Francesco Spini per “la Stampa”
Berlusconi e Niel: spunta un'alleanza inedita nella nuova corsa per conquistare la tv francese M6. Come anticipato, Mfe-MediaforEurope, la nuova versione europea in cui si è evoluta Mediaset, ha presentato un'offerta per il 48,3% del broadcaster messo in vendita dai tedeschi di Rtl-Bertelsmann. Ma, a sorpresa, accanto al gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi si è schierato, in cordata, anche il miliardario transalpino Xavier Niel, noto per essere patron del gruppo telefonico Iliad e tra i principali soci di Le Monde.
piersilvio e silvio berlusconi
Un'alleanza nata in pochissimi giorni, quanti erano a disposizione per allestire la nuova asta dopo che erano naufragate - anticipando uno stop che sarebbe giunto dall'Antitrust di Parigi - le trattative per la fusione tra M6 e la Tf1 del gruppo francese Bouygues. A quel punto il consulente di Rtl, Jp Morgan, ha aperto in fretta e furia (la cessione deve avvenire prima del rinnovo delle licenze, in primavera, sennò tocca attendere 5 anni) a nuove offerte, giunte ieri.
La partita sembrava essere aver preso una china sfavorevole al Biscione. Già al primo round, nonostante avesse presentato l'offerta più generosa, al gruppo controllato dalla Fininvest dei Berlusconi era stato preferito un matrimonio tutto francese, con il gruppo Bouygues a fare da celebrante. E lo stesso rischia (rischiava?) di ripetersi adesso. I bookmakers danno in pole la compagine guidata da Rodolphe Saadé, uomo d'affari impegnato nella logistica e in ottimi rapporti con la famiglia Bouygues, che potrebbe avere la tentazione di ritentare la combinazione M6-Tf1 tra cinque anni. Alleati di Saadé sono Stéphane Courbit, produttore Tv con Banijay, e l'investitore Marc Ladreit de Lacharrière.
xavier niel con la moglie delphine arnault
Insomma, i favoriti abitano a Parigi. All'ombra della torre di Cologno Monzese, però, devono aver pensato che ci fosse un solo modo per poter sventare tentazioni sciovinistiche francesi: allearsi con un francese. Ed ecco che è entrato in pista Niel, già interessato a M6 e ora in partita come partner industriale di Mfe, non solo finanziario. Punterebbe ad avere voce nella gestione di M6, portando la sua capacità in termini di piattaforme tecnologiche.
Da capire se la collaborazione si concretizzerà solo in questa occasione, creando una società ad hoc a controllo congiunto, oppure se in futuro potrà diventare un azionista stabile di Mfe, magari sostituendo nel tempo la Vivendi di Vincent Bolloré, tuttora azionista ma in lenta uscita dopo l'accordo che ha chiuso un quinquennio di scontri dentro Mediaset.
La gara su M6 (ieri balzata in Borsa dell'8%) comunque resta incerta, i pretendenti tanti: si parla anche della Altice di Patrick Drahi, del ceco Daniel Ketínskì, potrebbe esserci pure Vivendi. Proprio il fallimento della combinazione tra Tf1 e M6 ha mostrato però come le fusioni nazionali inciampino sempre più negli antitrust locali. Per questo un progetto come quello di Mfe - costruire un polo europeo delle tv in chiaro - partito lentamente, punta ora ad accelerare.
xavier niel con la moglie delphine arnault e emmanuel macron
Ha fatto una prima mossa in Spagna per integrare Mediaset España, poi in Germania per serrare la presa su ProsiebenSat1. In Inghilterra ha manifestato il proprio interesse per Channel 4. E in Francia ha trovato un nuovo alleato. È passato da Bolloré al suo arcinemico (ma vicino di casa) Xavier Niel. E fa niente se molti lo considerano col cuore a sinistra: gli affari sono affari.