P.Bar. per “la Stampa”
Doppia stangata per gli automobilisti: oltre all'aumento dei carburanti, per il venir meno dell'ultimo taglio delle accise, sempre a partire da ieri è scattato un aumento del 2% dei pedaggi sulla rete gestita da Autostrade per l'Italia, a cui a luglio seguirà un ulteriore incremento dell'1,34%. Aumenti nettamente sotto l'inflazione, specifica il ministero delle Infrastrutture, secondo cui si sono rischiati rincari anche del 5%.
Salvini ha tenuto a precisare che «sono scongiurati gli aumenti nella stragrande maggioranza delle società autostradali», il 50% delle arterie è senza incrementi, gli aggiornamenti delle tariffe sono graduali e con tagli rispetto alle previsioni. Oltre a questo è confermato lo stop agli aumenti sulle autostrade A24/A25 Roma-L'Aquila Teramo su cui, peraltro, il Mit sta valutando «una eventuale riduzione».
Tutte le altre società, a partire da quelle che hanno in corso l'aggiornamento del piano economico, non avranno alcun aumento. E questo vale per la Brescia-Padova, la Milano Serravalle, l'autostrada Ligure Toscana, l'Autocisa, le Autostrade Valdostane, la Tangenziale di Napoli, l'Autofiori, il Traforo del Frejus, la Tirrenica, Rav in Valle d'Aosta e le concessioni regionali venete. Zero incrementi anche per le società con concessione scaduta (Brennero, Autostrada Ligure Toscana, Autovie Venete, Torino-Piacenza e Torino-Ivrea). Inalterate anche BreBeMi, Pedemontana Lombarda e autostrade siciliane.
PIENO PIÙ CARO DI 9 EURO
Sui carburanti pesa invece la decisione del governo che non ha prorogato gli sconti su benzina e gasolio introdotti a marzo dal governo Draghi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina e lo scorso novembre già ridotti da 30,5 a 18,3 centesimi al litro.
Stando alle ultime rilevazioni del 30 dicembre, questo significa che il prezzo medio nazionale della benzina verde dovrebbe passare da 1,625 euro il litro a 1,747, mentre il gasolio da 1,689 a 1,811 euro al litro. Secondo le stime del Codacons questi rialzi si traducono in una maggiore spesa di 9,15 euro per ogni pieno, cifra che su base annua sale ad una media di 219,6 euro a vettura.
BUS E METRO, ALTRI AUMENTI
Sempre a causa dei rincari dell'energia e dei carburanti anche utilizzare i mezzi pubblici costerà sempre di più in molte città d'Italia. Chi non ha già varato gli aumenti nei mesi passati, come Torino e Napoli, lo farà in questi giorni o entro l'estate. A Milano dal 9 gennaio i biglietti per bus, tram, e metrò aumenteranno in media del 10% col biglietto giornaliero che passerà da 2 euro a 2 euro e 20.
A Roma gli aumenti scatteranno invece ad agosto (e nel frattempo la Regione cercherà fondi per evitarli) portando il Bit, il biglietto giornaliero da 100 minuti, da 1,50 a 2 euro tondi ed aumentando poi a cascata anche gli abbonamenti, con quello annuale che da 250 euro balzerà a 350.
GAS, NUOVO SALASSO IN VISTA
Ma gli aumenti per le famiglie legate alla voce energia non finiscono qui perché incombe un nuovo rialzo dei prezzi del gas. Secondo le stime di Nomisma Energia, per i consumi di dicembre - che verranno comunicati a giorni - i prezzi, infatti, potrebbero aumentare di un altro 20% a 1,48 euro al metro cubo dovendo seguire le medie dei corsi di dicembre (140 euro a Kwh a inizio mese contro gli 80 di oggi).
Per una famiglia tipo che consuma 1.400 metri cubi anno questo incremento equivale a una maggiore spesa su base annua di 360 euro. Per beneficiare dei cali dei prezzi del gas bisognerà aspettare inizio febbraio quando verranno calcolate le medie di gennaio: se dovessero rimanere gli attuali prezzi la riduzione potenziale sarebbe del 30%. Salvo sorprese, ovviamente.