Estratto dell’articolo di Michela Rovelli per il “Corriere della Sera”
L’anno di Intel era iniziato con grandi piani (e investimenti) per il futuro. Pochi mesi dopo, ecco l’agosto nero, con una trimestrale deludente, maxi-licenziamenti, un crollo in Borsa che non si vedeva dal 1974 e una class action degli azionisti.
Le difficoltà non sono mai improvvise. Quando OpenAI ha inaugurato una nuova era dell’economia digitale, il bisogno di chip nei sempre più vasti data center è aumentato esponenzialmente. Nvidia ha cavalcato l’onda diventando il motore della rivoluzione AI: ad oggi fornisce tra il 70 e il 95% dei chip per sviluppare e allenare i modelli. Il rivale Intel ha in realtà un business e una struttura molto differenti, dove al centro rimangono ad oggi i microprocessori per i computer.
[...] Dal 2021, il nuovo Ceo Patrick Gelsinger sta provando nuove strade. La scommessa sull’AI era inevitabile. E l’ha fatta in due modi. La prima è la creazione di chip più potenti e pensati per i data center ma soprattutto per i futuri AI Pc.
Il secondo è la trasformazione dell’azienda in una «fonderia», per produrre non solo i propri chip ma anche quelli di altre aziende: un investimento di circa 100 miliardi di dollari che la mette in concorrenza con le fabbriche di silicio asiatiche, Tsmc e Samsung.
Intel si è già portata a casa un accordo con Microsoft, e conta sui sussidi, pari a 8,5 miliardi di dollari, dati dal Chips Act dell’amministrazione Biden. Le aspettative per il futuro sono alte, anche se la Foundry nel 2023 ha registrato perdite operative per 7 miliardi.
[…] a inizio agosto Intel ha annunciato il taglio del 15% della forza lavoro. «Questo è un giorno incredibilmente difficile» ha detto Gelsinger. I tagli seguono a una trimestrale dove si parla di perdite di 1,6 miliardi e di un calo del fatturato dell’1%.
Il risultato è stato un crollo in Borsa che ha portato il titolo ai minimi dal 2013. In un mese ha perso oltre il 40%. Si aggiunge una class action degli azionisti, con l’accusa di poca trasparenza sulla situazione di difficoltà. Il momento è critico, bisogna sperare che ciò che Gelsinger ha messo in moto paghi sul lungo termine. Nel mentre, lui si affida alla Bibbia: «Non temere; non ti scoraggiare, perché il Signore tuo Dio sarà con te dovunque andrai», ha scritto su X.