LISTA DELFIN-CALTA
Estratto dell’articolo di Osvaldo De Paolini per “il Giornale”
Pronta la lista dei cinque candidati consiglieri che Delfin proporrà all’assemblea dei soci Mediobanca convocata il 28 ottobre per il rinnovo del vertice. La lista è concepita in alternativa alla cosiddetta «lista del cda», a sua volta espressa dall’attuale management e ispirata dall’ad Alberto Nagel.
Questa mattina il vertice della finanziaria degli eredi Vecchio, maggiore azionista di Mediobanca con il 19,8%, si riunirà sotto la guida di Francesco Milleri per ufficializzare i nomi da inviare agli uffici di Piazzetta Cuccia.
Per quanto riguarda il cda si tratta di Cristina Scocchia (amministratore delegato di Illycaffè e consigliera di Essilux), Sabrina Pucci (professore ordinario presso Roma Tre ed ex consigliera delle Generali), Sandro Panizza (ex manager delle Generali), Jean-Luc Biamonti (presidente di Covivio, la società immobiliare del gruppo Del Vecchio) e un quinto nome sul quale si sarebbe andati alla stretta finale nella serata di ieri: nel pomeriggio è sembrata verosimile l’indicazione di Massimo Lapucci, segretario generale della Fondazione Crt e amministratore delegato delle Ogr Torino.
massimo lapucci giovanni quaglia
….. più si avvicina il 28 ottobre e più si intensificano le manovre, più o meno trasparenti, per far prevalere l’una o l’altra lista. Oltre al tentativo di accreditare le Poste di un interesse «schierato» a partecipare alla sfida in virtù della dell’1% di Mediobanca che la controllata Poste Vita detiene (ma si tratta di puro investimento, tanto è vero che non parteciperà al voto in assemblea), si segnalano numerosi passaggi di pacchetti azionari «in prestito» pronti a votare la lista del cda.
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CHI HA FATTO SCORTE DI AZIONI MEDIOBANCA?
Manuel Follis per “La Stampa” - Estratto
Delfin conta sul suo 20% e sull'appoggio, sostanzialmente scontato, del 10% di Caltagirone. Oltre questo 30% è presumibile che qualche altro azionista sceglierà di votare la seconda lista, probabilmente per dare un segnale al cda. Romano Minozzi ad esempio ha annunciato di possedere lo 0,7%, quota che non voterà la lista di Nagel nonostante faccia parte del patto di consultazione di Piazzetta Cuccia.
La lista Delfin potrebbe quindi spingersi fino al 33%, ma in caso di affluenza al 70% resterebbe un altro 37% da conquistare. Assogestioni però per poter inserire un suo candidato dovrà superare la soglia del 2%. Resterebbe quindi un 35% a disposizione. Per questo nelle ultime ore sempre più osservatori si stanno concentrando sulle scelte di Unipol (1,9%) e della Edizione dei Benetton (2%).
Un'eventuale astensione di entrambi, che a ieri non si poteva escludere e anzi qualcuno considerava probabile, manderebbe la lista del cda in minoranza, al di là del voto espresso dai fondi internazionali e dal retail presente in assise, probabilmente favorevoli a Nagel.
Certo, in caso di affluenza maggiore i conti potrebbero cambiare. È evidente che qualcuno negli ultimi mesi ha fatto scorta di quote, e quindi di voti. Il titolo Mediobanca è salito del 34% in sei mesi, del 38% da inizio anno e addirittura del 51% negli ultimi 12 mesi, un segnale evidente di acquisti. Resta da capire da parte di chi.