Estratto dell’articolo di Luca Cifoni per “il Messaggero”
Mancava dagli anni Settanta una riforma di sistema del fisco. Ma quella appena approvata dovrà fare i conti con le limitate disponibilità […]. Governo e maggioranza hanno salutato con soddisfazione il via libera definitivo al disegno di legge delega, approvato ieri in terza lettura dalla Camera.
«Una riforma fiscale che l'Italia aspettava da 50 anni» e che prevede «un fisco più giusto e più equo, più soldi in busta paga e tasse più basse per chi assume e investe in Italia», ha sottolineato Giorgia Meloni, spiegando che il governo intende mettersi al lavoro per scrivere rapidamente i decreti attuativi.
[…] Come indicato dal vice-ministro Maurizio Leo, che del testo appena diventato legge è stato il regista, i primi provvedimenti potrebbero arrivare a ridosso della fine dell'anno, in modo che diventino operativi a inizio 2024. Si partirà con il tema delle semplificazioni, a partire dalla messa a punto dei testi unici destinati a riordinare il coacervo di norme che si sono accumulate disordinatamente negli ultimi cinquant'anni. Altre novità relativamente immediate potrebbero arrivare in materia di statuto del contribuente e di lotta all'evasione. […]
giorgia meloni e il pizzo di stato - vignetta by emiliano carli
Intanto però c'è di mezzo la sessione di bilancio. Siccome la delega prevede che ogni riduzione di gettito debba essere compensata da una voce di segno opposto, la manovra potrebbe essere l'occasione per trovare i circa 4 miliardi necessari per un intervento sull'Irpef che sia avvertito dai contribuenti.
L'obiettivo è sempre ridurre da quattro a tre le attuali aliquote, ma l'effettivo assetto degli scaglioni e delle collegate detrazioni dovrà essere definito con molta attenzione, visto che sono molte le esigenze già segnalate dai dicasteri al ministro dell'Economia Giorgetti. Sullo sfondo c'è poi il traguardo per la verità solo evocato nella delega della flat tax, un'aliquota uguale per tutti che però dovrebbe essere compensata da altri accorgimenti per garantire la progressività richiesta dalla casta costituzionale.
QUANTO DEVONO GLI ITALIANI AL FISCO
[…] Anche su questi temi si è soffermato ieri Leo intervenendo alla discussione generale nell'aula di Montecitorio. «Abbiamo lavorato - ha ricordato il vice ministro - su tutte le tipologie di imposte, a partire dalle imposte sui redditi e senza abbandonare il concetto di progressività, ma dobbiamo essere tutti ben consapevoli che oggi il nostro sistema tributario è assolutamente penalizzante per i contribuenti». Poi il riferimento ai principi fondamentali: «Nessuno sovverte il principio cardine della nostra Costituzione, l'articolo 53 della capacità contributiva e della progressività».
[…] Per i lavoratori dipendenti, al di là della revisione generale dell'Irpef, il principio della flat tax dovrebbe tradursi almeno in una prima fase in una tassazione sostitutiva sulle tredicesime, che quindi sarebbero sottoposte ad un prelievo fisso invece di quello normalmente più alto dell'aliquota marginale Irpef. Ma sempre per motivi di copertura finanziaria questa novità potrebbe coinvolgere all'inizio solo lavoratori a basso reddito.
GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI
Per quanto riguarda il mondo del lavoro autonomo, tra i provvedimenti caratterizzanti c'è sicuramente il concordato biennale per le imprese piccole e medie. L'idea è che il fisco, sulla base delle informazioni in suo possesso, (fatturazione elettronica, banche dati) proponga in anticipo alla partita Iva la misura della tassazione, che resterebbe fissa per due anni. Chi accetta si mette al riparo da controlli; se poi ha un imponibile più alto non dovrà versare nulla. Restano però gli altri obblighi tra cui il versamento dell'Iva. […]
GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI