Sara Bennewitz per “la Repubblica”
Sir Rocco Forte mette in vendita il 49% della sua catena di alberghi di lusso e cerca nuovi investitori per andare avanti nel piano di sviluppo. L'imprenditore che nel 1997 ha fondato il gruppo alberghiero a cinque stelle ha dato mandato a Rothschild per cedere parte delle quote in mano alla famiglia, e con l'occasione pure Cdp Equity (socio al 23%) potrebbe monetizzare l'investimento.
Il gruppo Rocco Forte consta di 14 hotel, 20 ville per la ricezione di lusso, 42 tra bar e ristoranti stellati, per un totale di 1.547 camere di cui 266 suites. Il prezzo medio di una camera è di 530 sterline per notte, numeri con cui la società si appresta chiudere il 2022 con circa 300 milioni di ricavi e una sessantina di milioni di margine operativo lordo.
Gli alberghi sono dislocati tra Inghilterra, Germania, Belgio, Russa e Italia, dove il gruppo è proprietario del Verdura Resort di Sciacca in Sicilia (206 camere), e gestisce il Savoy di Firenze (80 camere) e l'Hotel de Russie (120 camere) di Roma.
Nel Belpaese il gruppo ha già in atto un importante piano di espansione: ha rilevato la gestione dell'hotel Villa Igiea di Palermo; ha preso in carico il Torre Maizza in Puglia, l'hotel De La Ville in Roma, e per il 2024 ha un importante piano di aperture a Milano (dove ha rivelato l'Hotel Carlton e aprirà una serie di appartamenti di lusso in via Della Spiga), ma anche in Sardegna e a Napoli.
Le recenti aperture, tra cui Atene e Mikonos, dovrebbero far lievitare di altri 15 milioni il margine operativo lordo 2023. Con questi numeri, Rocco Forte può ambire a una valutazione superiore a un miliardo di euro e ci sarebbe già una coda di potenziali compratori interessati che spaziano dai fondi degli Emirati (tra cui il fondo Pif dell'Arabia Saudita), ma anche a Lvmh, che con il gruppo Bellmond ha diversificato nei viaggi di lusso.
Cdp era entrata nel capitale di Rocco Forte nel 2014 quando la società Uk rilevò il Verdura resort in Sicilia, finanziando anche alcune acquisizioni per sostenere il turismo nostrano. Il gruppo, che è legato a Sir Rocco Forte da un patto che scade a febbraio.
giovanni gorno tempini e dario scannapieco foto di bacco 1 Rocco Forte
aveva fatto un investimento iniziale di 60 milioni di sterline (76 milioni di euro di allora).