BORSE EUROPEE IN ATTIVO, MA MILANO CHIUDE IN ROSSO (-0,3%) ZAVORRATA DA BANCHE E FONDI - FORTI VENDITE SU AZIMUT (-7,4%), MEDIOLANUM (-7,8%) E BANCA GENERALI (-8%), DOPO IL RICHIAMO DELLA CONSOB SULLA MIFID

Eni sostituisce l'arbitro Draetta nel contenzioso con Edison sul gas libico - L'emiro del Qatar, dopo i grandi magazzini Harrod's, si compra pure un pezzo degli spagnoli Corte Inglès - Abi: il ritorno della crescita dei prestiti è a un passo. A giugno -0,1%...

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1.BORSA: MILANO CHIUDE IN ROSSO CON EUROPA POSITIVA, PESANO FINANZIARI

Radiocor - Piazza Affari termina la seduta in rosso, in controtendenza rispetto al resto d'Europa, zavorrata dai forti cali dei titoli del risparmio gestito e di una parte dei bancari. Il Ftse Mib ha chiuso in calo dello 0,30% e il Ftse All Share dello 0,39%, quando gli indici di Francoforte e Londra si sono mantenuti sopra la parita' e Parigi ha guadagnato oltre mezzo punto percentuale, con Wall Street in rialzo grazie alle prime trimestrali e al recupero del greggio.

LOGO AZIMUT LOGO AZIMUT

 

 Dopo i progressi di ieri, sulla scia dell'accordo tra la Grecia e i suoi creditori, gli investitori si sono mostrati piu' cauti oggi in attesa del voto del Parlamento greco, chiamato a esprimersi sulle misure urgenti richieste per varare il nuovo piano di aiuti al Paese. Tra i titoli, forti vendite su Azimut (-7,4%), Mediolanum (-7,8%) e Banca Generali (-8%), dopo il richiamo della Consob sulla Mifid. Il cambio euro/dollaro si at testa a 1,1016 (1,0971 in avvio e 1,1020 ieri sera), mentre il cross con lo yen e' a 135,90 (135,40 e 136,04), con il biglietto verde che vale 123,36 (123,41 e 123,37). Il petrolio Wti ha recuperato quanto perso sulla scorta dell'accordo sul nucleare iraniano a 52,20 dollari al barile (invariato).

 

2.ENI: SOSTITUISCE L'ARBITRO DRAETTA NEL LODO CON EDISON SUL GAS LIBICO

ennio e il figlio massimo doris ennio e il figlio massimo doris

Radiocor - Colpo di scena nel lungo e complesso arbitrato in corso tra Edison ed Eni sulla fornitura di gas libico, una partita che potrebbe valere alcune centinaia di milioni di euro. L'arbitro indicato dall'Eni, il professor Ugo Draetta, secondo quanto risulta a Radiocor, non fa piu' parte del Tribunale arbitrale ed e' stato sostituito dal colosso petrolifero.

 

Edison aveva presentato un'istanza di ricusazione che e' stata accolta lo scorso 28 maggio dalla Corte Arbitrale della International Chamber of Commerce (Icc) di Parigi. La posizione di Draetta era sotto la lente gia' da tempo: nel maggio 2014, quando gia' faceva parte del Tribunale arbitrale, era stato infatti nominato come indipendente nell'Organismo di Vigilanza di Eni previsto dalla legge 231 (responsabilita' amministrativa delle aziende per la mancata prevenzione dei reati penali).

 

UGO DRAETTA UGO DRAETTA

Un conflitto d'interesse riconosciuto dalla Icc, che ha chiesto a Eni la sostituzion e di Draetta poiche' la sua presenza nell'organismo di vigilanza del gruppo petrolifero faceva venir meno il criterio d'indipendenza. Il Tribunale arbitrale e' composto da tre membri (due indicati dalle parti e un presidente condiviso) ed e' attesa entro fine anno una decisione sul maxi rimborso richiesto da Edison e legato al forte disallineamento, dall'autunno 2012 ad oggi, dei prezzi della fornitura di Eni e quelli del mercato spot. Gia' a ottobre 2012, Foro Buonaparte aveva vinto un lodo contro Eni sul gas libico incassando 250 milioni a livello di Ebitda, ma questa volta le cifre in gioco potrebbero rivelarsi superiori e con impatti da non sottovalutare sui conti di entrambe societa'.

descalzi descalzi

 

Edison ha chiuso il primo trimestre 2014 con un mol in calo a 51 milioni e una perdita di gruppo di 153 milioni, proprio in attesa della conclusione del ciclo di rinegoziazione dei contratti gas. Eni ha archiviato il 2014 con utile netto in calo del 74% a 1,33 miliardi e nel primo trimestre ha realizzato profitti per 700 milioni (-46%) a fronte di un prezzo del greggio che nel 2015 e' destinato a restare su livelli molto piu' bassi rispetto agli ultimi anni. Interpellati sulla vicenda, sia Edison sia il professor Draetta hanno preferito non rilasciare commenti.

 

3.BANCHE: ABI, RITORNO A CRESCITA PRESTITI A UN PASSO, -0,1% A GIUGNO

Antonio Patuelli Antonio Patuelli

Radiocor - Il ritorno a una crescita degli impieghi delle banche italiane e' ormai dietro l'angolo dopo oltre tre anni. Il rapporto mensile dell'Abi osserva che il segno meno stimato per il mese di giugno per gli impieghi a famiglie e imprese (-0,1% su base annua) rappresenta il dato migliore da 37 mesi ossia da quando questo indicatore ha iniziato a contrarsi e non ha piu' smesso fino al mese scorso a causa della crisi. Una prossima inversione di rotta e' ormai certa dai due indizi segnalati dall'Abi.

 

Il primo sono i prestiti alle imprese erogati da un campione di banche (80% del mercato): nei primi cinque mesi dell'anno sono cresciuti dell'11,6%. Il secondo sono i nuovi mutui casa alle famiglie (comprese le surroghe) che mostrano un +64% rispetto allo stesso arco di tempo del 2014. Gli impieghi complessivi, pari a 1.833 miliardi, aggiunge l'Abi sono comunque superiori alla raccolta da clientela ( 1686,5 miliardi).

 

4.SCEICCO QATAR PAGA UN MILIARDO PER 10% EL CORTE INGLES

emiro del qatar con la moglie emiro del qatar con la moglie

 (ANSA) - L'ex-primo ministro del Qatar e membro della famiglia reale, lo sceicco Hamad Bin Jassim Bin Jaber Al Thani, ha comprato il 10% della catena di grandi magazzini spagnoli El Corte Ingles al prezzo di un miliardo di euro, riferisce la stampa di Madrid. El Corte Ingles è una vera istituzione in Spagna: i suoi 91 grandi magazzini sparsi in tutto il paese, oltre a due in Portogallo, sono estremamente popolari. Danno lavoro a 93mila persone. Quello dello sceicco del Qatar è il primo ingresso di capitale straniero nella proprietà del gruppo, fondato 75 anni fa. Al Thani entra inoltre nel consiglio di amministrazione di Corte Ingles.

 

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