Roberto Cingolani come Mauro Moretti. Domani il fisico che ha fondato il laboratorio di Nanotecnologie dell’università di Lecce e dal 2006 al 2019 è stato direttore scientifico (con eccellenti risultati) dell’Istituto italiano di Tecnologia di Genova sarà nominato amministratore delegato di Leonardo, l’ex Finmeccanica.
Dopo i tre anni del “ferroviere” Mauro Moretti (2014-2017) e i sei anni del banchiere Alessandro Profumo, un periodo nel quale il gruppo delle armi e aerospazio ha perso peso e quote di mercato a livello internazionale e ha peggiorato i risultati economico-finanziari rispetto all’epoca di Pier Francesco Guarguaglini (2002-2011), il governo ha scelto un altro dirigente estraneo all’industria dell’aerospazio e difesa, che gode della massima fiducia della premier Giorgia Meloni.
Una scelta diversa dalla prassi consolidata in tutti i grandi gruppi internazionali del settore, che sono guidati da manager cresciuti in questa industria e non presi a prestito da altri ambiti.
Cingolani, che è stato ministro della Transizione ecologica nel governo di Mario Draghi, è comunque determinatissimo e convinto di avere le carte in regola per l’incarico. Anche per questo ha fatto resistenza ai tentativi di delimitarne le competenze con l’affiancamento di Lorenzo Mariani, il manager esperto di difesa che era sostenuto per la carica di numero uno da Guido Crosetto, ministro della Difesa, già presidente dell’Aiad (la Federazione delle industrie di settore) e, fino all’incarico di governo, consulente di Leonardo, oltre che presidente di Orizzonte sistemi navali (jv tra Leonardo e Fincantieri che ne detiene il 51%).
Cingolani blindato, la clausola di maxibuonuscita
Il compromesso individuato quando il governo ha depositato le candidature al nuovo cda di Leonardo prevedeva che Mariani diventasse d.g. di Leonardo, come anticipato da Poteri Deboli. Poi è cominciato un tira e molla sul perimetro delle deleghe.
L’ultima versione, riferita da autorevoli fonti di Leonardo e confermata a Poteri Deboli da fonti del governo, è che Cingolani avrà la doppia carica, a.d. e d.g., come era stato nel triennio del “ferroviere” Moretti, ma non con il successore Profumo.
ALESSANDRO PROFUMO LUIGI DI MAIO GIANNI DE GENNARO
Ora la carica di d.g. è affidata a Valerio Cioffi, il quale però è un mezzo d.g., con competenze solo su alcune aree di attività del gruppo (in sostanza non tocca palla su elicotteri e elettronica, che rispondono solo all’a.d.).
La sorte di Cioffi verrà decisa dal nuovo cda, potrebbe tornare a fare il capo divisione, era il capo divisione dei velivoli prima della nomina a d.g., non si esclude che possa decidere di lasciare il gruppo.
Cingolani sarà blindato con un contratto da d.g., pertanto - fa notare una fonte del governo - una conseguenza è che se dovesse essere licenziato prima della scadenza del mandato di tre anni riceverebbe una maxibuonuscita,. E la riceverebbe comunque a fine mandato, se non venisse rinnovato.
Il 16 maggio 2017 a Moretti, fresco di condanna in primo grado a sette anni di reclusione per la strage ferroviaria di Viareggio, il cda riconobbe una buonuscita di 9,44 milioni lordi, oltre al Tfr (il cui importo non è stato reso noto).
Mariani condirettore generale
Mariani arriverà comunque in piazza Monte Grappa, non come d.g. ma come condirettore generale e lascerà la guida di Mbda Italia e l’incarico di “director” per le vendite dell’intero gruppo missilistico europeo.
