Giuliano Balestreri per “La Stampa”
Più tempo al ministero del Tesoro per cedere la sua partecipazione in Mps, dopo non essere riuscita a rispettare i termini di fine 2021. A patto che Siena acceleri sul piano industriale con uscite volontarie, cessione degli sportelli e taglio dei crediti deteriorati.
Abbastanza perché il leader della Lega, Matteo Salvini, in piena campagna elettorale torni all'attacco di Bruxelles e del Pd: «Il piano della Commissione europea è un'ulteriore mazzata su Monte dei Paschi dopo i tragici errori del Pd che hanno rovinato l'istituto bancario con danni stimati dalla stessa Regione Toscana in 50 miliardi di euro».
Una presa di posizione che ignora come il piano industriale presentato a fine giugno dal nuovo amministratore delegato della banca, Luigi Lovaglio, già prevedesse uscite volontarie e chiusure di sportelli. D'altra parte, al netto di Salvini, le reazioni all'annuncio di Bruxelles sono tutte positive. Il sindaco di Siena, Luigi De Mossi, parla di «buona notizia», il deputato Pd in commissione Finanze, Luca Sani, e il segretario della Uilca, Fulvio Furlan, di risultato «importante» per il rilancio della banca.
Quello di Uilca, in particolare, è un riconoscimento che vale doppio perché lo stesso sindacato a fine giugno non nascondeva la propria preoccupazione per le «ricadute» occupazionali e operative di un taglio del 20% della forza lavoro. E che arriva mentre Mps sta per chiudere con i sindacati l'accordo sull'uscita di 3.500 dipendenti entro la fine dell'anno, su base volontaria e con la permanenza nel Fondo esuberi fino a sette anni.
Tra i "compiti" che Mps sarà chiamata a svolgere - dopo non aver centrato tutti gli obiettivi del precedente piano concordato con la Ue - figurano l'abbassamento del cost-income, la riduzione del portafoglio leasing, la cessione di immobili e partecipazioni azionarie "non core".
Punti già presenti nel piano di Lovaglio che punta a portare il rapporto costi ricavi dal 71% del 2021 al 57% nel 2026 grazia anche alla chiusura di circa 150-200 filiali. Nessuna indicazione, invece, sul nuovo termine entro cui lo Stato dovrà cedere la quota del 64%. Tra gli impegni "supplementari" cui fa riferimento la Commissione Europea c'è anche l'accelerazione nella vendita dei crediti deteriorati.
Nella presentazione del piano 2022-2026 al mercato, Lovaglio disse che entro fine anno la banca avrebbe ceduto 800 milioni di euro, mentre lo stock dovrebbe calare dai 4,1 milioni di fine 2021 a 2,8 miliardi nel 2026. Venerdì mattina, intanto, la banca alzerà il sipario sui conti del secondo trimestre seguito dalla call di Lovaglio con gli analisti. Successivo appuntamento a metà settembre con l'assemblea che darà il via libera all'aumento di capitale da 2,5 miliardi da completare entro fine anno. -
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