Estratto dell’articolo da “la Repubblica”
Il colosso britannico dei microprocessori Arm ha segnato un debutto da record al Nasdaq. Dopo aver fissato il prezzo dell’Ipo, l’offerta pubblica d’acquisto, a 51 dollari per azione, il titolo ha aperto a 56,10, con un rialzo del dieci per cento. Il prezzo, nel corso della mattina, è cresciuto fino a 58 dollari, per poi assestarsi sopra quota 55 dollari dopo mezzogiorno, ora americana. Nessuno, secondo gli analisti, è riuscito a fare meglio nel 2023. Al momento del debutto a Wall Street la capitalizzazione era è di 54,5 miliardi, ed è salito in poche ore a più di 60 […]
A sostenere la corsa del titolo è il fatto che i microprocessori di Arm dovranno sostenere il boom dell’intelligenza artificiale: il nuovo settore trainante dell’hi-tech. E gli investitori ci stanno scommettendo in modo pesante: Arm produce microchip, il cui design è destinato a raggiungere una valutazione di 250 miliardi di dollari entro il 2025.
Ma non c’è solo l’intelligenza artificiale, ma anche i processori destinati ai nuovi veicoli elettrici. Ma è chiaro che a pesare è il settore dell’IA, a cui si sta interessando anche la Casa Bianca, al punto da aver convocato un vertice con i big della Silicon Valley (da Elon Musk a Bill Gates e Mark Zuckerberg), per discutere di come regolamentare questa materia.
Arm è il fornitore di giganti tech come Apple, Google, Samsung e Tsmc, destinati ad acquisire azioni della compagnia e a sancire la grande partnership tra le corporation e il colosso britannico.
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Fondata nel 1990, e già quotata alla Borsa di Londra, la compagnia britannica è una società di alta tecnologia con sede a Cambridge. Arm è diventata famosa per la sua linea di processori basata sull’architettura Arm, che ha dato il nome all’azienda, basata su microprocessori dal disegno essenziale in grado di garantire basso consumo elettrico e alte prestazioni in più sistemi. Sette anni fa Arm è stata acquisita da SoftBank per più di trenta miliardi di dollari.
[…] Nel 2020 Nvidia, uno grandi protagonisti recenti di Wall Street, aveva annunciato il tentativo di rilevare la compagnia, offrendo circa quaranta miliardi ma l’accordo è fallito nel 2022. Un anno e mezzo dopo, Arm vale venti miliardi in più.