Estratto dell’articolo di Nino Amadore, Raoul De Forcade, Barbara Ganz, Davide Madeddu, Ilaria Vesentini, Vera Viola per “Il Sole 24 Ore”
STABILIMENTO BALNEARE - SPIAGGIA
Un calo di presenze di turisti in Italia, nel mese di luglio e agosto c’è. Soprattutto al Centro e al Sud, e nelle località balneari, mentre nelle grandi città, a eccezione di Napoli (dove si calcola una perdita del 20%), continua un fenomeno di segno opposto: l’overtourism, con una presenza numerosa di turisti internazionali, soprattutto americani.
Per ora mancano dati esatti sulla stagione turistica in corso, ma è certo che dopo il boom del 2023 l’industria delle vacanze comincia a mostrare i primi segni di frenata, colpita dalla diminuzione del potere d’acquisto degli italiani e dall’aumento dei prezzi. Si spera nelle prenotazioni last minute e nella scelta di periodi diversi.
I primi cali si sono registrati a luglio, poi ad agosto, quando sono venuti meno soprattutto i turisti italiani, colpiti appunto dall’onda lunga della inflazione. In alcuni casi l’arrivo di un maggior numero di stranieri ha alleggerito la situazione, non riuscendo però a compensare le perdite. Parla di una flessione Confindustria Alberghi: «Ci sono meno italiani – confermano – Su alcune destinazioni compensano i viaggiatori internazionali che sono presenti durante tutto l’anno. Ecco, quella destagionalizzazione che abbiamo sempre sognato, sta arrivando e ciò aiuta anche ad alleviare la forte pressione turistica dell’anno passato. Gli italiani sono diminuiti poiché possono spendere meno e poi perché i prezzi sono aumentati».
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In Campania,il rallentamento è tangibile. Napoli e provincia, compreso isole e costiera sorrentina, segnano in media un -20% di presenze concentrato nel periodo a cavallo del ferragosto, quindi in questi giorni. «Agosto di solito è il mese degli italiani che quest’anno sono diminuiti. In parte sono cresciuti gli arrivi di stranieri – segnala Gianna Mazzarella, responsabile della sezione turismo dell’Unione industriali di Napoli – Prevediamo di ripartire a settembre con flussi più consistenti».
[…] Anche in Sicilia mancano all’appello gli italiani e l’aumento degli arrivi di stranieri non è bastato a compensare, soprattutto ad agosto. Tengono le mete storiche: Taormina, Erice, Cefalù: «Ad Agrigento – spiega Vittorio Messina, presidente nazionale di Assoturismo-Confesercenti – possiamo stimare un calo del 25% dovuto a due fattori. Il primo: c’è chi ha rinviato la visita nella Valle dei Templi all’anno prossimo quando Agrigento sarà capitale della cultura. Il secondo: la siccità. Un calo simile si registra nella provincia di Ragusa».
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Stessa storia in Liguria: calano gli italiani in vacanza e scende anche la loro capacità di spesa. È quanto emerge incrociando i dati forniti da istituzioni e associazioni datoriali. Ma la stagione regge, grazie alle presenze straniere. L’assessore regionale al turismo, Augusto Sartori, spiega che, a giugno, si è registrata «una diminuzione delle presenze, rispetto allo scorso anno: del 4%. Fattore decisivo: il cattivo tempo. Il mese di luglio invece, è andato molto bene; a ferragosto si prevede una percentuale di occupazione degli hotel al 98-99%».
Dati non in linea con quelli sciorinati dal presidente di Federalberghi Liguria, Aldo Werdin. «A luglio - afferma - le presenze italiane sono diminuite del 5-6% rispetto al 2023. E perfino gli italiani che frequentano le strutture a cinque stelle consumano e spendono di meno. In agosto, prevediamo un calo più contenuto di italiani: -2%».
In Toscana gli hotel segnano, tra luglio e agosto, sottolinea Daniele Barbetti, presidente di Federalberghi, «un calo di circa il 10% delle presenze di italiani. Poi, può darsi che facendo la somma totale tra la dinamica delle città d’arte, con gli americani e un ritorno di cinesi e coreani, e quella delle locazioni turistiche, la Toscana raggiunga un segno più. Ma si teme che non sarà un Ferragosto da “tutto esaurito”. Mentre nelle zone con clientela a capacità di spesa alta, come Forte dei Marmi, i numeri sono analoghi al 2023». […]
In Puglia, gli operatori si sono allarmati in luglio, quando si aspettavano una grande affluenza stimolata dall’evento del G7. Ma ad agosto il trend è decisamente migliorato e in questi giorni si parla di sold out. Reggono meglio le località di lusso. «Gli eventi dimostrano grande capacità di attrazione», racconta Beatrice Lucarella, presidente della sezione cultura di Confindustria Puglia.
In agosto si sgomita di più tra le mura di Bologna che sulla Riviera romagnola: la città dotta è stracolma di turisti, il tasso di occupazione delle camere ha toccato punte del 90% tra giugno e luglio (+5% sul 2023).
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Il Veneto è in controtendenza. Ferragosto si presenta con tassi di occupazione alberghiera elevati, con un trend ancora in crescita spinto da un meteo stabile e da una propensione sempre più accentuata alle prenotazioni last minute. Per Ferragosto il mare è all’88,1%, la montagna al 72,6%, il lago all’82,4%, le città d’arte al 56,6%, le terme al 73,6%. […]