DAGONOTA
Come mai John Elkann ha mollato improvvisamente la presidenza della Giovanni Agnelli Bv, la cassaforte che raggruppa e controlla i rami della famiglia?
Sia Exor che l’accomandita sono due in pratica due finanziarie: Yaki vuole guidare le strategie di investimento del gruppo, allontanandosi sempre più da quelle tradizionali, e andando alla ricerca di nuove tendenze.
Qualche esempio? Il lusso (Shang Xia e Loubutin) e la sanità. La salute sembra essere la nuova ossessione del nipote dell’avvocato: Exor ha acquisito il 15% di Phillips qualche settimana fa, per 2,6 miliardi, e giusto ieri, al Financial Times, Elkann parlava di “forte affinità” della holding con “l’assistenza sanitaria”.
E qui si torna all’addio alla presidenza della Giovanni Agnelli BV: il prode John pensa di avere le mani più libere senza ruoli rigidi al vertice della cassaforte di famiglia. C’entrerà qualcosa anche la causa con la madre, Margherita Agnelli, che sostiene di essere stata fregata dall’eredità e potrebbe rimettere in discussione il controllo della “Dicembre”, che a sua volta possiede il 38% della Giovanni Agnelli BV?
JOHN ELKANN LASCIA LA PRESIDENZA DELLA GIOVANNI AGNELLI
Estratto dell’articolo di Andrea Giacobino per “Avvenire”
Sette anni dopo aver trasferito l’accomandita Giovanni Agnelli, presieduta dal nonno Giovanni Agnelli fino alla sua morte, da Torino all’Olanda, il nipote John Elkann a 47 anni lascia la presidenza della Giovanni Agnelli Bv, la cassaforte che raggruppa i rami della famiglia e controlla il 52% della holding Exor. Del resto il figlio di Alain Elkann e Margherita Agnelli aveva già lasciato la carica di presidente di Exor prima ad Ajay Banga e, da maggio, a Nitin Nohria, mantenendo la carica di Ad.
La novità dell’abbandono della presidenza della cassaforte nei Paesi Bassi è avvenuta il 31 maggio. A succedere ad Elkann è una persona esterna alla famiglia: Jeroen Preller, avvocato olandese, partner dello studio legale NautaDutilh, consulente nell’operazione Philips. Secondo quanto si apprende da fonti di agenzia la decisione di Elkann è dovuta «alla volontà di concentrarsi su ruoli operativi».
gianni agnelli lapo e john elkann
Ma cosa cambia tecnicamente per il controllo del gruppo? Di fatto, nulla. Nella cassaforte, infatti, restano sei esponenti dei tre rami della famiglia Agnelli: Andrea Agnelli, Benedetto Della Chiesa, Luca Ferrero de Gubernatis Ventimiglia e i nuovi Alexandre von Fürstenberg, Niccolò Camerana e Filippo Scognamiglio.
Non è in discussione neanche il controllo della cassaforte perché la società semplice Dicembre (60% John Elkann e 20% ciascuno la sorella Ginevra e il fratello Lapo) ne possiede il 38% ed è di gran lunga il primo azionista. Per gli eredi di Umberto Agnelli (Andrea e la sorella Anna), il pacchetto di proprietà è dell’11,85%, mentre il ramo di Maria Sole detiene l’11,63% e il ramo di Giovanni Nasi ha una quota dell’8,79%.
Le quote in trasparenza vedono poi il ramo di Clara Nasi-Ferrero di Ventimiglia al 3,53% e quello di Laura Nasi-Camerana al 6,26%. Quasi in uscita il ramo di Clara Agnelli che detiene lo 0,27% […] mentre il ramo di Emanuele Nasi risulta al 2,58% e quello di Susanna Agnelli al 5,11%.
JOHN, LAPO, ALAIN E GINEVRA ELKANN
Inoltre la holding olandese s’è dotata da qualche anno di un “consiglio di famiglia”, un organo consultivo allargato, non deliberativo, nel quale sono presenti tutti i rami famigliari della dinastia Agnelli, che ormai è alla quinta generazione e conta oltre cento azionisti.[…]
JOHN ELKANN E LAVINIA BORROMEO lapo e john elkann camera ardente gianni agnelli IL TESTAMENTO DI MARELLA CARACCIOLO CON LE INTEGRAZIONI E LE FIRME LE DISPOSIZIONI SULLE CASE DI GIANNI AGNELLI LE DISPOSIZIONI SULLE CASE DI GIANNI AGNELLI LA LETTERA DI MONACO CHE INCORONA JOHN ELKANN COME EREDE DI GIANNI AGNELLI JOHN ELKANN john elkann foto mezzelani gmt 149 john elkann e lavinia borromeo a venezia MARELLA CARACCIOLO IN AEREO CON MARGHERITA, EDOARDO E DI SPALLE GIANNI AGNELLI john elkann e lavinia borromeo a venezia 2 ANDREA AGNELLI E JOHN ELKANN