cabello pier silvio berlusconi
MFE SCIVOLA SUI MINIMI, I BERLUSCONI MAI COSÌ POVERI
(ANSA) - La quota nelle tv del gruppo di Cologno da inizio anno ha perso due terzi di valore, scivolando a 460 milioni, il doppio rispetto al 51% di Mondadori (225 milioni). Ma le tv e i libri insieme rappresentano la metà della partecipazione nella Mediolanum della famiglia Doris
Sara Bennewitz per www.repubblica.it
MediaForEurope - ovvero Mfe, la casa europea dei contenuti voluta dalla Fininvest della famiglia Berlusconi - vale in Borsa 956 milioni, e tolto l’aumento di capitale che lo scorso luglio l’ha portata ad avere l’83% di Mediaset Espana, è sui minimi di sempre. Il gruppo resta fiducioso che si tratti di una situazione passeggera, destinata a risolversi nel medio termine. Ma resta che con Mfe sui minimi i Berlusconi non sono mai stati cosi poveri.
umberto bossi silvio berlusconi pierferdinando casini gianfranco fini
Le tv e la radio di Cologno, le attività in Spagna e in Germania, i canali tv e digitali, valgono due volte i cugini di Segrate della Mondadori (oltre 400 milioni di quota di mercato), e meno di quello che il gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi insieme a Niel è pronto a pagare per il 48% della francese M6 (che a Parigi capitalizza 1,64 miliardi). Morale: la quota di controllo in Mfe (460 milioni) e Mondadori (225 milioni) insieme valgono meno della metà della partecipazione del 30,12% della Mediolanum (1,42 miliardi la quota di Fininvest) della famiglia Doris. Oggi sarebbe Ennio Doris a finanziarie il Cavaliere per lanciare le tv di Cologno, non viceversa.
umberto bossi silvio berlusconi raffaele fitto pierferdinando casini gianfranco fini
Non solo Mfe è sottovalutata, ma anche tenendo conto dei debiti attesi a fine anno (circa 800 milioni) continua a perdere terreno a dispetto del buy back in corso e di risultati che sono comunque meglio del contesto di mercato in cui opera la società. Solo la quota del 40% di Mediaset nelle torri di Ei Towers, che presto dovrebbero convolare a nozze con le antenne di Rai Way, viene valutata dagli analisti 400 milioni. Quella in Mediaset Espana sul mercato vale 615 milioni, e il 25,1% della tedesca ProsiebenSat altri 424 milioni. Il mercato valuta il leader tricolore delle tv tre volte gli utili, nonostante garantisca un dividendo pari al 15%.
In pratica Mfe viene trattata in Borsa come una holding, a sconto perfino delle sue partecipazioni. Tutti i media hanno sofferto l’aumento dei tassi, l’inflazione e la prospettiva di una recessione, ma nessuno ha sofferto come il gruppo di Cologno. Secondo gli esperti le ragioni di questa sotto-performance sono legati alla nuova governance con due classi di azioni (le Mfe A con voto singolo e le Mfe B con voto maggiorato di 10 volte), e alla mancanza di contendibilità e di una adeguato flottante, ridotto a un quarto del capitale, anche a causa del buy back in atto.
La Fininvest dei Berlusconi ha il 47,8% del capitale e il 51% dei diritti di voto, e Vivendi resta ancora un socio di peso con il 23,2% (anche attraverso Simon fiduciaria) del capitale, e non ha potuto alleggerire la sua posizione proprio per il crollo del titolo. Da inizio anno le azioni Mfe di categoria A hanno perso il 67% (senza contare un dividendo di 5 centesimi, pari al 12% dell’attuale valore), contro una media del settore del 45%, tra cui la partecipata Prosiebensat che ha perso il 48%.
piersilvio e silvio berlusconi
Mentre Mfe si fa più piccola, gli altri che crollano di meno paiono giganti: ProsiebenSat (-48,8% da inizio anno) vale 1,69 miliardi, M6 (-25%) ne capitalizza 1,64. Su queste basi, ieri il gruppo tricolore ha escluso nuove acquisizioni in carta, come l’Opas appena conclusa per salire all’83% di Mediaset Espana (-42% da inizio anno).
Con una quotazione così depressa anche Mfe ha cambiato strategia: per crescere in Europa ha deciso che non userà più le sue azioni (con operazioni "carta contro carta") ma ha negoziato con le banche linee di credito che le permettono di investire in acquisizioni fino a un miliardo di euro, cifra che potrebbe salire considerando il contributo, a livello di margine lordo, che deriverebbe dalla società target.
XAVIER NIEL ILIAD FREE XAVIER NIEL