INCREDIBILE: LA BORSA NON BRINDA ALLE FUTURE NOZZE (FORZATE QUANTO UN MATRIMONIO TALEBANO) DI UNICREDIT CON MPS: IL TITOLO TRACOLLA ANCHE OGGI (-7%) DOPO IL MILIARDO SECCO PERSO IERI (-5%) - MUSTIER CONFERMA L'USCITA, DI CUI SU QUESTO SITO PARLIAMO DA TEMPI NON SOSPETTI. ''IL PRESIDENTE DESIGNATO E IL CDA INIZIERANNO UNA RICERCA, SIA ALL' INTERNO CHE ALL' ESTERNO DEL GRUPPO, PER IDENTIFICARE IL NUOVO CEO'' - MPS SALE DEL 6%

-

Condividi questo articolo


 

1.UNICREDIT: NON FA PREZZO IN BORSA PER TROPPE VENDITE

 (ANSA) - Avvio sotto le vendite per Unicredit in Piazza Affari: dopo lo scivolone di quasi il 5% della vigilia sull'uscita a scadenza di mandato dell'amministratore delegato Mustier, il titolo in avvio di seduta non riesce a fare prezzo e si trova in asta di volatilità con un calo teorico del 7%.

 

2.UNICREDIT: ENTRA A SCAMBI DI BORSA IN CALO DEL 7%

 (ANSA) - Dopo aver faticato a fare un prezzo di ingresso per le forti vendite, Unicredit è entrata agli scambi di Piazza Affari e viaggia attorno a un calo del 7% faticando a tenere la quota degli 8 euro. Molto bene invece Monte dei Paschi di Siena, che sale del 6% a 1,23 euro.

 

MUSTIER ELKETTE MUSTIER ELKETTE

 

3.UNICREDIT MUSTIER LASCIA IL CAMPO FUSIONE CON MONTEPASCHI PIÙ VICINA

Rosario Dimito per “il Messaggero

 

Le tensioni al vertice di Unicredit in fase di rinnovo della governance, alimentate dall' opzione Mps ispirata dal Tesoro, hanno convinto Jean-Pierre Mustier che era giunto il momento di dire addio: ieri sera, al termine di un cda straordinario, convocato dopo la riunione domenicale dei consiglieri, ha annunciato che «si ritirerà alla fine del mandato, nell' aprile 2021» o «fino alla nomina di un successore per garantire una transizione ordinata». Quest' ultima ipotesi viene ritenuta più probabile. «Nel corso degli ultimi mesi è emerso che la strategia del Piano Team 23 e i suoi pilastri fondanti non sono più in linea con l' attuale visione del cda» ha dichiarato Mustier formalizzando lo strappo.

 

Ora, assieme al decollo dell' opzione Mps, si apre ufficialmente la caccia al successore. Ci sono già alcuni nomi di papabili all' esame del presidente in pectore Pier Carlo Padoan e del comitato nomine che, con l' ausilio di Spencer Stuart, sta predisponendo la lista per la nomina del cda ad aprile. Quanto ai candidati alla successione di Mustier, il primo nome circolato è quello di Marco Morelli, da ottobre presidente esecutivo di Axa Investment Management, ma fino ad aprile ad di Mps, carica cui era stato chiamato nel 2016 dall' ex ministro Padoan pochi mesi prima della nazionalizzazione.

 

GALLIA COSTAMAGNA PADOAN GALLIA COSTAMAGNA PADOAN

Poi c' è l' interno Carlo Vivaldi, attuale co-coo della banca milanese; quindi Diego De Giorgi, membro del cda con un passato in Bofa Merrill. Domenica era circolato anche il nome di Matteo Del Fante, ad di Poste con precedenti incarichi come dg di Cdp e ad di Terna: ieri ha però ha smentito. C' è chi aggiunge Alberto Nagel, ad di Mediobanca, la cui ipotesi girava anche nell' estate 2016 quando si dimise Federico Ghizzoni, anche se ai suoi uomini ha detto di non essere interessato.

 

TUTTE LE TAPPE

«Il presidente designato e il cda inizieranno una ricerca, sia all' interno che all' esterno del Gruppo, per identificare il nuovo ceo seguendo un processo di selezione accurato e rigoroso che riflette l' impegno del Gruppo per assicurare una solida governance aziendale», si legge nel comunicato diffuso in serata che ricorda come grazie all' attuazione del piano strategico Transform 2019, entro la fine del mandato «Mustier avrà completato il rinnovamento del gruppo, che risulta notevolmente rafforzato sia finanziariamente che operativamente, permettendo di affrontare in tutta sicurezza le conseguenze economiche della crisi senza precedenti legata al Covid-19».

MARCO MORELLI MARCO MORELLI

 

Arrivato il 13 luglio 2016, durante la sua gestione Mustier ha cercato di puntellare il patrimonio dell' istituto attraverso un aumento di capitale monstre di 13 miliardi (gennaio 2017) e la dismissione della maggioranza di Fineco, Pioneer, Pekao, Yapi Kredi e l' 8,6% di Mediobanca per circa 14,5 miliardi di ricavi complessivi. A ciò va aggiunta la cessione di 50 miliardi di Npl.

 

Ma al di là di queste operazioni straordinarie, durante il suo interregno, il banchiere francese che era già stato in Unicredit come capo dell' investment bank dal 2011 al 2015, ha rivoltato come un calzino il gruppo milanese, focalizzandosi sulla parte internazionale. E proprio la sua opzione di sdoppiare in due Unicredit, attraverso la creazione di una subholding da quotare a Francoforte con le partecipazioni estere, ha iniziato a corrodere il rapporto di fiducia fra lui e il resto del cda.

