Theresa May imita Donald Trump e promette un ulteriore taglio della corporation tax nel Regno Unito, che potrebbe scendere addirittura al di sotto del 15%. Lo ha annunciato la premier parlando per la prima volta di fronte ai vertici dell'industria britannica (Cbi), impegnandosi per uno stanziamento di 2 miliardi di pound nella ricerca e lo sviluppo.
E' già previsto che la corporation tax scenda dall'attuale 20 al 17% entro il 2020, ma May vuole andare oltre e far diventare il Regno Unito la nazione con la più bassa tassazione per le imprese nel G20. Da tempo ormai i Paesi si contendono le imprese a suon di scontI ed è in atto una guerra per attirare i capitali.
L'ottimismo della premier, che vede "grandi possibilità per la Gran Bretagna fuori dall'Ue", ha toni diversi da quelli di Philip Hammond, il Cancelliere dello Scacchiere, che ha evocato in questi giorni prudenza e una stretta sui conti e, stando alle anticipazioni, si prepara ad ammettere mercoledì nell'Autumn Statement (manovra d'autunno) i pericoli dell'inflazione e di un buco di bilancio legato agli effetti della Brexit che negli anni potrebbe raggiungere secondo alcuni calcoli i 100 miliardi di sterline.
May ha detto di comprendere le preoccupazioni degli imprenditori riguardo all'esito dei negoziati per l'uscita dall'Unione europea. "Le persone non vogliono uno strapiombo, vogliono sapere con un po' di certezza come le cose procederanno, il che sarà parte del lavoro che faremo in merito ai negoziati", ha spiegato May parlando alla Cbi, la Confindustria britannica. "Vogliamo raggiungere l'accordo che funzioni meglio per il Regno Unito e l'accordo che funzioni meglio per gli affari nel Regno Unito", ha sottolineato.