Estratto dell’articolo di Marcello Astorri per “il Giornale”
[…] Generali è sempre al centro della scena finanziaria italiana. La compagnia assicurativa guidata da Philippe Donnet […] ha da pochi giorni annunciato l’acquisto dall’asiatica Cathay Life della società di asset management americana Conning, un passaggio chiave del piano strategico che aveva tra gli obiettivi un rafforzamento nel settore della gestione degli investimenti.
L’operazione è stata condotta con uno scambio d’azioni e porta in dote 175 miliardi di asset per un totale di 845 miliardi di dollari (che consente al Leone di entrare nella top ten degli asset manager europei al nono posto). Avviata anche una partnership almeno decennale che proietta Generali in mercati chiave come Usa e Asia.
L’affare Conning, seguito all’acquisizione da 2,3 miliardi di Liberty Seguros, arriva dopo una notizia importante che potrebbe definire il futuro del Leone, ovvero l’ok di Ivass, l’autorità di vigilanza sulle assicurazioni, a Delfin per salire oltre il 10% della compagnia.
Un fatto che la holding della famiglia Del Vecchio ha ridimensionato come «una questione tecnica», ma che di certo fornisce una potenziale arma in più a chi in passato ha provato a scalare i vertici di Generali: ovvero la stessa Delfin (che ha il 9,77% del capitale) alleata con la famiglia Benetton (4,8%) e l’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone (6,2%).
FRANCESCO MILLERI LEONARDO DEL VECCHIO
Proprio questi ultimi, nell’immaginare una Generali sempre più ambiziosa, indicavano la via dell’espansione nel mondo dell’asset management come una priorità per renderla più redditizia e al passo con i grandi competitor. Conning può favorire un “riavvicinamento”.
Caltagirone, nel corso di una recente audizione in Senato sul ddl Capitali, è tornato a parlare della sua presenza in Generali, criticando la pratica della presentazione della lista del cda così come è attuata oggi. […] Un aspetto con cui lui ha fatto i conti oltre un anno fa, quando la lista da lui sostenuta perse proprio con quella del cda appoggiata da Mediobanca.
FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PHILIPPE DONNET
Nel ddl Capitali […] si ragiona su un emendamento per regolare la presentazione della lista del cda, aggiungendo delle limitazioni. Se una tale norma venisse approvata, potrebbe sortire un effetto solo nel 2025 quando scadranno gli attuali vertici delle Generali.
Remote, per non dire nulle, le possibilità che ci possano essere effetti sul rinnovo dei vertici di Mediobanca in autunno. Piazzetta Cuccia, che ha il 13,1% di Generali, è uno snodo cruciale della partita: chi la controlla, controlla il Leone. Per Mediobanca, Caltagirone (che ha il 9,9%) e Delfin (19,8%) hanno ottenuto un piano che spinge forte sulla gestione patrimoniale. Il rinnovo del cda di Piazzetta Cuccia potrebbe, tuttavia, rappresentare un’occasione di confronto tra l’ad Alberto Nagel e i suoi soci presenti anche in Generali.
philippe donnet FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PHILIPPE DONNET