1. BANCHE: ORCEL, AUMENTI? NOI RESTIAMO NEL COMITATO ABI, NON ANTICIPO
(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - UniCredit sul rinnovo del contratto dei bancari non anticipa il suo pensiero sugli aumenti richiesti dai sindacati. "Noi siamo ancora nel Casl (il Comitato sindacale di Abi, ndr) afferma l'amministratore delegato di UniCredit, Andrea Orcel, interpellato nel corso di una tavola rotonda al congresso della Fabi.
"Siamo ancora in Casl, non mi sembra corretto anticipare, abbiamo preso questa strada e la seguiremo fino in fondo". Orcel ricorda che la sua banca "investe sulle persone e non chiude filiali" come fanno altre banche e che la remunerazione deve essere considerata "a tutto tondo".
Orcel ricorda come la banca abbia riconosciuto un bonus inflazione da 100 milioni "alle fasce piu' basse della nostra popolazione". Secondo il banchiere le persone vanno messe al centro e occorre ascoltare anche le loro richieste: "un avanzamento di carriera puo' essere molto meglio di 435 euro di aumento" chiosa Orcel.
2. BANCHE, CONTRATTO DA 435 EURO INTESA APRE, LA MEDIAZIONE ABI
Estratto del’articolo di Andrea Rinaldi per il “Corriere della Sera”
Si avvia a essere il rinnovo contrattuale più ricco della stagione. Parliamo di quello dei bancari. Ieri al congresso della Fabi, il primo sindacato del settore, l'amministratore delegato di Intesa SanPaolo ha fatto una chiara apertura sulla parte salariale. A chi gli ha chiesto che cosa pensasse della richiesta di aumento di 435 euro condivisa dai sindacati ha risposto che «con un utile netto di 7 miliardi di euro, non ho il coraggio a guardare in faccia le persone e dire che mi metto a negoziare su questo aspetto». Non solo, Messina ha anche auspicato la partecipazione dei dipendenti agli utili: «Ho chiesto al nostro interno di studiare questa possibilità. La vedrei bene».
L'apertura è arrivata in un contesto sindacalmente complesso con Intesa che ha ritirato la delega all'Abi per le trattative sindacali sul rinnovo del contratto nazionale. Trattative che partiranno entro metà luglio. Intesa è al tavolo con la formula dell'«invito permanente». La frattura si può ricomporre? Lo auspica il leader della Fabi, Lando Maria Sileoni, che anzi chiede all'Abi che «si faccia in fretta, perché altrimenti qualcun altro potrebbe essere tentato dallo sfilarsi».
Nello stesso tempo Sileoni ha colto al balzo la palla di Intesa: «Lo sappiamo che parte delle banche presenti in Abi si preparano a dire che 435 euro sono troppi ma io lo dico fin d'ora, su farò questo le barricate, mi dimetto. E vi avverto: non pensate di presentarvi al tavolo con l'idea di una una tantum».
Dal canto suo il presidente dell'Abi Antonio Patuelli […] ha definito un «dovere morale» fare rientrare Intesa nel Casl.
[…] Da ieri la convergenza del settore su un unico contratto nazionale sembra più complicata. Ma molto dipenderà dagli accordi sulla parte normativa. L'ultimo contratto dei bancari prevedeva al massimo 10 giorni al mese di smart working, un accordo appena firmato con Intesa ne consente fino a 30, 120 l'anno.
Al congresso ha tenuto banco anche l'ipotesi del polo alternativo a Intesa e Unicredit. Dal palco il ceo di Mps, Luigi Lovaglio, è stato chiaro: «Il tema non è fare il terzo polo per salvare Mps, non ne abbiamo bisogno. Partecipiamo a una logica di terzo polo non perché qualcuno ci debba salvare ma in una logica aggregativa».
Rocca Salimbeni quindi è pronta a muoversi, perché l'aggregazione del Monte dei Paschi «farà bene a tutti» […]. La sposa, però, è ancora difficile da trovare: Bper ad esempio sta alla finestra. «Non siamo nelle condizioni di prendere in considerazione altre operazioni — è stato cauto l'ad dell'ex Popolare, Piero Luigi Montani — questo non significa che siamo favorevoli o contrari al terzo polo».
PIERO MONTANI ALBERTO NAGEL CARLO MESSINA andrea orcel