Estratto dell’articolo di Francesco Semprini per “la Stampa”
La Trumponomics può costare all'Europa un'erosione del Pil fino all'1,5% pari a circa 260 miliardi di euro, tassi a zero da parte della Bce, minieuro e rischio recessione. Questi gli scenari (peggiori) possibili sulla base dei dati forniti dalla Commissione europea e le previsioni di alcune banche d'affari.
Quali problemi per l'Ue? C'è un ampio consenso sul fatto che i dazi universali del 10% proposti da Trump su tutte le importazioni statunitensi potrebbero interrompere significativamente la crescita europea […]
SOSTENITORE DI TRUMP A WALL STREET
I dati mostrano che l'Unione europea ha esportato 502,3 miliardi di euro di beni negli Stati Uniti nel 2023, un quinto di tutte le esportazioni extra-Unione europea. I comparti trainanti sono macchinari e veicoli (207,6 miliardi di euro), prodotti chimici (137,4 miliardi di euro) e altri beni manifatturieri (103,7 miliardi di euro), che insieme rappresentano quasi il 90% delle esportazioni transatlantiche del blocco.
Secondo Abn Amro, a farne maggiormente le spese saranno le economie più orientate al commercio estero come Germania e Paesi Bassi. Secondo l'istituto, i dazi ridurrebbero di circa l'1,5% la crescita europea, con una potenziale perdita economica di 260 miliardi di euro sulla base di un Pil stimato per il 2024 di 17.400 miliardi di euro.
GIORGIA MELONI IN VERSIONE TRUMP - VIGNETTA BY MANNELLI PER IL FATTO QUOTIDIANO
L'Eurotower potrebbe anche optare per manovre espansive muscolari, come il taglio dei tassi quasi a zero entro il 2025. Al contrario, la Federal Reserve potrebbe procedere in senso opposto per far fronte a pressioni sui prezzi determinate dai dazi stessi così come da altri fattori, portando a «una delle più grandi e durature divergenze di politica monetaria» tra le due sponde dell'Atlantico dall'inizio dell'era della moneta unica europea nel 1999. Il risultato sarebbe un euro più debole, che potrebbe aiutare a compensare alcuni svantaggi per gli esportatori europei, ma aumenterebbe anche i costi di importazione.
[…] Per le imprese dell'Ue, le prospettive sono altrettanto preoccupanti. Gli analisti di Goldman Sachs stimano che una perdita del Pil dell'1% si traduca in un impatto sugli utili per azione delle aziende europee di 6-7 punti percentuali, il che sarebbe sufficiente a cancellare la crescita prevista per il 2025.
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Secondo Goldman Sachs la Trumponomics costringerebbe le economie europee ad aumentare la spesa militare, anche per colmare il divario del sostegno all'Ucraina che verrebbe meno in caso di un giro di vite sugli aiuti a Kiev da parte americana, come anticipato dallo stesso 47esimo presidente americano in campagna elettorale.
Con gli Usa che attualmente stanziano 40 miliardi di euro all'anno (circa lo 0,25% del Pil Ue) per il sostegno all'Ucraina, i governi europei sarebbero costretti ad aumentare i propri bilanci della Difesa.
Raggiungere l'obiettivo di spesa del 2% del Pil nell'ambito Nato, assieme alla compensazione per il ridotto sostegno degli Usa all'Ucraina, potrebbe aggiungere lo 0,5% del Pil all'anno all'onere fiscale Ue.
VIGNETTA GIANNELLI - GIORGIA MELONI COME DONALD TRUMP
[…] Come riportato da Euronews, alcuni analisti suggeriscono che l'impatto della Trumponomics potrebbe essere molto meno pronunciato delle attese. Un rapporto della London School of Economics, stima una riduzione più modesta dello 0,11% del Pil della zona euro, con la Germania che registra un calo leggermente più ripido dello 0,23% a causa della sua dipendenza dalle esportazioni automobilistiche. L'Italia potrebbe subire un effetto molto più marginale, col calo del Pil di appena lo 0,01% in uno scenario di dazi universali. Il tutto però al netto dello scoppio di una guerra commerciale transatlantica o tra Ue e Cina foriero di scenari ben più deflagranti.
copertina the economist - elezioni americane 2024