DRAGHI SI RICORDA DI AVER STUDIATO DAI GESUITI: PARLA A NUORA (ITALIA) PERCHE’ SUOCERA (GERMANIA) INTENDA – LA RIPRESA E’ SOLIDA, MA PER UN PO’ NON RIALZO I TASSI. ROMA DEVE FARSI TROVARE PRONTA, SENNO’ SONO GUAI: SERVONO MISURE PER LA CRESCITA. E LA MERKEL DEVE PERMETTERLE, MOLLANDO UN PO’ SUL DEFICIT

-

Condividi questo articolo


 

Da la Repubblica

 

DRAGHI DRAGHI

Lo stato di salute dell'economia dell'Eurozona continua a migliorare ma il sostegno della politica monetaria della Bce resta necessario. È il messaggio ribadito dal presidente della Bce Mario Draghi, in audizione al Parlamento Europeo.  La ripresa economica nell'area dell'euro - ha spiegato -  "è sempre più solida e si sta espandendo a sempre più settori e paesi" mentre "i rischi di un peggioramento delle prospettive di crescita sono in ulteriore calo". Alcuni dei rischi estremi, come quelli di deflazione, che stavano emergendo alla fine dell'anno scorso "sono nettamente in calo".

 

DRAGHI SCHAUBLE 4280-a789-2fddfc41b407 DRAGHI SCHAUBLE 4280-a789-2fddfc41b407

Un quadro di netto miglioramento ma che non fa venire meno il sostegno della politica monetaria accomodante dell'Eurotower. Malgrado una ripresa più vivace e "guardando oltre le variazioni nell'inflazione complessiva degli ultimi mesi - ha continuato Draghi - le pressioni sui prezzi di base continuano a essere limitate. Le pressioni interne, in particolare quelle dai salari, non sono ancora sufficienti per sostenere una convergenza duratura e autonoma dell'inflazione verso il nostro obiettivo di medio termine".

 

Per questo, ha messo in chiaro, "rimaniamo fermamente convinti che una quantità straordinaria di supporto alla politica monetaria è ancora necessaria per riassorbire l'attuale livello di risorse non utilizzate e perché l'inflazione rientri e si stabilizzi in modo duraturo intorno al 2% nel medio termine".

 

mario draghi bazooka mario draghi bazooka

In prospettiva però, lo scenario di innalzamento dei tassi è soltanto questione di tempo. "Sostenendo il reddito nominale, le nostre misure di politica monetaria stimolano investimenti e consumi, che sono la precondizione perché l'inflazione ritorni a livelli al di sotto, ma vicini, al 2%. E un'economia più dinamica, nel tempo, favorirà un salutare ritorno a tassi di interesse più elevati", ha sottolineato Draghi.

 

Intanto però i Paesi devono farsi trovare preparati: “E' chiaro - ha detto -  che mentre l'inflazione converge verso il nostro obiettivo e la convergenza diventa autosufficiente, i Paesi con alto debito e poca crescita affronteranno un conto degli interessi più alto. Servono quindi politiche di bilancio ma soprattutto politiche che aumentino la crescita".

DRAGHI MERKEL DRAGHI MERKEL

 

Dal presidente Bce è arrivato un invito ai leader della zona euro a pensare al completamento dell'unione economica e monetaria "senza paura di cambiare i trattati se necessario". "Prendere una decisione di questo tipo senza essere legati agli attuali trattati è un passo in avanti", ha detto Draghi, sottolineando che come tutte le unioni monetarie anche la zona euro avrebbe bisogno di una "capacità di bilancio".

 

Quanto alla moneta unica il presidente Bce è stato categorico: "L'euro è irrevocabile. Questo dicono i trattati", ha detto rispondendo alla domanda di un'europarlamentare sui costi ipotetici di un Paese dall'Eurozona.

 

juncker gentiloni draghi juncker gentiloni draghi

Sempre in replica ai quesiti dei parlamentari, il presidente Bce ha affrontato anche la questione Brexit, spiegando che le banche che intendono ricollocarsi nella zona euro dopo l'addio del Regno Unito alle Ue devono prepararsi "in modo tempestivo". "La Bce si sta preparando internamente per tutte le implicazioni", ha dichiarato Draghi, sottolineando che l'Eurotower è "in contatto" con le banche che vogliono ricollocarsi dal Regno Unito sul continente. "Siamo pronti a sostenere le banche per riorganizzare le loro attività nella zona euro. Ma è molto importante che queste banche compiano la loro preparazione in modo tempestivo", ha aggiunto Draghi.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – COME MAI NETANYAHU HA CACCIATO IL POPOLARISSIMO MINISTRO DELLA DIFESA ISRAELIANO, YOAV GALLANT? LA RICHIESTA DI UNA COMMISSIONE DI INCHIESTA SULLA STRAGE DEL 7 OTTOBRE 2023 DI GALLANT AVREBBE MANDATO FUORI DI TESTA “BIBI” – LE MALDICENZE A TEL AVIV: GLI OO7 DELLO SHIN BET E IL PREMIER AVREBBERO LASCIATO MANO LIBERA AD HAMAS DI PROPOSITO, AFFINCHÉ LA STRAGE OFFRISSE UN PRETESTO PER SPIANARE DEFINITIVAMENTE GAZA - CHE SUCCEDE A GAZA CON TRUMP ALLA CASA BIANCA? DUE COSE SONO CERTE: AL TYCOON NON GLIENE FREGA NIENTE DEL MEDIORIENTE, E DETESTA L’IRAN....

