Estratto dell’articolo di Carmine Fotina per il “Sole 24 Ore”
adolfo urso - ministero del made in italy
Contatti che tra qualche stop and go vanno avanti da mesi. Con l’ambizione reale di strappare un grande investimento in Italia oppure, secondo un’altra chiave di lettura, con l’obiettivo quantomeno di scuotere il dialogo con Stellantis prospettando al gruppo guidato da Carlos Tavares una scomoda concorrenza in Italia.
Secondo alcune fonti industriali, il ministero delle Imprese e del made in Italy (Mimit) nelle ultime settimane ha effettivamente approfondito il dialogo con un possibile nuovo costruttore dell’automotive, ma la novità è che i contatti più seri sarebbero con la Tesla di Elon Musk per una possibile produzione di camion e/o furgoni elettrici, linea in parte ancora in progettazione, e non dunque di automobili.
salone dell auto di ginevra - stellantis
L’interlocuzione va avanti dalla scorsa estate, parallelamente a quelle avviate con tre produttori cinesi, sempre per eventuali investimenti produttivi nel settore dell’elettrico: Byd, Great Wall Motors e Chery Automobile. Con quest’ultimo, in particolare, il dialogo sarebbe entrato in uno stadio più avanzato nell’ultimo mese dopo una serie di sopralluoghi in ex aree industriali del Sud proposte di funzionari del Mimit come possibili localizzazioni.
Le interpretazioni su tutti questi sondaggi in corso non sono univoche. In questa fase così delicata, con il Governo che negozia con Stellantis l’innalzamento della produzione in Italia a 1 milione di vetture (tra auto e veicoli commerciali), ogni indiscrezione si presta a un doppio significato.
Lo spauracchio di una produzione cinese in Italia, che come detto da Tavares in un’intervista al Sole 24 Ore potrebbe tramutarsi in un mero assemblaggio con fornitori made in China, può essere indirettamente un elemento al tavolo della trattativa con Stellantis ma in ottica di geopolitica industriale anche con la stessa Tesla, produttore americano impegnato con i concorrenti cinesi in un avvincente testa a testa sul primato dei veicoli elettrici.
Dal canto suo, il titolare del Mimit, Adolfo Urso, ha risposto ai dubbi espressi da Tavares sul rischio che un nuovo produttore in Italia (il riferimento era a competitor cinesi) alla fine possa solo frammentare il mercato senza portare reali aumenti di produzione. Per Urso la monoproduzione italiana resta un’anomalia in negativo, in uno scenario che vede ad esempio la Germania con sei produttori di auto (più uno per i furgoni), la Francia con 4, la Spagna con 7, la Repubblica Ceca con 3, l’Ungheria con 4 destinati ad arrivare a 5 con Byd. […]
adolfo urso foto di bacco carlos tavares john elkann john elknan adolfo urso foto di bacco