ANDREA GRECO per la Repubblica
Francesco Gaetano Caltagirone ha ceduto un 2,5% di azioni Generali, sottostanti a opzioni con scadenza 17 giugno.
Di conseguenza l'imprenditore romano, che il 29 aprile portò il 9,95% all'assemblea della compagnia triestina, sarebbe sceso attorno al 7% nel capitale. A quanto si apprende dietro le quinte, non è detto che non torni a comprare azioni del Leone, che a Piazza Affari quotano scontate, dopo i ribassi di fine primavera.
Come reso noto nei documenti preparatori della combattuta assemblea in cui l'ad Philippe Donnet fu confermato per il tris, l'imprenditore romano aveva utilizzato anche strumenti derivati di tipo "forward" negli acquisti più recenti. Un modo per limitare l'esposizione netta sul rischio Generali, mentre il suo pacchetto gradualmente raddoppiava, rispetto al 5% detenuto nell'agosto 2021.
FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PHILIPPE DONNET
Tali contratti prevedono che Caltagirone, in parallelo agli acquisti di Generali in Borsa, abbia venduto opzioni Call (diritti a comprare) e comprato opzioni Put (diritti a vendere) a certe condizioni e su circa il 2,5% del pacchetto Generali raccolto. Una struttura finanziaria per coprirsi da eventuali ribassi. Le scadenze di opzioni a Piazza Affari indicavano che il termine era ieri, e che lo strike price , il loro prezzo di esercizio, era per la gran parte del pacchetto a 18,5 euro.
Dopo il picco del 1° aprile a 21,1 euro, legato ai rastrellamenti di azioni in vista della conta assembleare, Generali ha avviato una costante discesa fino ai 15,62 euro di ieri (-0,38%).
CLAUDIO COSTAMAGNA FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE LUCIANO CIRINA
Una differenza di 2,88 euro rispetto ai prezzi delle opzioni, tale da far esercitare a Caltagirone tutte le opzioni di vendita contrattualizzate sul 2,5% di Generali. Senza così risentire dei cali recenti, anzi incassando una plusvalenza che - inclusi i dividendi incassati - fonti di mercato stimano tra 150 e 200 milioni.
Caltagirone, che dopo l'assemblea ha ribadito la natura di socio stabile a Trieste, è però uscito bruscamente dal cda Generali, il 27 maggio. Da allora la compagnia lavora per sostituirlo, ma è più dura del previsto. La scelta è tra le file delle minoranze, e dopo che l'8 giugno fu scartata la proposta (della maggioranza) di nominare Roberta Neri, prima dei non eletti nella lista di Caltagirone, il comitato nomine cerca altri nomi entro il cda di mercoledì. Claudio Costamagna, quinto in lista, non sarebbe disponibile. L'ex manager Luciano Cirinà, sesto, è poco gradito perché licenziato e in causa con l'azienda. I sondaggi proseguono sull'ex banchiere Alberto Cribiore, settimo, e sull'ex manager di Sky, Andrea Scrosati, decimo.
Alberto Nagel FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE Donnet Caltagirone Del Vecchio il piano della lista caltagirone per generali