IL DRAGONE VUOLE FARCI PAGARE CARISSIMI I SUOI INVESTIMENTI IN ITALIA – NELLE TRATTATIVE CON IL MINISTRO URSO PER LO SBARCO NEL NOSTRO PAESE  DEL COSTRUTTORE DI AUTO DONGFENG, PECHINO HA MESSO SUL TAVOLO LE SUE PESANTI RICHIESTE IN SETTORI STRATEGICI: UN RUOLO DI HUAWEI NELLE INFRASTRUTTURE DI TELECOMUNICAZIONI ITALIANE (OGGI I SERVIZI DI RETE DEL GRUPPO CINESE SONO PROIBITI DA VARI PAESI PER I LEGAMI L’INTELLIGENCE CINESE) E ACCORDI SULL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE. ALTRA RICHIESTA: L'OPPOSIZIONE DEL GOVERNO MELONI AI DAZI EUROPEI SULLE AUTO ELETTRICHE…

Condividi questo articolo


Estratto dell’articolo di Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

 

ADOLFO URSO IN CINA ADOLFO URSO IN CINA

Continuano i contatti sull’ipotesi di un progetto di investimento produttivo del costruttore di auto cinese Dongfeng in Italia. Ancora una volta, in questi giorni, degli emissari del ministero delle Imprese e del Made in Italy si preparano a un nuovo tour di visite di siti produttivi e a colloqui a Pechino.

 

Ma più passano i mesi, più si profilano gli effetti collaterali di un eventuale accordo con un piccolo produttore di auto elettriche del tutto controllato dallo Stato e dal partito: la Cina di rado accetta un’intesa senza porre le proprie condizioni. E queste ultime sono sempre di carattere strategico. Non solo finanziario o industriale.

 

[…]

 

Dongfeng - auto cinesi Dongfeng - auto cinesi

In parallelo alle discussioni sugli impianti e la logistica, le controparti di Pechino hanno per esempio iniziato a sollecitare il governo su un ruolo di Huawei nelle infrastrutture di telecomunicazioni in Italia. Il gruppo di Shenzhen è già presente con un’ampia offerta di smartphone e altri dispositivi digitali.

 

Ma i suoi servizi di rete sono ormai proibiti da vari Paesi, a partire da Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna e Nuova Zelanda, per i sospetti legami con il partito comunista e l’intelligence di Pechino. Poco più di un anno fa anche la Commissione di Bruxelles annunciò «misure per evitare che le comunicazioni delle imprese europee siano esposte a reti mobili che usano Huawei quale fornitore». Ora dalla Cina si punta a un ritorno del gruppo di Shenzhen in Europa attraverso l’Italia, forse facendo leva sulle soluzioni di connettività delle auto.

 

GIORGIA MELONI XI JINPING GIORGIA MELONI XI JINPING

Da parte di Pechino si prova anche ad aprire un confronto con l’Italia sull’intelligenza artificiale. Quando Giorgia Meloni visitò Xi Jinping a fine luglio, nel comunicato ufficiale si leggeva che i leader di Roma e di Pechino si erano «concentrati su alcune delle grandi questioni di interesse comune, inclusa l’intelligenza artificiale». Ora i negoziatori cinesi hanno chiesto all’Italia di attivare una mappatura della nuova tecnologia nel Paese, ufficialmente per capire dove e come si potrebbe approfondire la cooperazione bilaterale in proposito.

 

Certo tutto questo, visto da Pechino, è legato all’ipotesi dell’investimento di Dongfeng in Italia. Così del resto si spiega anche la pressione alla quale il ministro del Commercio, Wang Wentao, in visita a Roma dieci giorni fa, ha sottoposto il governo perché si opponga ai dazi sulle auto elettriche cinesi già varati in via provvisoria dalla Commissione europea.

HUAWEI HUAWEI

 

La conferma dei governi a Bruxelles sarebbe dovuta arrivare questo mercoledì ed è stata rinviata a inizio ottobre. Ma l’Italia ha tirato una linea rossa: ha fatto sapere a Wang che aderisce all’attuale posizione europea e semmai se ne sarebbe discusso all’Organizzazione mondiale del commercio.

 

[...]

