Maria Silvia Sacchi per il “Corriere della Sera”
Per Leonardo Del Vecchio era un appuntamento importante: l' assemblea di EssilorLuxottica che sanciva la pace dopo mesi di scontro con l' alleato francese. Per questo stavolta a Parigi c' erano tutti. La moglie Nicoletta Zampillo, insieme al figlio Leonardo Maria, che segue il mercato italiano.
I tre figli del primo matrimonio, Claudio Del Vecchio imprenditore a sua volta con Brooks Brothers, giunto ieri mattina apposta da New York dove vive, con le sorelle Paola e Marisa. C' era Sabina Grossi, mamma di Luca e Clemente, i figli più piccoli di Leonardo Del Vecchio. Non mancava, insomma, nessuno dei rappresentanti di quella larga famiglia di cui spesso si è parlato come fonte di possibili problemi futuri. Sono stati baci e abbracci, anche con Francesco Milleri, il manager più vicino all' imprenditore.
Si sono ritrovati insieme «senza esserci messi d' accordo», dice Leonardo Maria. «È stata una cosa spontanea, è bello essere qua, una bella visione di unione della famiglia. Questa - aggiunge - è l' operazione più importante nella vita di nostro padre e volevamo essere qui per mostrargli la nostra vicinanza e il nostro supporto».
HUBERT SAGNIERES E LEONARDO DEL VECCHIO
Da parte sua, l' assemblea ha mostrato una tenuta dei due gruppi manageriali più forte che nel passato. «Le discussioni di queste ultime settimane hanno reso la squadra molto più compatta», commentava al termine dell' incontro uno dei manager di punta del gruppo.
Leonardo Del Vecchio e Hubert Sagnières si sono detti d' accordo sul nuovo amministratore delegato, per il quale è partita la ricerca: meglio che venga dall' interno del gruppo.
Perché fare e distribuire occhiali richiede competenze tecniche che dentro le due società ci sono già in abbondanza mentre è difficile trovarle fuori, come dice Del Vecchio.
Perché ci sono almeno 4-6 manager di ciascuna società che conoscono bene il business, come gli fa eco Sagnières. Tutto sta vedere se Del Vecchio e Sagnières riusciranno a mettersi d' accordo sul «chi».
Ovvero, se la pace firmata lunedì si tradurrà in una operatività concreta da qui alla metà del 2021, fino a quando cioè il gruppo sarà retto da una governance che assegna all' azionista Delfin (la società di Del Vecchio, che ha oltre il 32% del capitale e il 31% dei diritti di voto) gli stessi poteri dell' azionista Valoptec, rappresentante dei soci-dipendenti con oltre il 4% del capitale.
LEONARDO DEL VECCHIO CON LA MOGLIE NICOLETTA
L' intesa, che ha fatto cadere la richiesta di arbitrato internazionale avanzata da Delfin, ha rappresentato una importante vittoria di Leonardo Del Vecchio, visto che ricalca le richieste che aveva fatto da tempo. Gli azionisti sono arrivati in massa, come si attendeva, al momento del voto era presente il 75,5% del capitale.
Preoccupati, i soci francesi, che non sia una matrimonio alla pari. Convinti, invece, che la pace sia solo una tregua i fondi, che per questo ieri hanno mantenuto la proposta, avanzata nei giorni più caldi dello scontro, di integrare il consiglio di amministrazione con due propri consiglieri indipendenti, Wendy Evrard e Jasper Brandgaard.
Il voto ha detto che c' è ancora lavoro da fare ma che il fronte ha retto: le due nomine non sono passate, anche se il nome di Wendy Evrard ha ricevuto il 43,7% dei consensi della platea e quello di Jasper Brandgaard il 34,1%. «L' integrazione culturale non è sempre facile, ma è un punto di forza - ha detto Milleri in accordo con Vacherot -. Non vogliamo che una cultura prevalga sull' altra, ma che il meglio delle due culture delle due società (Essilor e Luxottica) venga portato nella sua interezza nella nuova società».
Intanto, i numeri confermano che il gruppo va bene, è stato deliberato un dividendo di 2,04 euro per azione e sono state confermate le sinergie attese per 420-600 milioni entro 3-5 anni.
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