Federico De Rosa per il “Corriere della Sera”
Nuova riunione ieri sera al Ministero delle Imprese e del Made in Italy per cercare di trovare la convergenza sul piano per la rete unica a controllo pubblico. I delegati di Mimit, Dipartimento per la trasformazione digitale e Cdp si sono rivisti dopo l'incontro di martedì scorso per cercare di sbloccare la situazione.
Al primo giro di tavolo erano emerse posizioni diverse sulle modalità con cui far muovere Cassa depositi e prestiti, che a maggio ha firmato un memorandum per l'acquisto della rete di Tim. L'offerta deve arrivare entro il 30 novembre. L'alternativa è un'Opa sull'intero capitale di Tim, che costerebbe meno dei 16-18 miliardi che Cassa vorrebbe offrire per la sola rete.
Mancando al tavolo il Mef, azionista di Cdp, la decisione è rimasta sospesa. Cassa sarebbe intenzionata ad andare avanti con l'offerta per la rete e lo avrebbe ribadito a Macquarie, con cui controlla Open Fiber, e a Tim, mercoledì scorso nel corso di un incontro. Ma a questo punto non è escluso che la partita vada in stallo e i tempi si allunghino.
Oltre a esserci divergenze, il nodo principale gira attorno alle risorse disponibili: da sola Cdp non ha cassa sufficiente per un'Opa o per comprare la rete di Tim. Nei giorni scorsi ci sono stati contatti a livello governativo con i vertici di Poste, che aveva studiato il dossier rete per il governo Draghi, ma al momento preferisce restare focalizzata sul proprio piano di crescita.