1 - TIM: CEDE IN BORSA (-7%), A MINIMI STORICI A 0,27 EURO
(ANSA) - Ancora uno scivolone per Tim in Piazza Affari, che si porta sui suoi minimi storici: il titolo è uscito dall'asta di volatilità in calo del 7% a 0,27 euro. Gli operatori non hanno apprezzato i conti e la 'guidance' approvati dal Cda, con l'Opa di KKr sempre più lontana e il titolo che è tornato ai livelli più bassi precedenti alla proposta del fondo Usa.
2 - TIM BORSA BOCCIA IL PIANO
Rosario Dimito per “il Messaggero”
La Borsa boccia il nuovo piano strategico 2022-24 Tim firmato da Pietro Labriola, scontando anche la maxi-perdita di 8,7 miliardi del rendiconto 2021, causata da 4,1 miliardi di svalutazioni e da 3,8 di partite fiscali.
Ieri il titolo è arrivato a perdere il 15%, chiudendo a 0,29 euro (- 14,2%) e dal 21 gennaio, giorno dell'insediamento del nuovo capo azienda, il gruppo di tlc ha bruciato 2,3 miliardi (- 28,5%). Sulla performance negativa ieri, pesa anche la posizione contraria all'opa di Kkr: «Non abbiamo approcciato Kkr per dire di sfilarsi dall'offerta», ha spiegato Labriola al mercato, ma «c'è una serie di elementi di incertezza che rendono la proposta del fondo poco comparabile con le prassi del mercato finanziario».
Il manager allude alla scarsa congruità del prezzo di 0,505 euro: «l'offerta di Kkr sembra voler valorizzare gli asset del gruppo in modalità abbastanza simile a quella che stiamo proponendo noi, ovvero separare la rete, disintegrazione verticale e valorizzare gli altri asset. Se loro lo fanno vuol dire che intravedono in questa modalità la possibilità di creare un valore che dovrebbe essere maggiore di 0,5, nessuno fa nulla per beneficienza».
Con Kkr «le uniche interlocuzioni sono per Fibercop e loro hanno diritti delle minoranze che non ci mettono in difficoltà se dovessimo procedere con carve out (scorporo, ndr) della rete», che è una delle direttrici strategiche del nuovo piano.
MOU IN ALTO MARE
Su input di Cdp, Labriola spinge per la creazione della rete unica con Open Fiber, si vorrebbe siglare un Mou: ieri il cda di Cdp non ne ha fatto cenno, sembra che siano intervenuti ostacoli regolatori con l'Antitrust.
«Su Netco abbiamo in mente un carve out, vogliamo separare completamente la rete, avremmo dei vantaggi su entrambi i lati, dal punto di vista normativo e sui prezzi retail», ha spiegato il manager, il gruppo è pronto a «perdere la maggioranza» della futura holding che si creerebbe.
«Il carve out - ha aggiunto - ci può dare opportunità dal punto di vista industriale, con Open Fiber, e cercare un ulteriore partner finanziario che potrebbe consentirci di ridurre lo stress». Al momento «stiamo dando un'occhiata in giro e discussioni con possibili partner sul lato industriale e finanziario». Oltre Kkr, anche Cvc, Macquarie.
La riorganizzazione ha un nome in codice: Tim out of the box, come viene internamente chiamato il progetto di divisione in una NetCo e ServiceCo a cui si dovrebbe arrivare entro l'estate. Significa pensare fuori dagli schemi.
«Immaginiamo di arrivare prima della semestrale a fare un Tim Market Day per presentare al mercato finanziario i numeri, possibili sinergie, eventualmente per le varie attività quali sono i partner industriali e finanziari che ci potrebbero accompagnare in questo percorso», ha precisato Labriola. Per Inwit, Tim ha ricevuto da Ardian «un'offerta per comprare il 41% per 1,3 ,miliardi: rimarremo con il 10% incluso con privilegi di governance».
pietro labriola Pietro Labriola DI TIM