Estratto dell’articolo di Manuel Follis per “La Stampa”
Per una partita di Tim che sembra andare per il verso giusto ce n'è un'altra che invece potrebbe complicarsi. Le buone notizie arrivano da Sparkle su cui il Mef ha finalmente fatto un'offerta, mentre la strada rischia di farsi più faticosa per la cessione della rete (Netco) a Kkr, visto che l'Antitrust europeo potrebbe dettare tempi più lunghi rispetto a quanto inizialmente previsto.
Il mercato per il momento apprezza il fatto che stia facendo passi avanti la valorizzazione di Sparkle, la società che si occupa di connettività internazionale che non rientra nel perimetro di Netco ed è considerata un asset strategico dal governo ai fini della sicurezza nazionale.
Il compromesso ipotizzato dal Tesoro, assistito da Ubs come advisor, sarebbe quello di offrire una cifra inferiore a quanto chiesto da Tim, con la possibilità però per quest'ultima di mantenere una quota di minoranza e superare così le differenze di prezzo tra domanda e offerta. […]
Come detto, potrebbe invece complicarsi la partita riguardante l'Antitrust europeo. Secondo quanto risulta a La Stampa Kkr avrebbe inviato la documentazione a Bruxelles chiedendo di poter evitare la fase di pre notifica, ma avrebbe ricevuto risposta negativa. I tecnici della Ue non solo hanno chiesto di inviare il form previsto in questi casi, ma avrebbero (come di consueto) risposto con una serie di domande la cui risposta richiederà del tempo.
Quanto? C'è chi è convinto poche settimane, come previsto, e chi invece stima che potrebbero volerci un paio di mesi. La tempistica complessiva però, sostengono fonti vicine alla società, non dovrebbe subire ritardi. Tutto questo ammettendo che Bruxelles non riscontri problemi.
Sotto la lente c'è il ruolo del governo nell'operazione, che secondo Vivendi, primo azionista di Tim con il 24%, avrebbe dovuto essere trattato come parte correlata, vista la sua presenza nell'azionariato della newco che rileverà la rete. Pochi giorni fa i francesi hanno inviato una lettera alla Ue proprio per chiedere di verificare la posizione del governo italiano nell'operazione Netco, mentre i principali operatori tlc italiani si sono rivolti alla Dg Comp per chiedere di valutare con attenzione il rischio di anticoncorrenzialità dell'operazione rete.
I francesi che sembravano essere usciti di scena sconfitti dopo l'approvazione della vendita della rete da parte del board Tim, sono tornati di buon umore nelle ultime settimane, complice il rimpasto all'interno del governo francese, che ha portato il presidente Emmanuel Macron a stringere un patto con l'ex presidente Nicolas Sarkozy, storico alleato del magnate francese.
In ogni caso, in Italia Vivendi non fa mistero di non voler appoggiare la lista promossa dal cda che punta sulla riconferma dell'ad Pietro Labriola e continua a valutare di presentare una propria lista alternativa per il board. Motivo per cui molti sono convinti la situazione si sbloccherà davvero solo se e quando si riuscirà a trovare un accordo con i francesi.
FONDO KKR vincent bollore PIETRO LABRIOLA RETE TIM - NETCO