1. TIM, FARO CONSOB SU MERLYN IL FONDO HA SOLO LO 0,021%
Estratto dell’articolo di Sara Bennewitz per “la Repubblica”
ALESSANDRO BARNABA - MERLYN PARTNERS
La Consob accende un faro su Merlyn Partners, il fondo anglosassone guidato da Alessandro Barnaba che ha tentato, invano, difermare la vendita della rete di Telecom Italia a Kkr.
Su richiesta della Commissione Merlyn Partners Scsp e la Rn partners di Stefano Siragusa hanno precisato che alla data del 6 novembre detenevano congiuntamente, inproprio o per delega, 3.231.657 azioni ordinarie di Telecom, pari allo 0,021% del capitale ordinario (e allo 0,015% del capitale sociale). «Alla data odierna — si legge nel comunicato dello scorso 12 novembre — non sono intervenute modifiche rispetto a tale partecipazione».
L’antefatto risale al 27 ottobre, quando Merlyn aveva scritto una lunga lettera al consiglio di Tim, dichiarando di avere «una quota inferiore al 3%» e lasciando intendere che la partecipazione […] fosse di poco sotto la soglia che obbliga i fondi esteri a chiedere l’autorizzazione ai sensi del golden power.
[…] lo scorso 3 novembre il cda di Tim ha deciso di non rispondere alle richieste di Merlyn perché, secondo le ricostruzioni del libro soci dell’azienda, il fondo aveva lo 0,006% del capitale. Allora Merlyn aveva espresso «sconcerto» per la replica di Tim, precisando in una nota che il cda si rifiutava «di ascoltare le idee degli azionisti grandi o piccoli » a dispetto delle previsioni del codice di engagement della società, e ribadendo di avere più conti titoli, con più azioni e deleghe, pari a una quota inferiore al 3%.
Infine domenica scorsa, su richiesta della Consob, Merlyn ha precisato di avere solo lo 0,021% del capitale, una partecipazione che non fa il paio con le dichiarazioni rese dagli esponenti del fondo nei giorni scorsi, e su cui ora la Commissione potrebbe chiedere approfondimenti. […]
MOLTE CHIACCHIERE, POCHI CAPITALI. LA CONSOB FA CHIAREZZA SULLE MANOVRE INTORNO A TIM
Estratto dell’articolo di Vittorio Malagutti per “Domani”
Se davvero è una scalata, l’attacco del fondo Merlyn a Tim parte davvero da molto, molto lontano. Un comunicato diffuso [Domenica, ndR] a mercati chiusi, ha reso noto che Merlyn partners e l’alleato Rn capital possiedono non più dello 0,021 per cento del capitale ordinario del gruppo di tlc. La nota è stata pubblicata su richiesta della Consob per fare chiarezza sulla reale consistenza del pacchetto azionario messo insieme dalla cordata guidata dal finanziere Alessandro Barnaba, fondatore di Merlyn, e dal socio Stefano Siragusa, già top manager di Tim.
Tutto è cominciato lo scorso 27 ottobre, quando la coppia di presunti scalatori aveva messo a rumore il mercato rivelando un’offerta per la rete di Tim alternativa a quella del fondo americano Kkr. […] Una settimana dopo, in una lettera indirizzata al board di Tm, Barnaba e Siragusa avevano precisato di possedere lo 0,006 per cento del capitale di Tim. Quello stesso giorno però un altro comunicato spiegava che al fondo facevano capo “più dossier titoli “e che nel complesso possedeva “una quota inferiore al 3 per cento”.
Qual è dunque lo stato dell’arte? Come si conciliano tra loro due dichiarazioni che a prima vista sembrano accreditare posizioni diverse? Per rispondere a questi interrogativi si è mossa la Consob, che nei giorni scorsi ha chiesto a Merlyn e a RN partners, la società di Siragusa, di rendere pubblica la consistenza effettiva delle loro partecipazioni nel capitale di Tim.
Domenica pomeriggio, un po’ in sordina, è arrivata la risposta alle sollecitazioni dell’authority di mercato. Il pacchetto gestito dalla coppia Barnaba-Siragusa non va oltre lo 0,021 per cento del capitale ordinario, lo 0,15 per cento se si tiene conto anche delle risparmio. In base alla quotazione di oggi il valore di questa quota supera di poco gli 840 mila euro. Non è granché per ambire a diventare interlocutori di peso di un gruppo che in Borsa vale 5,5 miliardi.
Dopo il gran polverone dei giorni scorsi, tra comunicati, interviste ai giornali e indiscrezioni varie, è probabile che la Consob proceda con ulteriori accertamenti per verificare se c’è stata una turbativa di mercato. Nel frattempo, il piano targato Merlyn, che puntava a conservare la proprietà delle rete cedendo le attività consumer e Tim Brasil, è stato rispedito al mittente dal cda di Tim, che ha siglato un’intesa definitiva per la vendita della rete a Kkr. Anche il governo ha chiuso la porta ai due nuovi interlocutori. Nelle prossime settimane si capirà se la Consob ritiene sufficienti i chiarimenti del comunicato di domenica oppure si prenderà tempo per ulteriori indagini.
I PRINCIPALI AZIONISTI DI TIM - PIETRO LABRIOLA PIETRO LABRIOLA