 

Di carattere schivo e autoritario, incarnava l' icona di un uomo solo al comando come è dimostrato da una struttura manageriale priva di un vice ma con ben sette riporti facenti capo a lui. Poco versatile ai salotti e alle frequentazioni mondane, faceva vita ritirata e anche con i colleghi banchieri non aveva grandi relazioni se non formali. Unico hobby la barca a vela, a tavola grande estimatore dei rossi francesi, ama fare ginnastica tutte le mattine per conservare un fisico segaligno.

roberto gualtieri roberto gualtieri

 

Ieri il titolo ha perso un miliardo per le indiscrezioni sul deflagrare delle tensioni interne. Dal giorno del suo insediamento le azioni hanno bruciato 6,8 miliardi di valore (- 14,62%) con una performance che è stata di poco inferiore a quella dell' indice bancario.

Adesso, con la ricerca di un nuovo timoniere, Unicredit entra senza indugio nella partita Mps, su cui il Tesoro stava insistendo da qualche mese, incontrando la resistenza di Mustier.

 

Strada spianata anche se dovranno essere messi a punto misure collaterali, come le Dta e lo scorporo dei 10,8 miliardi di rischi legali per facilitare l' operazione senza conseguenze.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – PERCHÉ ENRICO PAZZALI, NONOSTANTE UN RAPPORTO DI “AMICIZIA DI VECCHIA DATA” CON IGNAZIO LA RUSSA, HA CERCATO NOTIZIE "SULLA SITUAZIONE IMMOBILIARE E LE PARTECIPAZIONI SOCIETARIE" DEL PRESIDENTE DEL SENATO E I SUOI FIGLI? A FAR RIZZARE PELI E CAPELLI, È LA DATA DELL'ILLECITA OPERAZIONE: 19 MAGGIO 2023. VALE A DIRE: IL GIORNO DOPO LA NOTTE IN CUI IL FIGLIO DI ‘GNAZIO, LEONARDO APACHE, AVREBBE STUPRATO (SECONDO L’ACCUSA DELLA PRESUNTA VITTIMA) UNA RAGAZZA. MA IL 19 MAGGIO 2023 NESSUNO SAPEVA QUELLO CHE ERA AVVENUTO: SOLO 40 GIORNI DOPO LA RAGAZZA PRESENTA UNA QUERELA. IL 3 LUGLIO LA PROCURA DI MILANO APRE UN FASCICOLO. IL 7 LUGLIO IL "CORRIERE" PUBBLICA LA NOTIZIA - QUALCUNO VOCIFERA CHE DI MEZZO POTREBBE ESSERCI L’ASPRA BATTAGLIA TRA LEGA E FDI, TRA SALVINI-FONTANA E LA RUSSA-SANTACHE' PER LA CONQUISTA DELLA SANITA' LOMBARDA. ALTRI SONO PER LA TESI DELL'ESTORSIONE: MA PER 'GNAZIO ''NON SI TRATTA DI COINCIDENZE" - CHE C’ENTRA UN PREFETTO A CAPO DELLA CYBERSECURITY NAZIONALE? CHIEDETELO A MANTOVANO...

DAGOREPORT - VIVA IL POPOLO, A MORTE I CONTI! IL GOVERNO DUCIONI, NEL SUO CONTINUO TENTATIVO DI STRAVOLGERE L’ASSETTO COSTITUZIONALE, HA PUNTATO ORA LA CORTE DEI CONTI, OVVERO I MAGISTRATI CHE HANNO COME COMPITO PRIMARIO IL CONTROLLO DEI CONTI DEL PAESE – C’È GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE TRA I MAGISTRATI DELLA CORTE PER LA RIFORMA CHE PASSA CON IL NOME DI DDL FOTI, CHE SVUOTA LE FUNZIONI DELLA CORTE - LA DUCETTA NON SI FERMA. E INIZIA UN ALTRO ATTACCO ALLA MAGISTRATURA. CHE COSA FARÀ IL PRESIDENTE MATTARELLA?

DAGOREPORT - LA SCONFITTA IN LIGURIA CONTE PUÒ TATUARSELA SULLA COSCIENZA. UN GIOCO AL MASSACRO, QUELLO DEL M5S, CHE SI TRASFORMA IN FARSA, VISTO CHE ITALIA VIVA, ESCLUSA CON IGNOMINIA DALL’ALLEANZA ELETTORALE IN LIGURIA, SARÀ PRESENTE A SUPPORTO DEL CAMPOLARGO SIA IN UMBRIA CHE IN EMILIA ROMAGNA – LA FORZA CHE MANCHERA’ SEMPRE ALLA SINISTRA SI CHIAMA “FATTORE BERLUSCONI”. OVVERO: PUR NELLA TOTALE DIVERSITÀ DI IDEE, NEL MOMENTO DECISIVO FORZA ITALIA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SI UNISCONO PER INCASSARE LA CUCCAGNA DEL POTERE - LA SOLITA PARACULAGGINE CON CUI GIORGIA MELONI HA PROVATO A GIUSTIFICARE LA PERDITA DI QUASI 100MILA VOTI RISPETTO ALLE EUROPEE - LA LEZIONE PIÙ EVIDENTE DEL VOTO LIGURE È CHE IL PD, CHE ELLY VUOLE FAR TORNARE UN PARTITO DI SINISTRA, SENZA UN SOLIDO ALLEATO DI CENTRO VA A SBATTERE - SE IL GOVERNO DUCIONI PORTA A CASA IL 3 A 0...