Estratto dell'articolo di Biagio Simonetta per “il Sole 24 Ore”
Era la trimestrale più attesa dell’estate, quella di Nvidia. Perché la società californiana, diventata cuore e gambe dell’Intelligenza artificiale generativa grazie ai suoi microprocessori, sta vivendo un 2023 da autentica market mover a Wall Street, con le azioni che sono cresciute del 216% da inizio anno.
E dopo aver raggiunto il risultato storico di un trilione di dollari di capitalizzazione (la prima società di semiconduttori capace di raggiungere un risultato simile, ndr), i suoi dati finanziari erano attesi anche per capire gli eventuali impatti sul mercato. Impatti che hanno dato vita a una giornata piuttosto incerta, con l’euforia del pre-market fiaccata durante le contrattazioni.
jensen huang ceo e fondatore di nvidia
Una ritirata le cui ragioni sono diverse: da una parte l’annuncio di un buyback da 25 miliardi di dollari che per una società come Nvidia, dal quale il mercato si attende investimenti, viene visto un po’ come una frenata; dall’altra il fisiologico effetto “buy on the rumours, sell on the news” che caratterizza le attese come queste. Senza dimenticare l’attesa per Jackson Hole, dove si alterneranno il presidente della Fed, Jerome Powell, e quello della Bce, Christine Lagarde.
[…] Per la società californiana (che sempre ieri ha ribadito la propria contrarietà a ulteriori divieti statunitensi sulle esportazioni di chip per l’intelligenza artificiale in Cina, avvisando che rischiano di provocare «un danno permanente», ndr) è stato un secondo trimestre 2023 da record, con ricavi a 13,51 miliardi di dollari, in crescita dell’88% rispetto al primo trimestre e del 101% rispetto all’anno scorso. Anche l’utile è stato superiore alle attese, a 2,70 dollari per azione (contro le previsioni di 2,07 dollari). Numeri che hanno battuto tutte le previsioni di Wall Street e degli analisti che si aspettavano 11,17 miliardi di ricavi.
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Più nel dettaglio, la divisione di Nvidia che fornisce chip ai data center - un tempo attività secondaria per la società leader dei chip di memoria - è diventata la sua più grande fonte di guadagno. L’unità ha registrato un fatturato di 10,3 miliardi di dollari lo scorso trimestre, contro una stima di 7,98 miliardi. Merito, chiaramente, dei suoi chip necessari all’Intelligenza Artificiale generativa.
I ricavi derivanti dal gaming sono invece stati di 2,49 miliardi di dollari, rispetto alla previsione media degli analisti di 2,38 miliardi. Mentre i chip legati al settore automobilistico hanno fruttato 253 milioni di dollari.
«Una nuova era informatica è iniziata. Le aziende di tutto il mondo stanno passando dal calcolo generico al calcolo accelerato e all’intelligenza artificiale generativa» ha dichiarato il fondatore e ceo Jensen Huang, aggiuNgendo che «è iniziata la corsa per adottare l’intelligenza artificiale generativa».
[…] c’è anche una curiosità interna al mondo dei semiconduttori: le vendite trimestrali di Nvidia hanno infatti superato quelle di Intel per la prima volta nella storia. E sebbene Nvidia, dal 2020 in poi possa vantare una valutazione più alta di Intel, registrare maggiori entrate rispetto al pioniere dei chip per antonomasia dimostra quanto siano diventati pervasivi i suoi prodotti.
chip a100 nvidia 1 jensen huang ceo e fondatore di nvidia 1 il supercomputer nvidia dgx gh200. 2