CON I CINESI NO! - L'AMERIKANO DRAGHI DEFENESTRA HUAWEI - MARIOPIO HA UTILIZZATO DI NUOVO IL "GOLDEN POWER" PER DIFENDERE LE INFRASTRUTTURE DELLE TELECOMUNICAZIONI 5G DALL'INAFFIDABILE HUAWEI - IL CDM HA UTILIZZATO IL SUO POTERE IN RELAZIONE AI PIANI ANNUALI NEI CONTRATTI DI TIM E VODAFONE PER VIETARE L'UTILIZZO DEI SERVIZI HUAWEI VISTI I RISCHI PER LA CYBERSICUREZZA - LE COMPAGNIE TELEFONICHE DOVRANNO DISMETTERE GLI APPARATI DELLA COMPAGNIA CINESE E DIVERSIFICARE I FORNITORI...

-

Condividi questo articolo


Carmine Fotina per il “Sole 24 Ore”

 

MARIO DRAGHI E MARIO MONTI MARIO DRAGHI E MARIO MONTI

Nei giorni roboanti del post-voto, con l'emergenza energia a dominare la scena, il governo Draghi ormai alle battute finali ha impresso senza troppo clamore una significativa sterzata alla sicurezza delle comunicazioni 5G.

 

Lo ha fatto esercitando il «golden power», cioè i poteri speciali, in riferimento ai piani annuali dei contratti di Tim e Vodafone, i due principali operatori di telecomunicazioni in Italia. I dettagli dei provvedimenti approvati dal consiglio dei ministri del 28 settembre, visionati dal Sole 24 Ore, sanciscono quanto era già nell'aria, cioè una progressiva uscita di scena del fornitore cinese Huawei, in considerazione di potenziali rischi per la cybersicurezza.

 

MARIO DRAGHI E IL RABBINO ARTHUR SCHNEIER MARIO DRAGHI E IL RABBINO ARTHUR SCHNEIER

I piani annuali sono una novità introdotta dal "decreto Ucraina" dello scorso marzo, un modo per avere sotto controllo non un singolo contratto ma l'evoluzione sul medio termine dello sviluppo della tecnologia. Sia per Tim che per Vodafone i piani 2022-2023 sono stati approvati ma con l'obbligo di seguire una serie di prescrizioni. Le istruttorie, completate dagli uffici di Palazzo Chigi dopo il lavoro di preparazione del ministero dello Sviluppo economico, hanno richiesto anche la collaborazione dell'Agenzia per la cybersicurezza e hanno coinvolto i due operatori con delle audizioni.

 

mario draghi e jens stoltenberg mario draghi e jens stoltenberg

Il piano annuale di Tim prevede, per la parte Core della rete, cioè il "cervello" dell'infrastruttura che connette le parti di accesso, l'utilizzo al 100% di apparati della società svedese Ericsson, mentre per l'implementazione di reti private dedicate c'è in campo l'italiana Athonet. Per quanto riguarda invece la sezione di accesso della rete (Ran radio access network), allo stato attuale il parco fornitori vede Ericsson al 53%, la finlandese Nokia al 27% e Huawei al 20%. Tim ha però già avviato un processo di dismissione degli apparati Huawei che vedrà salire, si assicura nel piano annuale, Ericsson al 70% e Nokia al 30%. Di qui l'approvazione da parte del gruppo di lavoro di Palazzo Chigi sul golden power, che ha ritenuto soddisfacente il programma di diversificazione dei fornitori a favore di operatori Ue e Usa.

mario draghi al meeting di rimini 5 mario draghi al meeting di rimini 5

 

Ma l'autorizzazione è stata comunque condizionata all'obbligo per Tim di predisporre un'analisi del rischio da allegare alla firma dei contratti con i clienti che vogliono realizzare reti private individuando misure di sicurezza informatica per la mitigazione dei rischi.

