(ANSA) - La delusione per il Consiglio Ue, incapace di arrivare a scelte compiute sul recovery fund, ha pesato sull'allargamento dello spread Btp-Bund. In attesa del giudizio di S&P sull'Italia, un po' di sollievo sui Btp arriva dalle attese del mercato per un ampliamento del Qe pandemico. Secondo quanto riferito da alcuni trader, oggi comunque l'Eurotower non sarebbe intervenuta in soccorso dei Btp, con acquisti sul mercato, segno che le vendite sui nostri titoli di Stato non sono state giudicate troppo drammatiche.
roberto gualtieri giuseppe conte 2
La maggioranza degli economisti sondati da Bloomberg si aspetta un'espansione del Pepp entro settembre e un quarto scommette su novità già nella prossima riunione del 30 aprile. "La Bce si troverà probabilmente costretta presto ad annunciare un ulteriore aumento del Quantitative Easing. Proprio come è successo durante la crisi del debito nel 2010, l'Ue trova difficoltà a trovare un accordo e toccherà quindi alla Bce l'onere di salvare l'Europa, di nuovo", commenta Hendrik Tuch, capo del reddito fisso di Aegon Asset Management.
L'assenza di un accordo sul recovery fund "ha portato stamattina ad un maggiore allargamento degli spread dei Btp. La mancanza di urgenza sul recovery fund, con proposte da presentare nelle prossime 3-4 settimane, non è ciò a cui si vuole assistere durante una crisi. La mancanza di dettagli sulle dimensioni o sulla struttura del fondo suggerisce inoltre una continua divisione all'interno dell'Eurogruppo", rileva Mohammed Kazmi, Macro Strategist and Fixed Income Portfolio Manager di Union Bancaire Privée (UBP).
"Per ora, ciò significa che l'onere di sostenere gli spread periferici rimarrà a carico della Bce con il Pepp". "Questo accordo non sarà accolto con grande entusiasmo, né dai paesi maggiormente colpiti dalla crisi, né dai mercati finanziari", ha sottolineato Tuch, evidenziando come sul recovery fund "non sono stati forniti dettagli su mole o clausole annesse". Così mentre l'Ue "temporeggia" i mercati dovranno fare i conti con "un costante afflusso di dati economici negativi, continuando ad assorbire una massiva offerta di obbligazioni da stati periferici", in un contesto in cui c'è una "elevata probabilità" di assistere a "tagli ai rating per gli stati periferici", a partire oggi da S&P sull'Italia. "Il fallimento" dell'accordo sul recovery fund "ha contribuito a far salire gli spread europei in mattinata.
Lo spread btp/bund è partito a 260 punti base per poi attestarsi a 248 punti base, quello spagnolo ben al di sopra dei 150 punti base, per poi scendere a 146", sottolinea Filippo Diodovich, senior strategist di IG Italia secondo cui "continuare a rinviare decisioni sul Recovery Fund porterà inevitabilmente ad ulteriori tensioni sociali e finanziarie". Ig si aspetta che la decisione di S&P's sul rating dell'Italia avrà "effetti molto limitati proprio grazie allo scudo protettivo della Bce". Sul merito delle decisioni Ig non ritiene che il rating verrà declassato a "spazzatura" ma al massimo "da BBB a BBB-, uno scalino al di sopra del grado 'junk'. Tuttavia pensiamo che lo scenario più probabile sia una conferma del giudizio attuale".