando il rosso è superiore al 90% del Pil); e dello 0,5% (se è compreso tra il 60% e il 90%). Sono disposizioni impegnative, ma comunque meno restrittive di quelle precedenti. Il vecchio Patto di Stabilità imponeva una riduzione - ogni anno di un ventesimo - della quota del debito che superava il 60%.
GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI
Un Paese gravato da un debito in eccesso non sarà sempre obbligato a scendere a un livello virtuoso (al di sotto del 60%) secondo le regole generali del Patto. A volte, basterà che collochi il suo rosso “su una plausibile traiettoria discendente”. E il governo di questa Nazione potrà anche chiedere al Consiglio di deviare temporaneamente dal percorso di rigore nella spesa pubblica, quando circostanze eccezionali […] avranno un impatto sulle finanze nazionali. […]
Quando è superiore al 3% del Pil, il deficit annuale va dimezzato e ridotto all’1,5%. Anche qui il Parlamento europeo […] ha ottenuto che la cura di cavallo sia concentrata “durante i periodi di crescita” economica. […]
[…] Il testo delle norme - concordato venerdì notte - sarà votato dal Parlamento europeo in plenaria (dove i grillini si schiereranno contro); e poi dal Consiglio. Il via libera definitivo permetterà agli Stati di presentare al giudizio dell’Ue i “piani nazionali” di finanza pubblica per il 20 settembre 2024. […]
2 - GOVERNO CON LE MANI LEGATE ADESSO DOVRÀ CONCORDARE OGNI SPESA CON BRUXELLES
Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”
GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN A FORLI
I conti del governo chiusi in gabbia. Le promesse di spesa e le speranze miracolistiche, un ricordo del passato. Chiuso ormai l’accordo definitivo sul nuovo Patto di Stabilità si apre per l’esecutivo di Giorgia Meloni la stagione della cinghia tirata.
Perché le nuove regole, al di là della conferma dei parametri, presentano per l’Italia una certezza: ogni mossa dovrà prima essere vagliata e approvata dalla Commissione. E il percorso del rientro dal deficit e dal debito inizierà molto presto: il prossimo 21 giugno.
Insomma l’estate 2024 sarà politicamente ed economicamente surriscaldata per Palazzo Chigi. E questo nonostante l’ultimo testo abbia ricevuto qualche ammorbidimento […]
GIANCARLO GIORGETTI - GIORGIA MELONI
Bisogna dunque tenere presente quattro date per capire quanto sia complicata la situazione dal punto di vista dei nostri conti pubblici: il prossimo 15 febbraio, il 13 giugno, il 21 giugno e il 20 settembre. Giorni cruciali.
La prossima settimana […] la Commissione europea renderà pubblici i dati delle previsioni economiche invernali. E secondo alcune anticipazioni non saranno positive. Verrà confermata una contrazione della crescita per quest’anno, per tutta l’Unione e anche per l’Italia. […]
GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN A FORLI
[…] L’unico dato positivo che sarà contenuto nelle previsioni di Palazzo Berlaymont riguarderà l’inflazione che si presenta ancora in calo. Offrendo così la speranza che la Bce in primavera abbassi il tasso di sconto.
[…] La seconda data è quella del 13 giugno. Subito dopo le elezioni europee, infatti, l’esecutivo europeo uscente renderà note le procedure per deficit eccessivo. E l’Italia sarà nell’elenco. […] Del resto la decisione della Commissione si basa sulla performance dello scorso anno in cui il nostro Paese ha registrato un disavanzo del 5,3 per cento. Ben oltre il 3 per cento previsto anche dal nuovo Patto di Stabilità.
PATTO DI STABILITA - VIGNETTA DI GIANNELLI
Per il nostro Paese questa “ammonizione” accompagnata da un debito altissimo — con oltre il 140 per cento del Pil è il secondo d’Europa — equivale a intervenire subito senza escludere una manovra correttiva. Altro che misure per aumentare le pensioni o per costruire il Ponte sullo Stretto. Anche perché va tenuto presente che il settore immobiliare-edile è ormai in netta contrazione e che buona parte degli investimenti maggiori sono stati compiuti nel nostro Paese dalle aziende pubbliche che però non sono più in grado di mantenere lo stesso ritmo. […]
La terza data è forse quella più importante. Il 21 giugno, dunque, dopo l’infrazione per deficit eccessivo la Commissione europea dovrà presentare, in base al nuovo Patto di Stabilità, gli obiettivi di aggiustamento dei conti pubblici a medio termine. Sostanzialmente verrà indicato come e quanto dovrà ridursi il deficit ma anche il debito, sicuramente per i successivi quattro anni.
A quel punto, entro il 20 settembre, i governi “attenzionati” […] dovranno formulare i loro Piani pluriennali di spesa. Che dovranno garantire il rispetto in quattro anni, estendibili a 7, del deficit al di sotto del 3 per cento per chi non ha un debito troppo alto e addirittura dell’1,5 del disavanzo strutturale per chi ha soglie debitorie più alte come l’Italia. E in più dimostrare che la traiettoria dello stesso debito sarà sensibilmente in calo. Piani che dovranno essere approvati da Commissione e Consiglio europeo.
giancarlo giorgetti giorgia meloni
Sostanzialmente non si potrà fare nulla senza il permesso di Bruxelles. E nella politica economica del governo italiano di centrodestra significa avere pochissimi margini di manovra […]. […]
IL PACCO DI STABILITA - MEME SU GIORGIA MELONI BY DAGOSPIA