 

Più complesso il discorso per quanto riguarda l'attività in Italia del gruppo inglese Vodafone. Per la parte Core della rete, allo stato attuale Ericsson e la statunitense Juniper sono entrambe al 40% circa mentre Huawei e Nokia sono al 10% ciascuna. Nel procedimento governativo si fa presente che la società ha dichiarato che lo sviluppo dell'infrastruttura, oltre l'orizzonte del piano annuale, prevede Juniper al 41%, Nokia al 45% e poco meno del 15% che resta da assegnare a fornitori ancora da individuare e quindi da inserire di fatto nel prossimo piano annuale. Venendo alla parte Ran della rete, Huawei e Nokia si dividono praticamente a metà il numero di apparati (Centro-Sud nel primo caso e Nord nel secondo). E questo schema non sembra destinato a cambiare anche alla luce di nuovi contratti previsti nel piano annuale esaminato.

HUAWEI HUAWEI

 

Una situazione che ha comunque portato all'approvazione da parte del consiglio dei ministri, ma con la condizione che l'operatore realizzi un drastico riequilibrio del peso di fornitori extra-Ue a vantaggio di quelli europei nella componente radio della rete. Questo, però, non significa solo un programma dettagliato di diversificazione dei futuri contratti ma - ed è una postilla pesante - anche l'obbligo di sostituire gradualmente gli apparati cinesi già installati con quelli di società Ue una volta che giungono al termine del ciclo di vita utile, che secondo i tecnici dell'esecutivo non può comunque essere superiore a sei anni.

 

huawei huawei

Il consiglio dei ministri del 28 settembre ha dato il via libera anche al piano annuale di Inwit, la società delle torri tlc che raggruppa questo segmento di infrastruttura di Tim e Vodafone. I tecnici del governo hanno annotato che i contratti relativi a sistemi Das (distributed antenna systems) per la realizzazione della copertura radio - oggi acquistati da diversi soggetti, tra cui la statunitense Jma wireless e la sua controllata italiana Teko Telecom - rientrano nel perimetro delle forniture 5G da monitorare e ha quindi autorizzato il piano con la raccomandazione di fornire un aggiornamento sugli ulteriori operatori, rispetto a Tim e Vodafone, che nei prossimi anni dovessero utilizzare il servizio di copertura di Inwit.

huawei huawei huawei 2 huawei 2

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - TUTTI A BACIARE LA PANTOFOLA DEL PRIMO PORTANTINO D'ITALIA, OGGI “RE DELLE CLINICHE” ED EDITORE DEL MELONISMO MEDIATICO, ANTONIO ANGELUCCI: CENA PLACÉE CON OLTRE 200 INVITATI NELLA SUA VILLONA SULL’APPIA ANTICA - LA PRIMA A FESTEGGIARE I PRIMI 80 ANNI È STATA GIORGIA MELONI - SALVINI COCCOLATO DA TUTTI DOPO LA RICHIESTA DI CONDANNA PER IL CASO "OPEN ARMS" - PRESENTI I MINISTRI CROSETTO, SCHILLACI, TAJANI E PIANTEDOSI, ASSENTI INVECE SANTANCHE’ E LOLLOBRIGIDA - PIU' GARRULO CHE MAI MATTEO RENZI. NESSUNO HA AVVISTATO BELPIETRO, CLAUDIO LOTITO E ANDREA GIAMBRUNO - CARFAGNA, SALLUSTI, CERNO, CHIOCCI, RONZULLI, BISIGNANI, LUPI, MALAGO', LUZI ETC.: ECCO CHI C'ERA - FUOCHI D’ARTIFICIO, SIGARI FATTI A MANO E SHOW DELL’ELVIS AL TORTELLO, ALESSANDRO RISTORI, STAR DEL TWIGA

DAGOREPORT - SE LA MELONA NON L'HA PRESO BENE, TAJANI L'HA PRESO MALISSIMO L’INCONTRO TRA MARIO DRAGHI E MARINA BERLUSCONI, ORGANIZZATO DA GIANNI LETTA: NON SOLO NON ERA STATO INVITATO MA ERA STATO TENUTO COMPLETAMENTE ALL'OSCURO - L’EX MONARCHICO DELLA CIOCIARIA TREMA PER I SUOI ORTICELLI, PRESENTI E FUTURI: SE PIER SILVIO ALLE PROSSIME POLITICHE DECIDERA' DI SCENDERE IN CAMPO E PRENDERSI FORZA ITALIA, A LUI NON RESTERA' CHE ANDARE AI GIARDINETTI - E NEL 2027 PIO DESIDERIO DI ESSERE IL PRIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI CENTRODESTRA (ALMENO QUESTA E’ LA PROMESSA CHE GLI HA FATTO LA DUCETTA, IN CAMBIO DI NON ROMPERE TROPPO I COJONI A PALAZZO CHIGI)

