Tobia De Stefano per “Verità & Affari”
Non è solo una questione di sede, ma anche di top management quella sta agitando il fondo Elliott. Da qualche giorno si è diffusa la voce di un disimpegno dell'hedge fund americano che può contare su più di 100 miliardi di dollari di ricavi dalla City.
Voce - riportata anche ieri dal Sole 24 Ore - che Elliott continua a smentire. Ma in gioco c'è molto di più. Secondo quanto risulta a Verità&Affari un vero e proprio riassetto del fondo che potrebbe subire un'accelerazione a breve. Entro la fine dell'anno potrebbero arrivare decisioni importanti.
È possibile che dopo una lunghissima collaborazione, Mark Levine, lo storico Senior Portfolio Manager americano che per anni insieme al francese Franck Tuil, ha guidato le principali operazioni dell'hedge fund in Europa si faccia da parte.
Lo schema tra i due era consolidato. Tuil si è occupato prevalentemente dei deal e delle campagne attiviste nel resto d'Europa che non fosse Gran Bretagna, mentre Levine si è focalizzato su Londra. Del primo si ricordano deal e campagne attiviste contro colossi dell'industria mondiale: dal gruppo chimico tedesco Bayer, fino al produttore francese di liquori Pernod Ricard, così come va evidenziato il ruolo fondamentale del finanziere transalpino nella sottoscrizione del prestito da 303 milioni concesso al misterioso uomo d'affari cinese Yonghong Li che poi ha portato Elliott a diventare il proprietario del Milan.
Il regno di Levine era, invece la City, dove era il vero e proprio braccio destro di Gordon Singer, il figlio di Paul, fondatore del fondo Elliott. L'addio del manager americano sarebbe il segnale che la svolta europea è vicina e l'indizio di un ridimensionamento anche per lo stesso Singer Junior.
Gordon è il responsabile dell'ufficio di Londra dell'hedge fund americano e membro del comitato di gestione di Elliott e dei comitati di rischio, valutazione e conformità e rischio operativo della società. I veri centri nevralgici dove si dà il via libera a tutte le operazioni dell'hedge fund Usa. Contattato da Verita&Affari chi cura la comunicazione del fondo Elliott in Italia ha smentito l'ipotesi di un ridimensionamento, evidenziando che la struttura della City nel 2022 è ulteriormente cresciuta e che anche per il futuro l'intenzione sia quella di crescere ancora.
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