1. FIRST REPUBLIC BANK, BANCHE DEPOSITERANNO 30 MILIARDI DI DOLLARI CONTRO FALLIMENTO
"Salvare la First Republic Bank", che da giorni è in forte flessione in Borsa, è l'appello lanciato dalla Casa Bianca alle principali banche statunitensi. Gli istituti di credito hanno risposto all'appello e ora sono vicine al raggiungimento di un accordo per depositare circa 30 miliardi di dollari.
Lo riferisce Bloomberg citando alcune fonti, spiegando che l'operazione è coordinata dal governo Usa. Del gruppo fanno parte JPMorgan Chase, Citigroup, Bank of America, Wells Fargo, Morgan Stanley e altri istituti, US Bancorp, Truist Financial e PNC Financial Services Group. Le banche più grandi, tra cui JPMorgan, Bank of America e Citigroup, contribuirebbero con 5 miliardi di dollari di depositi ciascuna, mentre le banche più piccole contribuirebbero con importi minori.
2. USA, ECCO COME FUNZIONA IL PIANO DI SALVATAGGIO DI FIRST REPUBLIC BANK
Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per www.corriere.it
[…] in America è scattato il piano di salvataggio della […] First Republic di San Francisco. Un istituto che fino a poco tempo fa era il più invidiato dell’intero sistema bancario Usa: opera nell’area più ricca e dinamica del Paese e ha tra i suoi clienti alcuni degli imprenditori più facoltosi d’America, a partire da Mark Zuckerberg.
[…] In difficoltà anche lei per le perdite accumulate in seguito al repentino aumento dei tassi di interesse, ma in condizioni migliori rispetto alla SVB, la First Republic in pochi giorni ha dovuto fronteggiare una corsa agli sportelli e un calo del 70 per cento del suo valore di Borsa con la capitalizzazione scesa dai 21 miliardi di dollari dell’8 marzo ai meno di 5 di ieri. Ma, dato che la banca di San Francisco […] è sostanzialmente sana, i maggiori istituti di credito degli Stati Uniti sono scesi in campo erogando alla First Republic prestiti per 30 miliardi di dollari, senza chiedere garanzie particolari.
Soldi che dovrebbero consentire all’istituto di allentare la pressione dei depositanti spaventati e di tornare ad operare normalmente. La quattordicesima banca americana viene insomma salvata dalle prime undici […].
Fin qui, insomma, il sistema creditizio si sta leccando le ferite senza chiedere soldi al contribuente: SVB e Signature Bank sono state tenute a galla coi miliardi della FDIC, il fondo di garanzia delle banche, mentre per First Republic sono intervenuti direttamente gli istituti di credito. I quali ritengono di poter recuperare i loro soldi, una volta esaurita l’ondata di panico.
In questi giorni si sono fatti molti paralleli tra la crisi attuale e quella del 2008. Ma ci sono anche differenze sostanziali: mentre allora non si trovò nessuno disposto a tentare di acquistare la Lehman che, così, fu lasciata fallire, stavolta sono bastati due giorni per mettere in piedi una cordata con dentro il gotha del credito: i negoziati tra gli istituti sono iniziati martedì e giovedì pomeriggio è stato annunciato l’accordo.
Certo, il Tesoro e la Federal Reserve non stanno a guardare: per fronteggiare la crisi l’Istituto di emissione ha già erogato prestiti straordinari alle banche per 300 miliardi di dollari ai quali vanno aggiunti gli altri 115 erogati attraverso i consueti canali di finanziamento della Federal Reserve. Canali che negli ultimi giorni sono stati usati a piene mani. Gli analisti fanno notare che la Fed ha già fatto arrivare alle banche risorse pari alla metà di tutti gli interventi stanziati durante la crisi del 2008. Per ora, comunque, si tratta di semplici prestiti. […]
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