FLASH! - COME MAI TOTI HA PREFERITO IL PATTEGGIAMENTO, QUINDI AMMETTENDO LA FONDATEZZA DELLE ACCUSE, AL MONUMENTO DI MARTIRE DELLA MAGISTRATURA CRUDELE, CHE ERA L'ASSO NELLA MANICA DEL CENTRODESTRA PER SPERARE DI MANTENERE IL POTERE IN LIGURIA? SEMPLICE: QUANDO, ANZICHE' CANDIDARE LA SUA FEDELISSIMA ILARIA CAVO, MELONI HA SCELTO IL SINDACO DI GENOVA, ANDREA BUCCI, LI HA SFANCULATI - E PER FAR VEDERE CHE TOTI CONTA ANCORA, PRESENTERA' LA PROPRIA LISTA CIVICA PER FAR ELEGGERE L'ADORATA CAVO... 

SEGNATEVI IN AGENDA QUESTA DATA: 11 OTTOBRE 2024. SARÀ UN GIORNO CRUCIALE PER IL GOVERNO MELONI PERCHÉ LA PROCURA DI MILANO DECIDERA’ SUL RINVIO AL GIUDIZIO DEL MINISTRO DEL TURISMO DANIELA SANTANCHÉ PER LA PRESUNTA TRUFFA AGGRAVATA AI DANNI DELL’INPS SULLA GESTIONE DELLA CASSA INTEGRAZIONE NEL PERIODO COVID PER 126MILA EURO - LA PROCURA MILANESE HA ACCUSATO LA SENATRICE DI FDI ANCHE DI FALSO IN BILANCIO, ASSIEME AD ALTRE 16 PERSONE E TRE SOCIETÀ, NELLA SECONDA TRANCHE DEL “PACCHETTO VISIBILIA” – AL PALAZZO GIUSTIZIA DI MILANO, IL RINVIO A GIUDIZIO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO, MOLTI LO DANNO PER SCONTATO - LA PITONESSA HA SEMPRE DETTO CHE AVREBBE RASSEGNATO LE DIMISSIONI. DA PARTE SUA, LA DUCETTA SPERA CHE LE DIMISSIONI DELLA “SANTA” NON SI SOVRAPPONGANO A QUELLE DEL MINISTRO FITTO DESTINATO A BRUXELLES: SOSTITUENDO UN MINISTRO PER VOLTA, EVITA UN RIMPASTO DI GOVERNO CHE POTREBBE AVERE CONSEGUENZE LETALI PER L’ARMATA "BRANCAMELONI" DI PALAZZO CHIGI…

IL MINISTERO DELLA CULTURA BY SANGIULIANO ERA UN COVO DI DILETTANTI ALLO SBARAGLIO! – NON C'ERA SOLO LA “NON CONSIGLIERA” MARIA ROSARIA BOCCIA: TUTTE LE SCELTE FATTE DA “GENNY DELON” PORTANO A PERSONE SENZA ESPERIENZE ADATTE (COME MINISTRO AL DEBUTTO, GENNY AVREBBE DOVUTO CIRCONDARSI DI GENTE ESPERTA) – TRA QUESTE C’E’ L’AFFASCINANTE NARDA FRISONI, UNA SIGNORA DI BELLARIA, CHE NEL FEBBRAIO 2023 VIENE NOMINATA A CAPO DELLA SEGRETERIA. E TUTTI SI DOMANDANO: COME È POSSIBILE CHE UNA ADDETTA A RISPONDERE AL TELEFONO E A PRENDERE APPUNTAMENTI, RIESCA A CONQUISTARE UN RUOLO COSÌ APICALE NELL’ORGANIGRAMMA DI SANGIULIANO? LA LEGGENDA VUOLE CHE IL SUO NOME SIA STATO CALDEGGIATO DAL MINISTRO GIORGETTI, PERSONA CHE LEI CONOSCE, E BENE…