Guido Santevecchi per il "Corriere della Sera"
Jack Ma è tornato e gli investitori di Alibaba sperano che il peggio sia passato. Un video di 50 secondi ha interrotto il lungo oscuramento del profeta del capitalismo tecnologico cinese, dopo tre mesi e molte speculazioni sulla sua sorte. Il filmato è stato inviato a una cerimonia di premiazione di 100 maestri di scuola, sostenuti da una fondazione benefica del miliardario.
La notizia è stata ripresa in breve dalla stampa di Pechino: «Jack Ma Yun, l'insegnante di inglese diventato imprenditore, ex presidente esecutivo di Alibaba, è comparso in video link per la prima volta dopo che il suo gruppo è finito sotto osservazione da parte delle autorità di regolamentazione».
Una «osservazione» costata un quarto della capitalizzazione del gruppo. E il ritorno ha fatto subito risalire il titolo: +8,5% a Hong Kong, equivalenti a 58 miliardi di dollari.
JACK MA RIAPPARE IN PUBBLICO DOPO DUE MESI
Jack Ma ha detto di «avere studiato e pensato in questi giorni, con i miei colleghi» e di essere giunto alla conclusione che gli imprenditori cinesi debbono servire la visione del Partito sulla «rivitalizzazione delle zone rurali per una prosperità comune». Neanche una parola sulle difficoltà di Alibaba.
Quel che conta è che il profeta dell'e-commerce (accoppiato all'innovazione finanziaria) sia tornato sulla scena, apparendo rilassato anche se senza sprizzare entusiasmo.
Era stato visto l'ultima volta in pubblico il 24 ottobre, a una conferenza economica a Shanghai quando si era lanciato in una requisitoria contro le autorità finanziarie cinesi, accusandole di aver imposto alle banche statali una «mentalità da banco dei pegni» che soffoca lo sviluppo dell'impresa privata.
Dopo quell'uscita, il buio. Solo notizie allarmanti sul suo impero industriale. A cominciare da Ant, braccio fintech del gruppo, la cui Ipo è stata bloccata a inizio novembre quando era sul punto di raccogliere 37 miliardi di dollari.
La Banca Centrale chiese anche una «rettificazione rigorosa» delle attività di Ant. «Rettificazione» è un termine inquietante nel linguaggio politico di Pechino: viene usato dal Partito comunista fin dai tempi di Mao, per scomunicare i «compagni che sbagliano». Poi l'antitrust cinese ha aperto un'indagine che promette (minaccia) di ridimensionare il gruppo.
Jack Ma ora dice di aver «studiato e pensato». Non è stato costretto a pronunciare una penosa espressione di scuse, e questo lascia credere che la sua situazione personale resterà tranquilla, si potrà dedicare alla filantropia, almeno.
Xi Jinping non voleva sopprimere il testimonial globale del capitalismo cinese. Gli è bastato stringere il guinzaglio su Alibaba per far capire che ogni impresa in Cina è vincolata al Partito. Gli investitori cinesi accettano il rischio.