IL GIOCO DELL’OPA SU TIM: CHE FARÀ CASSA DEPOSITI E PRESTITI? – IERI C’È STATA UNA NUOVA RIUNIONE AL MINISTERO DELLE IMPRESE PER TROVARE LA QUADRA SULLA RETE UNICA, CHE IL GOVERNO VUOLE NAZIONALIZZARE – LE STRADE SONO SEMPRE LE SOLITE: UN’OFFERTA CHE RIPARTA DAL MEMORANDUM DI MAGGIO O UN’OPA SULL’INTERO CAPITALE DI TIM, CHE COSTEREBBE MENO DEI 16-18 MILIARDI CHE CDP VORREBBE OFFRIRE PER LA SOLA RETE…

-

Condividi questo articolo


Federico De Rosa per il “Corriere della Sera”

 

ADOLFO URSO GIORGIA MELONI ADOLFO URSO GIORGIA MELONI

Nuova riunione ieri sera al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per cercare di trovare la convergenza sul piano per la rete unica a controllo pubblico. I delegati di Mimit, Dipartimento per la trasformazione digitale e Cdp si sono rivisti dopo l'incontro di martedì scorso per cercare di sbloccare la situazione.

 

Al primo giro di tavolo erano emerse posizioni diverse sulle modalità con cui far muovere Cassa depositi e prestiti, che a maggio ha firmato un memorandum per l'acquisto della rete di Tim. L'offerta deve arrivare entro il 30 novembre. L'alternativa è un'Opa sull'intero capitale di Tim, che costerebbe meno dei 16-18 miliardi che Cassa vorrebbe offrire per la sola rete.

 

PIETRO LABRIOLA PIETRO LABRIOLA

Mancando al tavolo il Mef, azionista di Cdp, la decisione è rimasta sospesa. Cassa sarebbe intenzionata ad andare avanti con l'offerta per la rete e lo avrebbe ribadito a Macquarie, con cui controlla Open Fiber, e a Tim, mercoledì scorso nel corso di un incontro. Ma a questo punto non è escluso che la partita vada in stallo e i tempi si allunghino.

 

dario scannapieco dario scannapieco

Oltre a esserci divergenze, il nodo principale gira attorno alle risorse disponibili: da sola Cdp non ha cassa sufficiente per un'Opa o per comprare la rete di Tim. Nei giorni scorsi ci sono stati contatti a livello governativo con i vertici di Poste, che aveva studiato il dossier rete per il governo Draghi, ma al momento preferisce restare focalizzata sul proprio piano di crescita.

PIETRO LABRIOLA PIETRO LABRIOLA adolfo urso adolfo urso

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT - COME MAI TRUMP NON HA FATTO GRAN CASINO SULLA FORNITURA DI ARMI ALL’UCRAINA (MISSILI A LUNGO RAGGIO E MINE ANTI-UOMO) DECISA DAL PRESIDENTE USCENTE JOE BIDEN? SECONDO FONTI AUTOREVOLI DI WASHINGTON, TRA I DUE C’È STATO UN ACCORDO, CHE PERMETTERÀ POI A TRUMP DI NEGOZIARE CON PIÙ FORZA UNA PACE CON PUTIN. COSÌ, DA UNA PARTE, IL TYCOON COL CIUFFO A PENZOLONI SI E' LIMITATO A UN MISERO TWEET. DALL’ALTRA A PUTIN NON CONVIENE DI FARE ORA IL DOTTOR STRANAMORE PER DUE BUONI MOTIVI…