DAGOREPORT – GLI OBAMA, I CLINTON E LE PELOSI HANNO SULLA COSCIENZA LA BRUCIANTE SCONFITTA DI KAMALA HARRIS (UNA CHE ALLE PRIMARIE DEM DEL 2020 ARRIVÒ ULTIMA) - CON IMPERDONABILE RITARDO HANNO AGITO PER TROVARE UN SOSTITUTO DI JOE BIDEN - LO STATO COGNITIVO DEL PRESIDENTE ERA NOTO A TUTTI DA ANNI: BASTAVA FARGLI FARE UN PASSO INDIETRO PER TEMPO E COSTRUIRE UNA CANDIDATURA LEGITTIMATA DALLE PRIMARIE, ANZICHE' IMPOSTA, A TRE MESI DAL VOTO, DAL TIGNOSO BIDEN (O PASSO IL TESTIMONE ALLA MIA VICE O NON MI RITIRO DALLA CORSA)...

DAGOREPORT – PER DIMOSTRARE CHE È CAMBIATA L’ARIA AL CSM, LA MELONA HA VOLUTO FORZARE LA MANO INCONTRANDO IN SEGRETO IL VICEPRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI - MA LA STATISTA DEL COLLE OPPIO HA DIMENTICATO UN DETTAGLIO FONDAMENTALE: IL CAPO DEL CSM È IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. E MATTARELLA, PUR AVVERTITO INFORMALMENTE, HA PRESO MALISSIMO L'IRRITUALE VISITA DEL SUO VICE PINELLI A PALAZZO CHIGI. E IL SOLITO UCCELLINO HA SPIFFERATO TUTTO – È L’ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL RAPPORTO DISASTROSO DI “IO SO’ GIORGIA” CON IL DEEP STATE - LA VERA DIFFERENZA TRA LA “NANA MALEFICA” (COPY CROSETTO) E BERLUSCONI? MANTOVANO NON È GIANNI LETTA…

DAGOREPORT – QUANDO IL NOVELLO SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO, MARK RUTTE, DICE: “CONTINUEREMO A ESSERE A FIANCO DELL’UCRAINA”, LO SA CHE IL PRIMO ''AZIONISTA'' DELLA NATO DA GENNAIO SARÀ TRUMP? - E TRUMP HA GIA' ANNUNCIATO CHE VUOLE CHIUDERE SUBITO LA GUERRA CEDENDO A PUTIN IL DONBASS E CRIMEA E COSTRINGENDO ZELENSKY ALLA PACE, MINACCIANDO DI TOGLIERGLI ARMI E SOLDI - A QUEL PUNTO, CHE FARÀ L’UNIONE EUROPEA? E LA TURBO-FAN DI KIEV GIORGIA MELONI, DA BRAVA CAMALEONTE, S’ADEGUERÀ ALLA NUOVA LINEA TRUMPIANA O RIMARRÀ ABBRACCIATA A ZELENSKY?

DAGOREPORT – DITE ADDIO ALLA MELONI BIDENIZZATA: ARRIVA TRUMPONE E LA DUCETTA CAMALEONTE SI TRASFORMERÀ NELLA PIÙ FEDELE FAN DEL CIUFFO ARANCIONE DI MAR-A-LAGO – GRAZIE AI BUONI UFFICI DI ELON MUSK, CON CUI “COLTIVA LA SUA RELAZIONE” (“LE MONDE” DIXIT), LA PREMIER AVRÀ GIOCO FACILISSIMO PER RIENTRARE NEL CUORE DEL TYCOON. CHE FINIRÀ PER PRIVILEGIARE IL RAPPORTO CON “I AM GIORGIA”, A DISPETTO DI QUELLO COL SUO FOLLOWER ITALIANO NUMERO UNO, MATTEO SALVINI - QUESTIONE DI POTERE: LA MELONI È PREMIER E PUÒ ESSERE UN CAVALLO DI TROIA UTILE IN UE. IL "PATRIOTA" SALVINI A BRUXELLES NON CONTA UN CAZZO...