CI DOBBIAMO PREOCCUPARE: L’UOMO CHE HA PREVISTO LA CRISI ECONOMICA DEL 2008, MICHAEL BURRY, HA “SCOMMESSO” 1,6 MILIARDI SUL CROLLO DI WALL STREET – E NON È L’UNICO, ANCHE IL MILIARDARIO WARREN BUFFET AVREBBE VENDUTO AZIONI PER 8 MILIONI (PIÙ DI QUANTE NE ABBIA ACQUISTATE) - COSA VEDONO I MAGHI DELLA FINANZA CHE GLI ALTRI ANALISTI IGNORANO? FORSE C'È UN RISCHIO NASCOSTO OPPURE...

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Estratto dell’articolo di Andrea Cuomo per “il Giornale”

 

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Un incubo popola i sonni degli investitori americani. Come tutti gli incubi ha una sua dose di irrazionale ma parte da un vissuto inquietante. Questo incubo è: che cosa sa Michael Burry che noi non sappiamo? Così almeno recita un preoccupato titolo della Cnn. […]

 

Questo signore piuttosto eccentrico, un occhio in meno a causa di un tumore infantile ma la vista più lunga di chiunque altro, titolare di un hedge fund, un fondo speculativo piuttosto aggressivo, fu il primo a intuire che la bolla immobiliare statunitense sarebbe esplosa a causa del suo essere fondata sui fragilissimi mutui subprime.

 

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Burry, vincendo la resistenza e lo scetticismo dei suoi investitori, immaginò con precisione il momento in cui questo sarebbe accaduto, il secondo trimestre del 2007, e prese a scommettere sul crollo del sistema, convincendo alcune banche a emettere dei credit default swap e a venderglieli. In questo modo di fatto Barry trasferì il rischio del mancato pagamento dei mutui degli istituti, finendo per essere tra i pochi a trar profitto e che profitto, un paio di miliardini - dalla più grave crisi economica del nuovo millennio, in cui mezzo mondo fu trascinato dal disastro statunitense.

 

Barry divenne famoso come una Cassandra a lui fu dedicato un film di successo, «The Big Short» (in italiano «La Grande Scommessa») nel quale il suo personaggio fu affidato a Christian Bale. Ora Barry ci riprova e visti i trascorsi non si tratta di un buon auspicio per Wall Street e per l’intera economia americana.

 

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Il suo fondo Scion Asset Management ha comprato negli ultimi tempi 866 milioni di dollari di put options «contro» l’ETF SPDR, quotata da Standard&Poor tra le 500 compagnie con la maggiore capitalizzazione, e altri 739 milioni sulla ETR Invesco QQQ Trust, nel listino Nasdaq 100. Le put options sono di fatto delle azioni che possono essere rivendute in futuro a un prezzo fisso, e rappresentano una sorta di assicurazione contro un crollo, uno strumento di tipo «ribassista». Da qui la domanda: Barry sa qualcosa che il mercato ignora? Anche perché non è il solo a puntare tutto sul nero.

 

Anche Warren Buffet, il più grande investitore vivente, avrebbe con la sua BRKA (Berkshire Hathaway) nel secondo trimestre del 2023 venduto azioni per 8 milioni di più di quante ne abbia acquistate. E considerate che il tipo è detto l’«Oracolo di Omaha» perché legge il Nasdaq come i fondi del caffè americano, qualcosa non torna.

 

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Gli analisti si sono messi così a perlustrare il mare calmo dell’economia a stelle e strisce - disoccupazione ai minimi, costo del denaro basso, mercati in espansione, il Nasdaq che cresce del 30 per cento annuo - a caccia di qualche possibile turbolenza, scandagliando i fondali dell’ottimismo. […]

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