Dopo qualche mese di silenzio tornano le voce di un matrimonio per Fiat Chrysler Automobiles. Ancora in Francia. Questa volta, però, il possibile partner è Peugeot-Citroen (Psa). A ipotizzare una fusione, dalla quale potrebbe nascere un gigante automobilistico da 50 miliardi di dollari (circa 45 miliardi di euro), è il Wall Street Journal. Secondo il quotidiano americano la discussione è in corso e la fusione non è l'unica opzione sul tappeto. L'amministratore delegato di Peugeot, Carlos Tavares, diventerebbe ceo della nuova società, mentre il presidente di Fca, John Elkann, manterrebbe la carica attuale.
Non solo voci, visto che già domani pomeriggio è convocato il consiglio di amministrazione di Psa in via straordinaria proprio per esaminare il progetto. Apprezza il mercato americano: il titolo del gruppo guidato da Mike Manley vola a Wall Street con un balzo del 7,48%.
Torna così a sorpresa l'ipotesi di un accordo in terra francese, dove Elkann, numero uno anche della holding Exor, aveva lanciato a maggio un'offerta per fondersi con la grande rivale di Peugeot, Renault. Un tentativo naufragato a causa delle resistenze dei giapponesi di Nissan, partner di Renault, ma soprattutto del mancato sostegno all'operazione del governo francese, azionista della casa automobilistica, che ha puntato l'indice sul rischio di cannibalizzazione dei marchi e sui timori per l'occupazione. La ripresa della trattativa è rimasta a lungo una possibilità anche per le aperture dei vertici e della casa francese.
Bisogna però anche dire che Psa - con cui Fca ha una collaborazione per i veicoli commerciali alla Sevel in Abruzzo fino al 2023 - è sempre rimasto tra i partner papabili. Le voci sui colloqui tornano a intervalli regolari. Diversi anni fa è stato Tavares a proporre un accordo tra le due case automobilistiche ventilando anche la possibilità, si racconta, di fare il numero due di Sergio Marchionne, allora amministratore delegato di Fca, pur di evitare problemi di governance in caso di nozze. La possibilità di un'intesa è tornata anche a marzo di quest'anno, quando il gruppo italoamericano avrebbe respinto le avances del ceo di Psa.
Per la casa francese l'alleanza aprirebbe le porte al mercato americano, mentre Psa porterebbe in dotazione le piattaforme sull'elettrico e la più radicata presenza sul fronte asiatico.
Fca e Psa insieme hanno venduto complessivamente lo scorso anno 8,7 milioni di auto: a tale livello sarebbero la quarta casa automobilistica al mondo, davanti a General Motors con 8,4 milioni di auto. Volkswagen ha venduto 10,8 milioni di vetture, una cifra simile a quella dell'alleanza Renault - Nissan - Mitsubishi. Toyota ne ha vendute 10,6 milioni. «Per la Fiom le priorità sono rilanciare sviluppo e produzione in Italia e tutelare l'occupazione», commenta subito Michele De Palma, segretario nazionale Fiom-Cgil.