Fausta Chiesa per il “Corriere della Sera”
L'Eni accelera sulla diversificazione energetica del nostro Paese, mentre si entra nella settimana in cui il governo valuterà se alzare il livello di crisi del gas anche sulla base di quello che farà la Russia, che per la prima volta da mercoledì scorso ha cominciato a tagliare le forniture decidendo di non soddisfare completamente le richieste di Eni.
Ieri il gruppo guidato da Claudio Descalzi ha annunciato di essere stato scelto dal Qatar come nuovo partner internazionale per l'espansione della capacità di esportazione di gas naturale liquefatto di Doha dagli attuali 77 milioni di tonnellate all'anno a 110 milioni. Il progetto - denominato North Field East (Nfe) - è il più grande al mondo.
«Il ministro di Stato per gli Affari energetici, presidente e amministratore delegato di QatarEnergy, Saad Sherida Al-Kaabi, e l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi - si legge nel comunicato - hanno firmato oggi (ieri, ndr) l'accordo di partnership per la creazione della nuova Joint Venture. QatarEnergy deterrà una quota del 75% e Eni il restante 25%. La JV a sua volta deterrà il 12,5% dell'intero progetto Nfe, di cui fanno parte 4 mega treni Gnl con una capacità combinata di liquefazione pari a 32 milioni di tonnellate/anno».
Un valore che corrisponde a 45 miliardi di metri cubi di metano allo stato gassoso. L'investimento complessivo è di 28,75 miliardi di dollari e Nfe dovrebbe entrare in produzione entro la fine del 2025. L'accordo, costruito dal lavoro del ministero degli Esteri guidato da Luigi Di Maio che a Doha può contare sull'ambasciatore Alessandro Prunas, ha una durata di 27 anni. «Questo accordo - ha dichiarato Descalzi durante la cerimonia ufficiale - è una significativa pietra miliare per Eni e si inserisce nel nostro obiettivo di diversificazione verso fonti energetiche più pulite e affidabili». La quantità di gas destinata all'Italia sarà oggetto di accordi commerciali futuri.
Nel percorso di sostituzione delle importazioni di gas russo il Gnl è strategico: nelle prossime settimane è atteso l'annuncio da parte di Snam dell'acquisizione della seconda nave rigassificatrice, dopo la prima comprata il 18 maggio, che aumenterà di 10 miliardi di metri cubi l'anno (5 miliardi nel 2023 e altri 5 nel 2024) la capacità di rigassificazione italiana che oggi è di 15,75 miliardi.
Gli stoccaggi per il prossimo inverno, invece, proseguono a rilento e attualmente siamo al 54,5% di riempimento dei depositi (pari a 10,5 miliardi di metri cubi) a fronte di un obiettivo del 90% entro ottobre. Se Mosca interrompesse bruscamente i flussi avremmo un problema. Più di noi è preoccupata la Germania. Il piano predisposto da Berlino prevede la diminuzione del consumo di gas, un ritorno più massiccio al carbone e l'aumento delle riserve. Per favorire lo stoccaggio il governo tedesco pensa di offrire incentivi. Ipotizzati passi per ridurre il consumo di gas delle famiglie.
GNL - GAS LIQUIDO CLAUDIO DESCALZI IN QATAR