CI SIAMO ROTTI IL GAS! – IL PREZZO DEL METANO SFONDA QUOTA 246 EURO AL MWH E GAZPROM AVVERTE CHE POTREBBE SUPERARE QUOTA 300. SUONA COME UNA MINACCIA, E DEL RESTO I RUSSI HANNO IL TUBO DALLA PARTE DEL MANICO – PUTIN RIDURRÀ ANCORA LE FORNITURE VERSO I PAESI UE, COME FORMA DI AVVERTIMENTO E RITORSIONE. E NOI, NONOSTANTE GLI ANNUNCI ROBOANTI, SIAMO BEN LONTANI DALL’INDIPENDENZA DA MOSCA. E NEL FRATTEMPO, I RINCARI SI DIFFONDONO ANCHE AL MERCATO ELETTRICO…

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vladimir putin vladimir putin

1 - GAS: SUPERA I 246 EURO AL MWH SULLA PIAZZA DI AMSTERDAM

(ANSA) - Nuovo balzo del gas che si porta a 246,5 euro al MWh sulla piazza di Amsterdam. I contratti futures sul mese di settembre salgono dell'11,99%, mentre sulla piazza di Londra le quotazioni del metano salgono del 16,38% a 492 penny per unità termica (Mbtu)

 

2 - GAS, IL PREZZO RISCHIA DI SUPERARE I 300 EURO: COSA C’È DIETRO GLI AUMENTI

Valentina Iorio per www.corriere.it

 

GAZPROM GAZPROM

Il prezzo del gas schizza oltre i 200 euro e Gazprom avverte che da qui all’inverno potrebbe sfondare quota 300 euro. Le contrattazioni ad Amsterdam sui futures mostrano un rialzo del 6% in mattinata a 233 euro per megawattora contro i 220,11 di lunedì.

 

L’estate torrida e la siccità stanno determinando un rapido calo del livello dell’acqua dei fiumi, rendendo sempre più difficile il trasporto di combustibili come il carbone e costringendo quindi le utility a utilizzare più gas in sostituzione, in un momento in cui l’offerta dalla Russia continua a essere ridotta.

 

VLADIMIR PUTIN E IL GAS VLADIMIR PUTIN E IL GAS

«Gazprom non esclude che i prezzi del gas in Europa in inverno possano salire al di sopra dei 4.000 dollari per 1.000 metri cubi», fa sapere il gruppo petrolifero russo in una nota citata dall’agenzia di stampa Interfax. Il che significa circa 367 dollari al megawattora , vale a dire 362 euro circa. Inoltre, Gazprom ha riferito che in 7 mesi e mezzo le forniture al mercato russo sono diminuite del 2%.

 

I flussi di gas russo

I flussi di gas russo verso l’Europa attraverso alcune importanti rotte di gasdotti sono rimasti a livelli stabili, anche se bassi. I flussi attraverso il gasdotto Nord Stream 1 dalla Russia alla Germania erano pari a 14.604.119 kilowattora (kWh/h) alle 8 di martedì 16 agosto, in linea con i livelli di circa 14.600.000 kWh/h del giorno precedente.

 

I GASDOTTI VERSO L EUROPA I GASDOTTI VERSO L EUROPA

Mosca ha tagliato i flussi sul gasdotto a solo il 20% della capacità il 27 luglio, attribuendo la causa della riduzione a lavori di manutenzione. Le candidature per i flussi di gas russi in Slovacchia dall’Ucraina attraverso il punto di confine di Velke Kapusany erano di circa 36,5 milioni di metri cubi (mcm) al giorno, poco più rispetto al giorno prima, secondo i dati dell’operatore di sistema ucraino.

 

Gazprom ha dichiarato che spedirà 42,2 milioni di metri cubi di gas in Europa attraverso l’Ucraina attraverso il punto di ingresso di Sudzha, in calo rispetto ai 41,9 milioni di metri cubi di ieri. Inoltre, i flussi di gas in direzione est attraverso il gasdotto Yamal-Europa verso la Polonia dalla Germania è aumentato, secondo i dati dell’operatore Gascade. Infine, i flussi di gas in uscita al punto di misurazione di Mallnow al confine tedesco sono stati 4.153.766 kWh/h, rispetto ai circa 2.520.000 kWh/h di lunedì.

caro bollette caro bollette

 

Prezzo dell’elettricità in salita

La nuova impennata del prezzo del gas si riflette anche sul costo dell’energia elettrica. Secondo Bloomberg i prezzi dell’elettricità in Germania hanno sfiorato i 480 euro al megawattora per il prossimo anno, sei volte il livello del 2021 e il doppio rispetto a giugno. Nella giornata di lunedì 15 agosto anche i contratti per l’indomani hanno registrato nuovi record, in Germania come nel Regno Unito.

 

La tensione sui prezzi riguarda sia il breve sia il lungo periodo, a dimostrazione che, se nel lungo orizzonte a preoccupare i mercati è la tenuta delle forniture di gas, nel breve periodo i principali problemi sono rappresentati dalla domanda di elettricità per i condizionatori e dalla siccità.

 

Cosa sta succedendo

importazioni di gas russo in europa importazioni di gas russo in europa

La crisi energetica era iniziata come conseguenza della pandemia di Covid-19 ed è stata esasperata dalla guerra russo-ucraina. Mosca, che fino a poco tempo fa era il principale esportatore di gas per l’Europa, ha iniziato a ridurre le forniture verso i Paesi Ue e ci si aspetta che continui a farlo.

 

Gli stoccaggi in Europa sono attualmente al 70% circa della capacità (quelle italiane sono al 74% sopra la media Ue). L’aumento delle scorte la scorsa settimana aveva fatto scendere i prezzi. Ma ora un nuovo allarme scuote i mercati: la siccità in Germania sta prosciugando il fiume Reno, il più importante dell’Europa occidentale per il trasporto di carburante e altri beni industriali.

 

PUTIN E I RUBLINETTI - BY EMILIANO CARLI PUTIN E I RUBLINETTI - BY EMILIANO CARLI

Sostituire il gas con carbone o petrolio quindi diventa sempre più complesso. Inoltre il maggior utilizzo di climatizzatori dovuto al caldo contribuisce a far crescere la domanda di gas. Il Paese che ne risente di più è la Germania, ma anche per gli altri Paesi Ue l’aumento del prezzo del gas rischia di rallentare gli stoccaggi per l’inverno.

 

Perché aumenta anche l’elettricità

I rincari del metano stanno mettendo in crisi anche il mercato elettrico e in questo caso la causa principale non è la guerra in Ucraina. L’impennata del gas, infatti, avrebbe dovuto causare aumenti dei prezzi dell’energia elettrica prevalentemente nei momenti di picco, in cui le centrali a gas intervengono per far fronte all’aumento della domanda.

 

GASDOTTI RUSSI GASDOTTI RUSSI

L’aumento del costo dell’elettricità però si sta rivelando più massiccio del previsto. Come spiega Quotidiano Energia, è soprattutto il crollo della produzione di elettricità da nucleare francese a mettere sotto pressione, con il rialzo dei prezzi, diversi mercati elettrici europei. La Francia, infatti, a causa della scarsa produzione sta diventando un importatore di energia ed è costretta a rivolgersi ai Paesi vicini per soddisfare la propria domanda interna. Paesi che prima facevano affidamento sul surplus francese per soddisfare il proprio fabbisogno.

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