Estratto da www.lastampa.it
Con l’uscita di scena di Edoardo Garrone sarà dunque un emiliano, ancora una volta un piccolo imprenditore espressione dei tanti territori che fanno del made in Italy una eccellenza, a guidare per il prossimi quattro anni Confindustria.
Emanuele Orsini, 51 anni, originario di Sassuolo, vicepresidente uscente con delega al credito ed al fisco, ex presidente di Federlegno e attuale amministratore delegato di Sistem Costruzioni e Tino Prosciutti oltre che presidente di Maranello Village (110 milioni di fatturato in tutto), dopo il passo indietro del presidente della Erg, oggi verrà ufficialmente designato quale successore di Carlo Bonomi alla guida di Confindustria.
E’ la vittoria della “Confindustria del Nord Est”, come l’ha definita nei giorni scorsi il friulano Agrusti, contro quella del Nord Ovest: Emilia, Veneto e Friuli che hanno il sopravvento su triangolo industriale di un tempo (Milano, Torino, Genova), i piccoli e medi imprenditori delle aree più dinamiche del paese che prevalgono sull’azionista di riferimento di Confindustria, l’Assolombarda, e su nomi del peso di Emma Marcegaglia, Marco Tronchetti Provera, Diana Bracco e Luca Montezemolo schierati con Garrone.
«Dialogo, identità e unità» solo le tre parole chiave del programma del futuro presidente, che il 18 aprile presenterà la sua squadra in vista dell’assemblea annuale del 23 maggio che sancirà l’inizio del suo quadriennio di presidenza. Per l’imprenditore emiliano «Confindustria deve essere non a Roma e a Bruxelles ma prima a Bruxelles e poi a Roma». E visto che a suo parere «l’industria italiana ed europea sono a rischio» nel suo programma Orsini ha proposto di avviare «una rapida consultazione tra tutte le filiere per predisporre un documento da presentare alle altre confindustrie europee e al governo italiano in vista della formazione della nuova commissione Ue».
[…] «Dopo gli studi – scrive Orsini nella sua autobiografia […] - ho scelto di entrare in Sistem costruzioni, realtà produttiva leader nel settore dell’edilizia in legno e della logistica industriale in italia e nel mondo, che annovera tra i propri main partner Ferrari Auto, Maserati e Lamborghini. Al mio ingresso in azienda ho avviato il mio percorso di crescita professionale scegliendo, come metodo, di iniziare dalla conoscenza della realtà del cantiere, per comprendere al meglio le dinamiche che caratterizzano ogni fase di lavorazione ed ogni punto sensibile della realtà produttiva” della serie “impara a gestire un cantiere e gestirai tutto».
Quindi aggiunge, «ho partecipato alla trasformazione di Sistem Costruzioni da carpenteria a industria leader che produce sistemi su misura, superando i concetti di modulo e di standard, con l’implementazione di numerosi progetti per la comunità. Oggi sono amministratore delegato di un gruppo che detiene, oltre all’azienda storica, le quote di altre 10 società dove reinvestiamo utili e ne produciamo altri».
Dal 2020 Orsini è presidente e amministratore delegato agli investimenti di Tino prosciutti spa, azienda parmense con quattro stabilimenti produttivi, azienda leader nel settore con una capacità produttiva settimanale di 35.000 prosciutti.
«Il fil rouge che collega queste esperienze trasversali […] risiede nella competenza e nell’abilità che ritengo di aver acquisito in oltre 30 anni di lavoro: l’aver contribuito allo sviluppo e alla crescita costante di aziende di diversi settori […] anche nell’organizzazione strutturale. […] Credo nel valore della formazione e della ricerca: le società che gestisco sostengono progetti legati al mondo universitario, in particolare dell’Università di Modena e Reggio Emilia, sull’innovazione per la ricostruzione di edifici storici post terremoto».
Da ultimo Orsini lascia il rapporto umano, «il punto al quale tengo di più» e spiega: «La prima palestra è stata, come per tanti di noi, il lavorare in sintonia con la famiglia; poi in un’azienda sartoriale dove la qualità è fatta da persone, caratterizzata da un turn over è molto basso, indice di continuità e di spirito di squadra». […]