Daniela Polizzi per il “Corriere della Sera”
LUIGI LOVAGLIO MONTE DEI PASCHI DI SIENA
Mps tira dritta verso l'aumento di lunedì 17. Anche se questa settimana si è conclusa senza passi avanti formali e un dialogo con le banche collocatrici ancora distante. Ma il punto si farà lunedì, anche con il Mef, azionista con il 64,2%, pronto a supportare l'aumento di capitale da 2,5 miliardi di Mps.
La prossima settimana sarà più chiaro, dopo le interlocuzioni del weekend, quali investitori effettivamente si impegneranno a sottoscrivere tra i 500 e i 600 milioni, come chiederebbero le banche, - anche se è probabile che alla fine la cifra sia più bassa -, di quei 900 riservati al mercato. Il ceo Luigi Lovaglio e la presidente Patrizia Grieco sono determinati a mandare in porto l'operazione.
Dal tavolo di Siena emergono due opzioni. O la manovra si fa o si rinvia. Nessuna via di mezzo, con un aumento meno consistente. È una sfida, vista la minor propensione al rischio dei mercati. Il profilo che il ceo Lovaglio e le banche del consorzio cercano di convincere è quello di investitori di lungo termine, che lavori «con la logica del private equity».
Qualcuno che abbia le stesse caratteristiche di Axa, che ha manifestato la volontà di aderire con una cifra da 100, massimo 150 milioni, e Anima, che non ha ancora definito numeri ma vuole partecipare. Si cercano istituzionali che abbiano un interesse strategico. E che si possano permettere di partecipare a un aumento che sarà a forte sconto.
La discesa del titolo Mps (ieri ha chiuso con +1,65%) non facilita il percorso per chi vuole realizzi veloci post-aumento. Per lo sconto lo spazio è infatti stretto nel quadro di una capitalizzazione poco sotto i 230 milioni, pari a quasi undici volte l'aumento. Con la banca che rischia di essere valutata più degli altri istituti.
Da qui la necessità di investitori pazienti, disposti a supportare il piano di rilancio scritto da Lovaglio. Che si affiancheranno alla pattuglia strategica costituita da Denis Dumont e da fondi come Algebris e altri. Spetterà al consorzio delle banche - non tutte convinte a procedere - trovare altri investitori, evitando così di prendersi in carico l'inoptato. I tempi sono stretti e il ceo Lovaglio vuole rispettarli. La prossima settimana sarà cruciale, con il nulla osta della Consob atteso giovedì e la firma degli impegni di underwriting delle banche collocatrici.
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