LA CADUTA DEI TITANI: BAZOLI E ZANETTI RINVIATI A GIUDIZIO PER AVER FATTO IL BELLO E CATTIVO TEMPO DENTRO L’UBI - PER I PM DECIDEVANO NOMINE E STRATEGIE SENZA RENDERE CONTO A CONSOB, BANKITALIA E MERCATO - INDAGATO ANCHE MASSIAH

Condividi questo articolo


 

Walter Galbieti per “la Repubblica”

giovanni bazoli giovanni bazoli

 

Per anni hanno fatto il bello e il cattivo tempo in Ubi, la quarta banca italiana. Senza rendere conto di nulla al mercato, alla Consob e a Banca d' Italia. La chiusura dell' inchiesta Ubi disegna la mappa di potere che tra Brescia e Bergamo ha permesso di condizionare le assemblee e le decisioni nevralgiche del gruppo.

 

Giovani Bazoli, come presidente della associazione Abpl, era al vertice della «cabina di regia - come scrivono i pm Walter Mapelli e Fabio Pelosi - che sul lato bresciano decideva le nomine degli organi della banca in condivisione con quelle decise dalla 'commissione Zanetti', costituita sul lato bergamasco». Emilio Zanetti era anche lui presidente di una associazione, la Amici di Ubi, che serviva da catalizzatore dei voti in assemblea. L' inchiesta condotta dal nucleo di polizia valutaria della Gdf ha svelato come attraverso un sistema di deleghe in bianco, di promesse di carriere e finanziamenti venisse condizionato il voto nella riunione annuale dei soci.

EMILIO ZANETTI BANCHIERE EMILIO ZANETTI BANCHIERE

 

Alla creazione del consenso intorno alle liste appoggiate da Bazoli e Zanetti avrebbero collaborato anche la Compagnia delle Opere e il consorzio fidi Imprese artigiane di Bergamo. Tra gli indagati, figurano l' amministratore delegato Victor Massiah, Andrea Moltrasio, presidente del consiglio di gestione della banca e il vicepresidente Mario Cera.

 

A Bazoli è stato anche contestato di aver ignorato il divieto di possedere cariche in due gruppi concorrenti, Ubi e Banca Intesa: "E' vietato - scrivono i pm - ai titolari di cariche negli organi gestionali di imprese operanti nel mercato del credito, assicurativi o finanziari di assumere o esercitare analoghe cariche in imprese o gruppi concorrenti".

victor massiah victor massiah

 

Eppure dal 29 marzo 2012 Bazoli ha continuato a mantenere la presidenza del gruppo bancario Intesa Sanpaolo oltre che ad amministrare di fatto il gruppo Ubi. Circostanza che Bazoli avrebbe negato durante l' interrogatorio presso la Consob. Ma la banca non solo era gestita in modo "familiare", favoriva anche alcuni clienti.

 

Nel filone Ubi leasing è emerso che Italo Lucchini, membro del consiglio di sorveglianza, tramite una società della figlia Silvia, ha acquistato dalla banca una barca senza denunciare il conflitto di interessi. Il tutto per permettere all' imprenditore Giampiero Pesenti, anche lui indagato, di riacquistarla a un prezzo di favore.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)