Estratto dell’articolo di Filippo Santelli per “la Repubblica”
È durato poco il rimbalzo della Cina dopo la riapertura post-Covid. I deludenti dati di maggio — investimenti, industria, immobiliare, consumi, export — mostrano una crescita in affanno. […] la domanda è se Pechino […] confezionerà un vero pacchetto di stimoli. […] Due cose però sono già chiare. La prima è che non sarebbe un bazooka, visto il monte di debito già ingestibile con cui soprattutto gli enti locali devono fare i conti. La seconda […] è che sarebbe al massimo un palliativo.
xi jinping - assemblea nazionale del popolo a pechino
Emerge […] lo sbilanciamento strutturale del modello cinese, che per anni si è basato proprio su grandi investimenti in infrastrutture ed edilizia, e su sussidi di vario tipo a imprese esportatrici. Investimenti che a ogni ciclo diventano sempre meno produttivi.
Lo stesso Xi segnala da anni la necessità di correggere queste rischiose storture, e ha lanciato una (necessaria) stretta sull’ipertrofico settore immobiliare da cui l’industria dei grattacieli deve ancora riprendersi.
Manca però il coraggio di bere fino in fondo l’amara medicina, nel breve periodo recessiva, e cambiare davvero rotta, con politiche di redistribuzione che spingano domanda e consumi interni, anziché l’offerta. Perché questa svolta scontenterebbe i gruppi di potere che si sono consolidati nella lunga era del miracolo cinese, con effetti politici poco prevedibili e che terrorizzano il Partito. […] queste incognite strutturali portano tanti analisti a tagliare le stime di crescita per la Cina nei prossimi anni. È un problema anche per il resto del mondo, che dal Dragone si è fatto trascinare per anni. […]
operaie cinesi a lavoro in fabbrica xi jinping - assemblea nazionale del popolo a pechino