MARIO DRAGHI MEME BY ANNETTA BAUSETTI
Il Pil torna a crescere. «Il recupero dalla crisi causata dalla pandemia può dirsi completato», dato che il Pil nel secondo trimestre è risultato nettamente superiore al livello medio del 2019». Così il ministero dell’Economia commenta i dati Istat sul Prodotto interno lordo italiano, che nel secondo trimestre è risultato nettamente superiore al livello medio del 2019 Un aumento dell’1% in termini congiunturali.
La crescita annuale acquisita è pari al 3,4% (superiore al 3,1% previsto nel Def). L’Italia, insomma, questa volta fa meglio della Germania, almeno per quanto riguarda la spinta della ripresa. Il prodotto interno lordo tedesco, infatti, ha registrato una variazione nulla nel secondo trimestre rispetto al primo, che aveva segnato circa un +1,4%, come certifica l’istituto federale di statistica Destatis.
Prosegue la fase espansiva
Le misure attuate dal governo, puntualizza il Ministero, «hanno permesso di attutire l’impatto del rialzo dei costi dell’energia sulle famiglie e sulla competitività delle imprese. Sono stati inoltre varati interventi di politica industriale, quali quelli a sostegno del settore dell’auto, e si è intensificato il dialogo con le imprese allo scopo di valorizzare gli strumenti di incentivazione agli investimenti e all’innovazione. Seppure in un contesto segnato dalle tragiche vicende in Ucraina, il clima di investimento in Italia resta positivo».
Previsione sull’anno: +2,6%
Alla luce dell’aumento stimato del Pil nel secondo trimestre, la variazione acquisita del Pil per il 2022 (ovvero la variazione annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell’anno) è pari al +3,4%. La previsione sull’anno migliora quindi rispetto al +2,6% stimato a fine maggio sulla base dell’andamento del primo trimestre (+0,1%).
Per l’Unione Consumatori è un’illusione
“Un’illusione ottica”. Per Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, i dati provvisori resi noti dall’Istat, il calo dell’inflazione annua è solo un miraggio destinato presto a svanire, dovuto al fatto che proprio a luglio dello scorso anno i prezzi avevano iniziato la loro corsa impazzita, passando dal +1,3% tendenziale di giugno 2021 a +1,9%”.
Inoltre, dice Dona, “ i carburanti hanno decelerato, ma solo per l’aumento temporaneo della produzione dei Paesi Opec+ destinato a cessare nel mese di settembre. E’ una catastrofe, invece, il rincaro dei prodotti alimentari e del carrello della spesa che dissanguerà definitivamente la casalinga di Voghera che va tutti i giorni al mercato e le famiglie più in difficoltà”.
L’appello a Draghi
Secondo Dona, “il Governo, anche se in carica solo per il disbrigo degli affari correnti, può e deve intervenire, essendo un’emergenza nazionale che richiede un atto urgente. I prossimi 14,3 miliardi del dl Aiuti bis vanno destinati a frenare l’inflazione galoppante, altrimenti qualunque altro intervento, come l’anticipazione di 3 mesi della rivalutazione delle pensioni, è destinato ad essere bruciato dal rialzo dei prezzi e dalla riduzione del potere d’acquisto delle famiglie” conclude Dona.
sergio mattarella mario draghi MARIO DRAGHI ESCE DAL SENATO