Il nuovo cda dell’ex Finmeccanica sarà nominato domani dall’assemblea degli azionisti, che si svolge a porte chiuse con l’applicazione delle stesse norme anti-contagio (ma anche anti-dibattito) varate dal governo Conte durante il Covid, anche se l’Organizzazione mondiale della sanità ha decretato che la stagione della pandemia è terminata. A parte il Mef, che detiene il 30,2% della società, gli azionisti che vogliono capire il profilo dei candidati hanno potuto consultare i cv e le dichiarazioni presentati insieme alle liste, pubblicati sul sito internet della società.
Il cv solo in inglese
MAURO MORETTI GIANNI DE GENNARO
Nel caso di Cingolani c’è un fatto di cui non ricordiamo precedenti per il candidato a.d. del Mef. Nella lista con gli otto candidati del Mef al cda, aperta da Stefano Pontecorvo già designato nuovo presidente, il curriculum vitae di Cingolani è in inglese. Non c’è un cv in italiano in quanto Cingolani aveva solo il cv in inglese, spiegano fonti che conoscono bene il dossier. Nei mesi scorsi si era parlato anche di un possibile incarico nella multinazionale giapponese Hitachi.
Per leggere il cv di Cingolani clicca qui: Roberto Cingolani cv http://www.giannidragoni.it/wp-content/uploads/2023/05/Roberto-Cingolani-cv.pdf
l ambasciatore stefano pontecorvo foto di bacco (2)
Traducendo dall’inglese apprendiamo che Cingolani, dopo l’esperienza accademica e all’Iit, nel 2019 è stato nominato Chief Technology & Innovation Officer di Leonardo e nel 2021 è stato nominato “ministro tecnico per la transizione ecologica”. “Technical Minister” si definisce Cingolani, ma all’epoca del governo il termine “tecnico” non era stato utilizzato.
Cosa fa adesso?
Cosa fa oggi Cingolani? Secondo il cv, che traduciamo, “dal 2023 è stato nominato ‘senior board director’ del Nato Investment Fund (un fondo da 1 miliardo di dollari per l’innovazione e le tecnologie nel campo della difesa e sicurezza, sostenuto dai paesi Nato)”. Il cv non dice però che Cingolani, dopo la fine del governo Draghi, terminata l’aspettativa da fine ottobre 2022 è tornato in Leonardo come dirigente.
E cosa fa Cingolani dentro Leonardo? Non risulta un ordine di servizio di Profumo che gli dia nuove attribuzioni. L’incarico di Cto a fine 2021 è stato affidato a un altro dirigente, Franco Ongaro. Fonti interne riferiscono che Cingolani è a disposizione dell’a.d. Profumo senza incarichi specifici. Ci risulta che abbia studiato a lungo il dossier spazio, un settore in rapido sviluppo.
Il Fondo della Nato
luciano carta luigi di maio alessandro profumo lucio valerio cioffi foto di bacco
Secondo fonti di Leonardo Cingolani manterrà l’incarico nel “board”, cioè il consiglio di amministrazione, del Nato Innovation Fund. La notizia della nomina dell’ex ministro era stata data dalla Nato il 23 marzo scorso, con la nomina dei primi tre componenti del cda su un totale di nove. Il 3 maggio la Nato ha annunciato che “gli alleati” hanno completato la nomina del “board of directors” del fondo, nel comunicato c’è l’elenco dei nove consiglieri, tra i quali è confermato Cingolani. Il Fondo ha il compito di individuare start up da finanziare, è previsto che diventi operativo entro il vertice Nato di Vilnius nel prossimo luglio. Insomma, per la Nato Cingolani può restare nel Fondo.
lorenzo mariani foto di bacco (2)
In Borsa con Profumo -22,4%
Con l’assemblea di oggi si conclude il mandato di Alessandro Profumo. Era stato ufficialmente candidato a.d. del gruppo dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il 18 marzo 2017, durante il governo di Paolo Gentiloni. Quel giorno le azioni Leonardo quotavano 13,59 euro. Oggi sono a 10,55 euro. In sei anni -22,4 per cento.
mario draghi roberto cingolani