Giorgio Pogliotti per “il Sole 24 Ore”
La crisi di governo ha avuto un impatto anche sulla vendita di Ita Airways, rimasta da giorni congelata. Da circa due settimane è sul tavolo di Palazzo Chigi la relazione del Mef, supportato dagli advisor Equita e Gianni&Origoni: siamo dunque giunti all'ultimo miglio per l'avvio della trattativa privata in esclusiva con una delle due cordate che lo scorso 24 gennaio si erano fatte avanti e che, dopo una serie di rinvii dei termini, hanno presentato alla scadenza del 5 luglio le offerte vincolanti.
Secondo indiscrezioni l'offerta preferibile sarebbe quella di Msc-Lufthansa, rispetto a quella avanzata da Certares in partnership commerciale con Air France e Delta.
Il problema è che nell'attuale quadro politico il premier può dare corso solo ad atti di ordinaria amministrazione. Tra i tecnici che seguono il dossier l'orientamento è che il via libera alla trattativa privata corrisponda a un atto meramente esecutivo, essendo applicativo di una norma già esistente, ovvero il Dpcm.
Secondo questa tesi rientra nell'ordinaria amministrazione dare seguito alla procedura negoziale e la decisione di Draghi è attesa a breve. Ma c'è chi fa notare che la vendita non è un atto politicamente neutro.
Il problema è che se si fermasse la vendita si aprirebbe un fronte con Bruxelles, che ha autorizzato un'erogazione a Ita Airways di 1,350 miliardi in tre tranches da parte del Governo (finora è stato deliberato il primo aumento di capitale da 700 milioni, il secondo da 400 milioni è stato posticipato all'esito della trattativa), vincolata alla conclusione della gara con l'ingresso dell'aviolinea in un grande gruppo.
fabio lazzerini e alfredo altavilla di ita airways 8
In caso contrario l'erogazione rischia di configurarsi come un aiuto di Stato e le altre compagnie potrebbero sollevare obiezioni sul diverso trattamento ricevuto. Senza contare, poi, le ricadute negative per Ita, che - come hanno fatto notare il presidente esecutivo Alfredo Altavilla e l'ad Fabio Lazzerini - con il passare del tempo perde valore ed ha bisogno di entrare in una grande alleanza.
Stando ai rumors l'offerta in pole position presentata da Msc-Lufthansa sarebbe pari a 800-850 milioni di euro e punterebbe a rilevare l'80% del capitale, lasciando il 20% al Tesoro.
Quanto alla governance, alla luce delle altre acquisizioni di Msc si profilerebbe un Cda a 5, con 3 membri per il gruppo Aponte, uno per i tedeschi e uno per il Tesoro. Oltre alle sinergie con la rete di Lufthansa, si sfrutterebbe l'integrazione con il cargo del colosso Msc, considerando che il trasporto merci è settore in forte sviluppo, che meglio ha resistito all'emergenza pandemica.
L'offerta di Certares, in partnership commerciale con Air France e Delta, si aggirerebbe invece sui 600 milioni e affiderebbe al Mef il mantenimento del diritto di veto su alcune materie riservate. Il consorzio punta ad espandere la rete di rotte nordamericane, ma anche per l'America Latina, con Fiumicino che potrebbe diventare un gateway per il continente africano. Il piano è anche di vendere più biglietti a prezzi più alti a viaggiatori premium tramite le potenziali alleanze di Certares con Amex GBT e Internova sui ticket per la business class.
Tornando a Ita Airways, a giugno ha segnato Ebit e cash flow positivi, centrando il primo utile a nove mesi dall'avvio delle operazioni, dopo aver registrato nel 2021 ricavi minori a causa dell'emergenza Covid, con un Ebitda a -154 milioni, comunque in linea con il piano industriale. Tra giugno, luglio e agosto si registrano oltre 2,5 milioni di passeggeri prenotati, di cui oltre 1,3 milioni per il settore nazionale, quasi 800mila per il settore internazionale e oltre 320mila per l'intercontinentale.
Proprio i voli intercontinentali stanno trainando i risultati di Ita, con valori medi tariffari superiori di circa il 30% rispetto al 2019; tra le mete preferite figurano New York, Los Angeles, Miami e Buenos Aires, con un load factor medio intorno all'85% (e punte superiori al 90%). Altro dato importante in un periodo in cui molte compagnie stanno riducendo drasticamente i voli, Ita Airways si è affermata ai vertici delle classifiche di puntualità e regolarità, con il 95,7% dei voli atterrati in orario e il 99,8% registrato nella regolarità dell'intero operativo (in sostanza: voli non cancellati).
Infine la flotta, che dallo scorso 15 ottobre, ovvero dall'inizio dell'operatività, è passata da 52 agli attuali 67 velivoli e alla fine dell'anno si prevede raggiungerà quota 74, per attestarsi a fine 2025 a 107. L'età media della flotta, secondo il piano industriale, scenderà dai 12,6 anni di fine 2022 a 7,7 anni al termine del 2023, con l'obiettivo di diventare la flotta più "giovane" entro il 2025. Sempreché vada in porto l'operazione di vendita.
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