Estratto dell’articolo di Giuliano Balestreri per “la Stampa”
Le pile di colombe pasquali scontate fino al 60% che desolate si guardano con i bancali di uova al cioccolato sotto costo, spiegano meglio di qualunque numero quanto l'inflazione stia erodendo il potere d'acquisto delle famiglie. E come, a cascata, stiano cambiando le abitudini di spesa. Anche a ridosso delle feste.
Un fenomeno alimentato dal caro energia e dalla guerra in Ucraina, ma che secondo i banchieri centrali è soprattutto dovuto alla speculazione dei produttori. Non si spiegherebbe altrimenti come le multinazionali, da Unilever a L'Oréal, abbiano chiuso il 2022 con una crescita record di margini e profitti (+24,9% la prima, +24,1% la seconda), mentre la grande distribuzione a fronte di un aumento di ricavi - spinti dall'inflazione - abbia registrato una contrazione degli utili.
Secondo l'ultima rilevazione Istat, a febbraio, le vendite al dettaglio sono aumentate, rispetto allo stesso periodo del 2022, del 5,8% in valore e sono calate del 3,5% in volume, con gli alimentari che accentuano il divario: +7,9% in valore e -4,9% in volume.
E mentre continuano a soffrire i negozi di piccole dimensioni, prosegue la corsa dei discount che a colpi di offerte e vendite sotto costo hanno visto crescere le vendite del 9,9% consolidando un trend avviato lo scorso anno. […]
Con il risultato che la «tenuta della spesa per consumi finali (+3% in termini nominali)» è stata finanziata dai risparmi delle famiglie che sono calati di due punti nel quarto trimestre dell'anno scorso e del 5,1% nell'intero 2022 rispetto al 2021. […]
Il presidente dell'Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona, rilancia: «Gli italiani sono affamati dal carovita, non hanno mai stretto così tanto la cinghia. Rispetto a gennaio scendono dello 0,3% persino le vendite alimentari, che in volume precipitano dell'1,8%». A farne le spese, accusa Coldiretti, sono soprattutto frutta e verdura, i cui acquisti sono calati dell'8% rispetto al 2022. […]