1 - CORRE L’AUTO XIAOMI LO STEVE JOBS CINESE BATTE I MAESTRI DI APPLE
Estratto dell’articolo di Gianluca Modolo per “la Repubblica”
Già una decina di anni fa gli venne appiccicata addosso l’etichetta di “Steve Jobs cinese”. […]
Solo che ora a Lei Jun quell’etichetta ormai sta stretta. L’uomo che nel 2010 fondò Xiaomi, oggi uno dei più popolari marchi di smartphone al mondo, sta superando i maestri della Silicon Valley: Apple ha detto addio a febbraio al proprio decennale progetto di costruire una macchina elettrica, mentre Lei ha fatto fare alla sua creatura il debutto nel mercato dei veicoli di nuova generazione.
E che debutto: nelle prime 24 ore dal lancio della SU7 (prezzo 215.900 yuan, 28mila euro, più economica della Tesla Model 3) - avvenuto lo scorso 28 marzo - l’azienda di Pechino ha ricevuto ordini per quasi 90mila macchine. […]
A questo 54enne che nel giro di quattordici anni ha saputo trasformare Xiaomi nel terzo produttore di telefoni al mondo - un marchio che oggi in Cina è onnipresente, dalle valigie alle lavatrici - l’idea di lanciarsi nell’iper competitivo e ormai affollato mercato delle macchine elettriche cinesi venne tre anni fa. […]
Lei si è laureato in Informatica all’Università di Wuhan: ateneo al quale l’anno scorso ha fatto una cospicua donazione (1,3 miliardi di yuan, oltre 160 milioni di euro). Prima di Xiaomi è stato un investitore chiave nella scena Internet cinese degli esordi, co-fondando startup come Joyo.cn, venduta poi ad Amazon nel 2004 per 75 milioni di dollari.
Forbes stima il suo patrimonio netto in 12,9 miliardi di dollari (153esima persona più ricca al mondo). Un anno fa l’Osservatorio anticorruzione ucraino ha inserito Xiaomi - e Lei Jun - nella lista degli “sponsor di guerra internazionali”, accusando l’azienda di Pechino di mantenere gli affari in Russia nonostante le sue azioni militari contro Kiev. […]
Nelle intenzioni di Lei dovrà fare concorrenza a Tesla e Porsche. La cinque posti vanta un sistema operativo che funziona anche con i suoi smartphone ed elettrodomestici consentendo agli utenti di controllare tutti i tipi di dispositivi mentre sono in macchina.
Secondo i media statali cinesi, il suo impianto alla periferia di Pechino è in grado di produrre 150mila auto all’anno, con piani di espansione che ne raddoppierebbero la capacità. Navigare in un mercato molto competitivo e in piena “guerra dei prezzi” non sarà però impresa facile per Lei e la sua Xiaomi.
Anche Huawei sta guadagnando terreno con il suo marchio Aito, il cui modello M7 è attualmente il quarto veicolo elettrico più venduto in Cina. L’ambiziosa scommessa sui veicoli elettrici arriva in un momento di rallentamento della crescita degli acquisti in Cina. Gli enti del settore prevedono una crescita delle vendite del 25% per il 2024, in calo rispetto al 36% dello scorso anno e al 96% del 2022. […]
2 - AUTO ELETTRICA LOW COST, TESLA CI RIPENSA LA CINA È TROPPO FORTE
Estratto dell’articolo Michela Rovelli per il “Corriere della Sera”
Non è stato un inizio di anno roseo per Tesla. E la novità forse più attesa da mercati, investitori e dagli stessi clienti sembra ormai essere sfumata. Secondo un’indiscrezione di Reuters la società avrebbe sospeso il suo progetto di creare una vettura elettrica economica. Nota con il nome in codice Redwood, il modello più piccolo e compatto — nonché low cost — era l’arma con cui combattere i sempre più numerosi concorrenti che offrono alternative dal listino più conveniente.
[…] Musk smentisce Reuters — «Stanno mentendo (ancora)» — e rilancia con un post su X in cui anticipa un nuovo progetto. […]sarebbe pronto a presentare i suoi primi robotaxi il prossimo agosto: lo ha dichiarato lui stesso in un tweet senza aggiungere molto di più. Ma possiamo immaginare che si tratti di un servizio di auto a guida autonoma che i cittadini possono prenotare per spostarsi in città. Un servizio che potrebbe sfruttare proprio lo scheletro delle ricerche e delle progettazioni della sua vettura compatta ed economica.
Tesla ha in effetti bisogno di nuove strategie. Nei primi tre mesi del 2024 ha registrato un crollo delle vendite, in calo dell’8,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E non è bastata la decisione di abbassare i costi delle sue vetture — in particolare i modelli Model Y in Europa — per riuscire a convincere nuovi clienti a investire.
Pesa in particolare il mercato cinese, quello più sviluppato ma anche più difficile perché caratterizzato da una sempre più agguerrita concorrenza locale sul fronte dei veicoli elettrici. A cominciare da Byd, che con le sue auto ha appena festeggiato il sorpasso di Tesla come primo produttore mondiale grazie a una forte accelerata nel 2023. […]
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