Leonard Berberi per il “Corriere della Sera”
Lo scontro al vertice di Ita Airways e la richiesta dei membri (dimissionari) del cda di «redistribuire» il 12 ottobre le deleghe affidate al presidente esecutivo Alfredo Altavilla stupisce gli addetti ai lavori - e anche qualcuno al Tesoro - non soltanto per la modalità, ma anche per il tempismo.
Il ragionamento è che in questa fase politica (con il cambio di governo) e industriale (le discussioni con il fondo statunitense Certares per cedere il 50% più un'azione di Ita) uno stravolgimento degli assetti del vettore risulterebbe poco comprensibile e forse dannoso.
Giorgia Meloni ha fatto capire che studierà «personalmente» il dossier Ita. Mercoledì la mozione dei sei consiglieri (dal titolo «Valutazione assetto delle deleghe: deliberazioni inerenti e conseguenti») potrebbe approdare nella seduta del cda.
Una integrazione dell'ordine del giorno dalla quale l'ad Fabio Lazzerini non si è dissociato, spiegano le fonti. Alcuni esperti sottolineano che la distribuzione delle deleghe al presidente e all'ad di Ita sono regolate da una delibera assembleare, non da una decisione dei consiglieri.
Al momento l'unico punto da discutere al cda è l'approvazione della semestrale. Un passaggio delicato: il board dovrà determinare per Ita il regime previsto all'articolo 2446 del Codice civile (perdite superiori a un terzo del capitale) e quindi chiederà al Mef la seconda tranche da 400 milioni di euro. Sul lato industriale vanno avanti gli approfondimenti con Certares. Martedì alle 16 il fondo vedrà i sindacati, giovedì o venerdì l'Enac, mentre un'altra «expert session» con Ita non è prevista prima del 17 ottobre.
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