 

adolfo urso in cina - China City industrial group adolfo urso in cina - China City industrial group

Insomma il progetto di Dongfeng in Italia sembra sempre più in salita, anche per i dubbi dello stesso costruttore cinese. Potrebbe non essere un gran danno: il gruppo ha in mente dei centri di assemblaggio di pezzi «made in China», volto ad aggirare i dazi europei, con una quota di componenti italiane ridotta e a basso valore aggiunto. Nel gergo dell’industria lo si definisce «Ckd»: « completely knocked-down », del tutto smontato e da rimontare nel Paese-obiettivo. Proprio come faceva la Fiat nei Paesi del terzo mondo alcuni decenni fa.

XI JINPING E GIORGIA MELONI XI JINPING E GIORGIA MELONI Dongfeng - auto cinesi Dongfeng - auto cinesi

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - RICICCIANO LE VOCI SU UNA FUSIONE TRA RENAULT E STELLANTIS. MA QUESTA POTREBBE ESSERE LA VOLTA BUONA – E' MACRON CHE SOGNA L'OPERAZIONE PER CREARE UN COLOSSO EUROPEO DELL'AUTOMOTIVE (LO STATO FRANCESE È AZIONISTA DI ENTRAMBI I GRUPPI) E, CON IL GOVERNO DI DESTRA GUIDATO DA BARNIER, A PARIGI NESSUNO OSERA' OPPORSI - E JOHN ELKANN? NON GLI PARE IL VERO: SI LIBEREREBBE DI UNA "ZAVORRA" E POTREBBE VELEGGIARE VERSO NEW YORK O LONDRA, PER FARE QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE (E IN CUI È BRAVISSIMO): INVESTIMENTI E ACQUISIZIONI TRA LUSSO E TECH. TOLTASI DAI COJONI L'EX FIAT, NON AVREBBE PIÙ RAGIONE DI TENERSI “REPUBBLICA” E “STAMPA" E LE FAIDE CON IL COMITATO DI REDAZIONE

È ARRIVATA L’ORA DI PIER SILVIO? SEGNATEVI QUESTA DATA SUL CALENDARIO: APRILE 2025. POTREBBE ESSERE IL MOMENTO DELLA DISCESA IN CAMPO DI BERLUSCONI JR – “PIER DUDI” POTREBBE APPROFITTARE DI UNA SCONFITTA DEL CENTRODESTRA AL REFERENDUM SULL’AUTONOMIA PER RIPERCORRERE LE ORME DEL PADRE: METTERE IN PIEDI UNA NUOVA FORZA ITALIA, APERTA A DIRITTI E MINORANZE, EUROPEISTA E ATLANTISTA. A QUEL PUNTO, LE ELEZIONI ANTICIPATE SAREBBERO INEVITABILI – ORMAI È CHIARO CHE IL GOVERNO MELONI NON CADRÀ MAI PER MANO DELL’OPPOSIZIONE, SPOMPA E INETTA, MA SOLO ATTRAVERSO UN’IMPLOSIONE DELL’ALLEANZA DI DESTRA-CENTRO - LA DIFFIDENZA DI MARINA, TERRORIZZATA DALL'IPOTESI CHE IL FRATELLO FINISCA FAGOCITATO DA BATTAGLIE MEDIATICHE E GIUDIZIARIE, COME IL PADRE...

DAGO-SPIFFERA: SUSSURRI & RUMORS – CHI SE LO PAPPA "IL FOGLIO"? LOTITO E' INTERESSATO MA MAINETTI L'AVREBBE PROPOSTO ANCHE A CAIRO - COSA DIRANNO A PONTIDA ORBAN E WILDERS: LANCERANNO BORDATE ALLA MELONI SU MIGRANTI, UCRAINA E RUSSIA? - LA SANTANCHE' RINVIATA A GIUDIZIO SI DIMETTE O NO? LA SORA GIORGIA HA SEMPRE FATTO CAPIRE CHE LA "PITONESSA" DEVE SLOGGIARE SE FINISCE A PROCESSO. MA OCCHIO: IL DESTINO DELLA "SANTA" INFLUENZERA' ANCHE QUELLO DI SALVINI SUL CASO OPEN ARMS (SE SI DIMETTE LEI PER UN RINVIO A GIUDIZIO, COME PUO' RESTARE AL SUO POSTO IL LEGHISTA CON UNA CONDANNA IN PRIMO GRADO?) - BOCCHINO "INSEGUE" LE MELONI - LE INGENUITA' DEI FRATELLI ELKANN